Oggetto: Modifica da parte della Cina della disciplina sui Consorzi di tutela: a rischio la promozione di prodotti italiani DOP/IGP

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001473/2021alla Commissione
Articolo 138 del Regolamento
Mara Bizzotto (ID)

17 marzo 2021

Il 1°marzo 2021 è entrato in vigore l’Accordo tra l’UE e la Repubblica popolare cinese sulla cooperazione in materia di indicazioni geografiche (IG) e sulla loro protezione, che tutela 100 prodotti DOP/IGP dell’UE, tra cui 26 italiani, e 100 prodotti DOP/IGP cinesi.

Ai sensi di una legge nazionale del 2017 che regola l’attività delle organizzazioni non-profit straniere, le autorità cinesi hanno recentemente stabilito che tali organizzazioni si debbano dotare di un rappresentante legale in Cina per adempiere alle loro attività.

Secondo la normativa cinese, i Consorzi di tutela sono considerati organizzazioni non-profit.

L’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche oriGin Italia ha segnalato che questa decisione di Pechino ostacolerà l’attività di promozione dei Consorzi di tutela dei prodotti DOP/IGP italiani in Cina.

Preso atto che nei primi 11 mesi del 2020 sono stati esportati in Cina prodotti agroalimentari europei per un valore pari a 16,3 miliardi di euro, e considerato che l’imposizione di un rappresentante legale per i Consorzi di tutela sembrerebbe contrastare con le disposizioni dell’Accordo UE-Cina sulle IG, si chiede alla Commissione:

  1. Ha valutato il rischio che la modifica della disciplina cinese sui Consorzi di tutela possa danneggiare l’attività di promozione dei prodotti IG europei?
  2. Come intende agire presso le autorità cinesi per tutelare e agevolare l’attività dei Consorzi italiani in Cina?

Risposta data da Janusz Wojciechowski a nome della Commissione europea (10 maggio 2021)

La Commissione sta monitorando gli sviluppi dell’applicazione della “legge della Repubblica popolare cinese sull’amministrazione delle attività delle organizzazioni non governative d’oltremare nella parte continentale della Cina” e gli effetti che può avere sulle attività promozionali per i prodotti alimentari e le bevande dell’UE in Cina. Questa legge non sembra essere collegata all’accordo UE-Cina sulle indicazioni geografiche (IG), e pertanto non dovrebbe essere in conflitto con le sue disposizioni.

In tale contesto, la Commissione ha inviato una nota informativa a tutte le autorità competenti degli Stati membri dell’UE che gestiscono i programmi di promozione cofinanziati dall’UE in base al regolamento (UE) n. 1144/20141 per richiamare la loro attenzione su questo problema recente e sulle sue potenziali implicazioni per i programmi di promozione relativi alla Cina continentale. In Cina, la delegazione dell’UE, in particolare insieme alle ambasciate francese ed italiana, sta seguendo da vicino la questione, tenendo informate le ambasciate degli altri Stati membri.

  1. GU L 317 del 4.11.2014

 

Fonte: Parlamento europeo