Sono stati approvati in questi giorni dei nuovi bandi e finanziamenti per le aziende agricole situate in Campania, Abruzzo e Puglia. Riportiamo di seguito tutti i dettagli e i requisiti per poter accedere alle sovvenzioni messe a disposizione nelle singole Regioni.

Regione Campania, bandi Csr 23-27: come migliorare il suolo agricolo.

Con decreto dirigenziale n. 2 del 4 gennaio 2023 la Regione Campania ha approvato il bando (campagna 2023) dell’intervento [SRA03 – ACA 3] Tecniche di lavorazione ridotta dei suoli del Complemento per lo sviluppo rurale (Csr) 23-27, attualmente in fase di definizione e che si colloca nell’ambito del Piano strategico nazionale per la Pac 23-27 (Psp). L’intervento prevede un sostegno per ettaro di Superficie agricola utilizzata (Sau) a favore dei beneficiari che si impegnano ad adottare sulle superfici a seminativo una delle seguenti azioni, tra loro alternative:

– azione 3.1 – Adozione di tecniche di Semina su sodo / No tillage (NT);

– azione 3.2 – Adozione di tecniche di Minima Lavorazione / Minimum tillage (MT) e/o di tecniche di lavorazione a bande / strip tillage.

Nel corso del periodo di impegno è prevista la possibilità di passare dall’azione 3.2 all’azione 3.1.

L’intervento risponde in via prioritaria all’esigenza di favorire la conservazione del suolo attraverso la diffusione di tecniche di coltivazione che ne minimizzano il disturbo e favoriscono il miglioramento della sua fertilità. Il passaggio da abituali lavorazioni profonde del terreno a tecniche di lavorazione a minori profondità o non lavorazione consente, infatti, di contrastare in modo efficace il degrado dei suoli, migliorandone la struttura e la resistenza all’erosione e al compattamento, nonché di ottimizzare l’uso delle riserve fossili, contrastare la riduzione della sostanza organica e aumentare la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua. Al tempo stesso, l’intervento consente di aumentare la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e riduce l’emissione di anidride carbonica (CO2) che si avrebbe in caso di ordinaria lavorazione del terreno, per mineralizzazione della sostanza organica. L’adozione di pratiche agricole che concorrono a migliorare la gestione del suolo e/o prevenirne l’erosione (agricoltura conservativa) è esplicitamente prevista tra le azioni benefiche per il clima e l’ambiente indicate per l’agricoltura nel Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Inoltre, l’agricoltura conservativa è una delle modalità di gestione del suolo evidenziata nell’ambito dell’Inventario dei gas serra dell’Italia per il settore Land Use, Land Use Change and Forestry (Lulucf). L’intervento concorre quindi anche agli obiettivi della Strategia nazionale di mitigazione dei cambiamenti climatici e della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

La dotazione finanziaria per l’attuazione dell’intervento [SRA03 – ACA 3] nel ciclo di programmazione 23-27 ammonta a complessivi 24,2 milioni di euro.  L’intervento è applicabile su tutte le superfici della Campania. Possono partecipare al bando gli agricoltori singoli o associati (C01), gli enti pubblici gestori di aziende agricole (C02) e i soggetti collettivi nell’ambito dell’intervento di cooperazione (C03) formati da soggetti che rientrano nei criteri C01 e C02. Il potenziale beneficiario (nella persona del titolare o del legale rappresentante del soggetto che intende presentare domanda per l’accesso ai finanziamenti) deve garantire che il fascicolo aziendale elettronico sia costituito, aggiornato e validato e che siano stati compilati, aggiornati e validati il piano di coltivazione e, se del caso, la consistenza zootecnica nella Banca dati nazionale (Bdn). I dati e le informazioni che possono essere utilizzati per la richiesta dell’aiuto con la presentazione della domanda per la campagna 2023 devono essere stati necessariamente dichiarati nel fascicolo aziendale prima della decorrenza dell’impegno, vale a dire prima del 1° gennaio 2023.

Le condizioni di ammissibilità sono le seguenti:

– l’intervento è applicabile sulle superfici a seminativo;

– i beneficiari aderiscono con una superficie minima di almeno 0,5 ettari.

Gli impegni assunti dai beneficiari – tra cui quelli che vanno oltre le condizioni elencate all’art. 70 del Regolamento (Ue) n. 2115/2021 – decorrono a far data dal 1° gennaio 2023 e devono essere rispettati per cinque anni (con scadenza al 31 dicembre 2027) sulle medesime superfici. La singola annualità dell’impegno è riferita all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre). I pagamenti sono accordati qualora siano rispettati tutti gli impegni assunti con l’adesione ad una delle due azioni (3.1 o 3.2).  L’entità dei pagamenti è determinata, in ottemperanza a quanto disposto all’art. 82 del Regolamento (Ue) n. 2115/2021, sulla base dei minori ricavi e dei maggiori costi derivanti dall’adozione degli impegni. Il pagamento annuale si riferisce alla superficie agricola, per ettaro ammissibile, effettivamente sottoposta a impegno. Gli importi dei pagamenti sono diversificati per le due azioni:

– azione 3.1: 320 €/ettaro/anno;

– azione 3.2: 238 €/ettaro/anno.

Inoltre, l’importo complessivo del sostegno sarà soggetto a degressività sulla base del suo ammontare:

– fino a 10.000,00 euro/anno: 100%;

– oltre 10.000,00 euro/anno: 80%

Ai fini del pagamento, per la campagna 2023, il premio sarà decurtato in ragione della sovrapposizione degli eventuali impegni in corso assunti con l’adesione alla tipologia d’intervento 10.1.2 “Operazioni agronomiche volte all’incremento della sostanza organica” (azione 10.1.2.2 “Tecniche agronomiche conservative per la coltivazione di cereali, colture erbacee foraggere a ciclo annuale e pascoli”) del Psr Campania 14-20.Al fine di migliorare le performance, è consentito ai beneficiari di rafforzare gli impegni previsti dell’intervento [SRA01 – ACA3] con quelli stabiliti in altri interventi agro-climatico-ambientali, cumulandoli sulla medesima superficie. Tuttavia, in caso di sovrapposizione degli impegni, per evitare il doppio finanziamento, il premio potrebbe essere rideterminato. La Regione Campania prevede la cumulabilità dell’intervento [SRA01 – ACA3] con gli interventi [SRA01 – ACA1] Produzione integrata, [SRA 29] Agricoltura biologica e [SRA24] Riduzione degli input chimici e idrici attraverso l’adozione di pratiche di agricoltura di precisione. Inoltre, l’intervento è cumulabile con l’Eco-schema 4 “Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento” della Pac 23-27, provvedendo ad evitare il doppio finanziamento. La data di decorrenza per la presentazione delle domande di sostegno/pagamento, il termine di scadenza per il rilascio delle stesse e le relative modalità saranno indicati con successivo provvedimento della Regione Campania all’esito dell’adozione delle specifiche Istruzioni operative da parte dell’Organismo pagatore Agea. In ogni caso, la compilazione e presentazione delle domande di sostegno/pagamento relative all’adesione all’intervento dovrà avvenire per via telematica, utilizzando le funzionalità on-line messe a disposizione dall’Agea attraverso il Sistema informativo agricolo nazionale (Sian).

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È stato approvato dalla Giunta regionale, nella seduta del 29 dicembre 2022, il Complemento di programmazione Abruzzo per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 (CSR) che indica gli interventi dello sviluppo rurale che la Regione attuerà nel proprio territorio a partire dal prossimo 1° gennaio 2023, quale declinazione, in termini programmatici, del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023/2027, approvato dalla Commissione europea lo scorso 2 dicembre 2022. Lo rende noto il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’agricoltura Emanuele Imprudente. Il documento di programmazione regionale per il periodo 2023/2027 rappresenta il frutto di un proficuo ed intenso processo di condivisione con tutti i portatori d’interesse del territorio regionale e con il tavolo di partenariato della PAC 2023/2027 appositamente costituito, processo che il Vicepresidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente e la Direttrice del Dipartimento Agricoltura, Dott.ssa Elena Sico, insieme ai Dirigenti e ai Funzionari del medesimo Dipartimento, hanno intrapreso sin dal 2020, congiuntamente alla partecipazione ai tavoli istituiti dal Ministero. “L’impegno profuso da parte dell’Assessorato e del Dipartimento è stato finalizzato a dotare la Regione Abruzzo di un documento di programmazione per lo sviluppo rurale operativo prima dell’inizio del periodo di programmazione – commenta il vicepresidente Imprudente -. Da questo punto di vista rappresenta, dunque, un esempio virtuoso di efficienza amministrativa che consente di poter orientare anticipatamente le scelte delle aziende agricole, agroalimentari, forestali e degli enti pubblici appartenenti al territorio regionale”. Il CSR reca una dotazione di 354 milioni di euro, provenienti dall’UE (42,5%, fondo europeo FEASR), dallo Stato (40,25%) e dalla Regione (17,25%), sulla base del riparto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 21 giugno 2022. La programmazione regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 punta su taluni temi che rappresentano una priorità per la crescita economica, ambientale e sociale del territorio regionale e che pone comunque al centro delle scelte programmatiche regionali la sostenibilità nelle sue tre dimensioni (economica, ambientale e sociale):

  • l’ingresso e la permanenza di giovani e di nuovi imprenditori qualificati alla conduzione di aziende agricole, forestali ed extra – agricole, per garantire loro un’adeguata formazione, per facilitare l’accesso al credito ed al capitale fondiario e per favorire la multifunzionalità delle imprese e i processi di diversificazione dell’attività aziendale, la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la digitalizzazione delle aziende;
  • l’orientamento al mercato delle aziende agricole, agroalimentari e forestali con l’obiettivo di favorire i processi di ammodernamento, anche gestionale, di riconversione, di internazionalizzazione, di adeguamento dimensionale delle strutture produttive in termini economici e fisici, anche con l’obiettivo di superare la frammentazione fondiaria;
  • agricoltura biologica e zootecnia biologica, per estendere le superfici gestite con metodi di produzione e di allevamento ecocompatibili e per favorire la gestione forestale sostenibile;
  • la progettazione integrata nelle aree rurali attraverso il miglioramento degli strumenti di governance multilivello, l’approccio partecipativo, la programmazione dal basso e le strategie di sviluppo locale in particolare quelle marginali, anche per rafforzare la relazione urbano/rurale;
  • la diversificazione del reddito delle aziende agricole e forestali attraverso lo sviluppo di attività connesse.

La programmazione regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 presenta molte novità rispetto a quella del 2014-2022. In particolare, al fine di accrescere le opportunità di liquidità e facilitare l’accesso ai finanziamenti da parte delle aziende agricole abruzzesi, per alcuni interventi sarà possibile utilizzare gli Strumenti Finanziari (SF) in combinazione con il sostegno erogato sotto forma di sovvenzioni. Tale opportunità riguarda in particolare gli investimenti produttivi nelle aziende agricole, gli investimenti produttivi a finalità ambientale nelle aziende agricole e gli investimenti nella trasformazione, nella commercializzazione e nello sviluppo di prodotti agricoli. Inoltre, tra gli interventi attivati dalla Regione Abruzzo ve ne sono alcuni non presenti nella programmazione 2014-2022 e che rappresentano una leva molto importante per migliorare la sostenibilità sociale, ambientale ed economica del territorio. Tra questi in particolare: l’intervento finalizzato a migliorare il benessere animale; l’intervento sull’apicoltura; l’intervento relativo alla riduzione dei fitofarmaci.

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Regione Puglia: approvato il bando da 5 milioni di euro della sottomisura 16.4 per il sostegno alla cooperazione e allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali.

L’Avviso, con una dotazione finanziaria di a 5 milioni di euro, è finalizzato al sostegno della cooperazione di filiera orizzontale e verticale tra operatori impegnati nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, al fine di creare e sviluppare filiere corte e mercati locali, nonché al sostegno delle attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali. Nello specifico:

  • sostiene lo sviluppo commerciale delle filiere agroalimentari, con particolare riferimento alle produzioni di alto pregio qualitativo, con lo scopo di raggiungere economie di scala non raggiungibili isolatamente, di consolidare le relazioni tra gli operatori di filiera e di ridurre il numero dei soggetti intermediari;
  • favorisce i processi di aggregazione delle imprese agricole in strutture dotate di capacità e strumenti gestionali funzionali al miglioramento della organizzazione della produzione e della commercializzazione agroalimentare;
  • sostiene lo sviluppo di nuove forme di vendita per avvicinare i produttori di base ai consumatori finali, con risvolti sia in termini sociali (aumento del rapporto di fiducia tra consumatore e produttore) sia in termini ambientali (riduzione movimentazioni, conservazione e trasporto dei prodotti agricoli) per accrescere e consolidare la competitività delle imprese agricole, per sostenere la creazione di sbocchi di mercato dei prodotti di nicchia;
  • supporta la creazione e il consolidamento delle filiere corte e dei loro circuiti e reti;
  • sostiene la promozione e valorizzazione a raggio locale delle produzioni commercializzate in forma aggregata con sviluppo del senso di fiducia e di appartenenza al territorio, promuovendone l’identità nei consumatori e negli operatori economici;
  • contribuisce alla valorizzazione dei territori rurali, delle produzioni locali tradizionali ed alla tutela della piccola agricoltura, con ricadute anche in termini ambientali derivanti dalla riduzione di passaggi, trasporto e movimentazioni dei prodotti agricoli ed alla conservazione della biodiversità vegetale.

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