Lo stabilimento è ora autonomo per quanto riguarda lo spazio a disposizione per la stagionatura del Grana Padano Dop che è più che raddoppiato.

Non solo è tecnologicamente avanzato, ma anche sostenibile il nuovo magazzino del Caseificio Europeo di Bagnolo San Vito (Mn).  Inaugurata il 28 ottobre scorso, la nuova struttura è in grado di ospitare 50mila forme e si affianca al magazzino già presente nello stabilimento da 40mila forme.

Per la cooperativa, che produce circa 85mila forme di Grana Padano l’anno, questo rappresenta un passaggio fondamentale per raggiungere la piena autonomia in questa fase finale di produzione della Dop. Il nuovo magazzino è stato, infatti, realizzato, come ha spiegato il presidente del Caseificio Europeo, Renato Zaghini, che è anche alla guida del Consorzio di tutela del Grana Padano, con l’obiettivo di razionalizzare la maturazione delle forme prodotte.

«Siamo molto soddisfatti di questa scelta che testimonia la trasformazione e la crescita di questo caseificio cooperativo – ha sottolineato Zaghini–. Crediamo nella possibilità di crescere nonostante questo inarrestabile e pesante aumento dei costi che rende difficile fare impresa».

Il caseificio fu fondato nel 1956 tra il Mincio e il Po da trenta allevatori associati che conferivano e lavoravano 30mila quintali di latte. Oggi la cooperativa conta nove soci che ne producono circa 450mila l’anno.

Un magazzino tutto automatizzato

Il nuovo magazzino ha richiesto un investimento di 3,5 milioni di euro, comprese le dotazioni di supporto al caseificio. Decisivo per il buon esito dell’operazione anche il contributo stanziato dalla Regione Lombardia attraverso il Psr, che ha finanziato il 35% del costo complessivo.

«Si tratta di un magazzino – ha spiegato Zaghini – con un elevato livello di automazione che consente di alleviare il peso della manodopera in alcune operazioni di movimentazione delle forme. Quello di poter alleggerire il lavoro svolto dal personale è per noi molto importante e dimostra che abbiamo a cuore il lavoro svolto dai nostri  operatori sia per assicurare la massima sicurezza sul lavoro che per rendere lo stabilimento ancora più efficiente.  Abbiamo, infatti, automatizzato alcuni passaggi per movimentare il formaggio sulle scalere e arrivare al reparto spedizioni in modo più agevole».

«Anche nel magazzino temperatura e illuminazione sono assicurate da un innovativo impianto termico ad ammoniaca che produce, senza sprechi energetici, sia il caldo che il freddo –ha aggiunto Zaghini –. Come consumi energetici la nostra centrale è classificata in classe A, che rappresenta il massimo di risparmio in uno stabilimento del settore lattiero caseario.

Un percorso di sostenibilità che prosegue con un altro progetto

In programma il Caseificio Europeo ha la continuazione di questo percorso di sostenibilità con un nuovo investimento nella produzione di energia da fonti rinnovabili. «Con il Consorzio di tutela come capofila del progetto – ha spiegato il presidente Zaghini – abbiamo partecipato al bando sull’agrisolare del ministero delle Politiche agricole per realizzare un secondo impianto fotovoltaico da un milione di euro sul tetto dello stabilimento».