Le vitelle e le manze sono il futuro della mandria: quante volte lo abbiamo sentito dire? Ed in effetti è proprio così: le vitelle nate oggi saranno, idealmente tra un paio di anni, vacche in produzione e contribuiranno ad un importante miglioramento della mandria in termini di produzione e di efficienza. In quest’ottica, appare dunque scontato che l’attenzione sulla gestione del giovane bestiame sia sempre molto alta, considerando anche la presenza di un significativo investimento economico (che, è bene ricordarlo, inizia da prima che il vitello nasca).

Eppure, noi che “pestiamo le stalle”, sappiamo bene che la realtà può essere molto diversa: se da un lato ci sono aziende virtuose, con una gestione impeccabile della rimonta, dall’altro non sono rare le stalle con elevata morbilità e mortalità dei vitelli, primi parti ben oltre l’ideale di 24 mesi, disomogeneità di accrescimento tra animali della stessa età e altre criticità di varia natura. È evidente che in una situazione come quella attuale, dove i prezzi delle materie prime alimentari ed energetiche sono alti e imprevedibili, costi aggiuntivi e mancati redditi da inadeguatezza gestionale possono intaccare in modo significativo la già risicata marginalità aziendale. A titolo di esempio, si stima che ogni mese di ritardo rispetto ad un’età al parto di 24 mesi abbia un costo di 55-60 €/capo solo di costi alimentari: 50 manze che partoriscono con un ritardo di 3 mesi rispetto all’età ideale (dato prossimo alla media nazionale dell’età al primo parto della Frisona nel 2020 secondo i Bollettini AIA) equivalgono ad un costo alimentare aggiuntivo di 8250 €, a cui va sommato il mancato guadagno di 3 mesi di lattazione (mancati redditi).

Ormai da anni Nutristar si dedica alla valutazione della gestione della rimonta come parte integrante del suo più ampio metodo di lavoro: in questo modo, si evidenziano prontamente le criticità nella gestione della rimonta e si riducono le inefficienze e le perdite economiche subite dall’allevatore. L’obiettivo è quello di anticipare il più possibile il punto di pareggio, ovvero il momento in cui la vacca, entrata in produzione, inizia a ripagare i costi sostenuti dall’allevatore: questo sicuramente include anticipare l’età al primo parto ma anche e soprattutto raggiungere le produzioni di latte geneticamente ottenibili da questi animali tramite una alimentazione adeguata.

Il primo passo del metodo che Nutristar adotta per approcciarsi alla gestione del giovane bestiame rispetta pienamente lo slogan “Pesa e misura mai paura”: infatti misuriamo e pesiamo i vitelli dalla nascita fino a 15-16 mesi per evidenziare con un grafico i punti problematici (animali sottopeso, sovrappeso, in ritardo sulle fecondazioni…).

Figura 1 – Esempio di stalla con accrescimenti rallentati in tutta la fase della rimonta (A) e con accrescimenti nella norma (B).

Inoltre, l’approccio di Nutristar alla gestione della vitellaia e delle manze più grandi rientra anche in una prospettiva più generale di un utilizzo responsabile dei farmaci antimicrobici e antiparassitari: un piano alimentare ottimale ed un ambiente curato rappresentano le fondamenta dello stato di salute del vitello, a cui, in certe situazioni specifiche, possono essere abbinati specifici prodotti fitoterapici della Linea Arbora, che contribuiscono in modo naturale al mantenimento delle condizioni di salute e benessere del vitello e della manza.È proprio grazie a questa valutazione oggettiva e alle informazioni raccolte in stalla durante la visita che può essere formulato un piano di lavoro personalizzato per la stalla, che include anche importanti aspetti legati all’alimentazione con prodotti della Linea JUNIA, tra cui ad esempio la scelta del latte da utilizzare per migliorare l’efficienza di accrescimento prima dello svezzamento oppure la tipologia di mangime più consona al contesto e alle esigenze dell’allevatore. Una buona alimentazione, come dicevamo, è infatti la base per poter consentire alla genetica della vitella di esprimersi al meglio e raggiungere ottime performance di lattazione. Va altresì ricordato che per poter funzionare e durare nel tempo, è essenziale che il piano di lavoro, qualunque esso sia, sia semplice da applicare e rispetti la routine aziendale, senza creare troppi stravolgimenti nella stalla.

Nutristar è infine consapevole che l’applicazione corretta ed efficace di un metodo non può prescindere dalla conoscenza approfondita del metodo stesso: è a questo scopo che il personale Nutristar sul territorio viene costantemente formato e aggiornato sull’impiego degli strumenti, sull’interpretazione dei risultati e sulle azioni di miglioramento applicabili nelle diverse realtà.

 

Autori

Dott.ssa Martina Dorigo, Dott. Alessandro Lotto