In questo studio abbiamo valutato diversi scenari all’interno del mercato EMENA. Considerando le condizioni di prezzo e i vincoli ambientali, ecco uno degli esempi studiati. Si è agito sul bilanciamento degli aminoacidi, mediante l’uso di KESSENT® M di LysiGEM, al fine di poterne osservare l’impatto sulla Carbon Footprint e le relative implicazioni economiche.

L’uso corretto di entrambi gli aminoacidi rumino protetti ha permesso:

  • meno CO2-eq prodotta e una riduzione dell’escrezione di N e N2O da parte degli animali,
  • una migliore efficienza alimentare e di utilizzo dell’azoto (N),
  • una riduzione della Carbon Footprint del latte prodotto e dei suoi derivati.

Tutti questi impatti ambientali positivi sono stati raggiunti senza un aumento dei costi della razione, rendendo questa alternativa attraente per il futuro.

Introduzione

Oggi, il settore lattiero-caseario sta affrontando diverse sfide. Fra queste:

  • l’aumento dei prezzi delle materie prime per l’alimentazione,
  • l’alta volatilità dei prodotti agroalimentari di origine animale,
  • la diminuzione del consumo di carne e latte e l’opinione pubblica condizionata a credere che il settore lattiero-caseario sia responsabile di un grande impatto sul riscaldamento globale.

La Carbon Footprint (letteralmente, “impronta di carbonio”) è un parametro che viene utilizzato per stimare le emissioni di gas effetto serra causate da un prodotto, un servizio, un’organizzazione, un evento o un individuo, e si esprime generalmente in tonnellate di CO2 equivalente.

Pertanto, ci sono le premesse per una grande opportunità nei ruminanti per produrre in modo più efficiente grazie a una migliore efficienza alimentare, e di conseguenza ridurre l’escrezione di azoto (N), di protossido di azoto (N2O) e di fosforo (P). Quest’ultima influenza il valore totale della carbon footprint finale (equivalenti di biossido di carbonio, CO2-eq).

D’altra parte, poiché il costo dell’alimentazione rappresenta fino al 70% del costo totale di produzione, il miglioramento dell’efficienza alimentare ha un impatto fondamentale sulla redditività dell’azienda (Tozer, 2012, McGrath et al., 2018, Bach, 2012). Contemporaneamente, saremo in grado di ridurre l’escrezione di metano e CO2-eq per chilogrammo di latte, proteine del latte e formaggio prodotti.

Per misurare il potenziale di riscaldamento globale, abbiamo utilizzato lo strumento “Life Cycle Impact Assessment” (LCA), che valuta il potenziale impatto ambientale di un prodotto o attività durante tutto il suo ciclo di vita.

Formulazione e sostenibilità ambientale

Secondo la nostra esperienza, quando viene implementata la nutrizione aminoacidica (AA), applicando le ultime conoscenze nutrizionali disponibili e con i giusti supplementi di AA rumino protetti (RPAA), oltre alla riduzione dell’impronta di carbonio, si osserva una migliore performance degli animali con una migliore efficienza alimentare, e di utilizzo dell’azoto e del fosforo (Francia et al., 2020).

La Tabella 1 descrive il profilo dei nutrienti (per quanto riguarda l’apporto proteico) per due tipi di diete a confronto, CONTROL e AA. Entrambe soddisfano il fabbisogno di nutrienti per un vacca Holstein con 670 kg di peso corporeo, a 180 giorni di lattazione e alla seconda lattazione, con 35 kg di produzione di latte, 4 % di grasso e 3,5 % di proteine nel latte, secondo il CNCPS v6.55. Entrambe le diete sono formulate per un apporto di 24,7 kg di sostanza secca.

La dieta CONTROL non è bilanciata per gli AA e quindi, pur soddisfacendo i fabbisogni esistenti, stiamo perdendo potenziale, cioè non siamo del tutto efficienti. La dieta AA è una dieta che copre l’obiettivo teorico del tipo di animale preso in considerazione ma, dal momento che i fabbisogni di Met e Lys sono soddisfatti grazie all’uso di KESSENT® M (Kemin RP-Met) e LysiGEM™ (Kemin RP-Lys), possiamo risparmiare rispettivamente 84 grammi di proteine metabolizzabili con una migliore allocazione e formulazione delle materie prime disponibili (vedi Tabella 2).

Tabella 1 – Profilo proteico della dieta di controllo (CONTROL) e del trattamento (AA).

NutrienteCONTROLAA
Energia Metabolizabile (Mcal)61.261.1
Proteine Grezze (CP (%))17.216.0
Proteina Metabolizabile (MP) in g2.7092.625
Bilancio MP (% fabbisogni)104100
Met % MP2.22.5
Lys % MP6.56.8
Lys:Met2.952.74
Met g/Mcal ME0.981.06
Lys g/Mcal ME2.882.91

Nel periodo utilizzato per il confronto, la dieta AA era più economica della dieta CONTROL (Figura 1). Il costo giornaliero per animale era di 5,046 € per la dieta di controllo, e di 4,957 € nella dieta AA. Quindi, il risparmio economico rispetto alla dieta di controllo è stato di 0,089 € (2,5%).

Dall’analisi dei dati riportati in Figura 1, abbiamo anche osservato che il valore in CO2-eq nelle diete è stato di  26.396 e 22.293, rispettivamente per il gruppo CONTROLL e AA. Si deve considerare che i valori relativi al premix, ai minerali e ai grassi protetti non sono stati considerati all’interno del calcolo, a causa della mancanza di valori affidabili.

Tabella 2 – Formulazioni impiegate nella prova (kg S.S./capo/giorno).

IngredienteCONTROLAA
Premix vitaminico-minerale 0.2050.205
Sodio Bicarbonato0.1470.147
Calcio Carbonato0.0990.099
Cloruro di Sodio0.0490.049
Ossido di Magnesio0.0490.049
Grasso idrogenato0.2490.249
Soia, f.e.46 % 1.5300.54
Colza f.e.2.6702.937
Triticale seme1.7602.024
Mais farina2.6402.640
Paglia di frumento0.5170.517
Insilato d’erba 16 % CP8.1808.180
Insilato di mais 35% SS4.9004.900
Orzo farina1.7602.112
KESSENT M00.009
LysiGEM00.018

La riduzione della Carbon Footprint della dieta AA è stata dell’11,2% rispetto al gruppo CONTROL. È degno di nota sottolineare che il contributo in CO2-eq per l’uso di entrambi gli amminoacidi KESSENT M e LysiGEM è stato solo dell’1,2% nella dieta AA. Ciò a permesso di  ottenere un risparmio fino all’11,2 %!

Per la dieta AA, è stata osservata una riduzione dell’escrezione di N e N2O rispettivamente del 3 e del 10 %. L’efficienza N è stata migliorata del 7,7 %.

È così che l’approccio della formulazione amminoacidica nel ruminante, mediante impiego di RPAA, diventa fondamentale per la riduzione dell’escrezione di N, P e CO2-eq, e migliora l’efficienza alimentare (N), agendo positivamente sul conto economico e sui costi per ogni kg di latte o di carne prodotto.

Questo esercizio non include gli altri benefici funzionali che si possono riscontrare con l’uso di RPAA (come il miglioramento dello stato di salute e riproduttivo della mandria). Questo porterà inevitabilmente ad un ulteriore miglioramento del benessere degli animali e ad una riduzione dell’”impronta di carbonio”. Avendo meno animali improduttivi in azienda e una maggiore longevità, possiamo ottenere anche una migliore efficienza alimentare.

Conclusioni

L’adozione del concetto di bilanciamento amminoacidico può portare infinite opportunità:

  • ridurre l’impatto delle emissioni sull’ambiente, massimizzando al contempo la redditività della mandria.
  • considerando il continuo aumento dei prezzi degli alimenti zootecnici e dei costi di produzione del latte, una formulazione della dieta con un minor tenore in proteine e un bilanciamento corretto degli amminoacidi, può massimizzare l’utilizzo della proteina metabolizzabile, così come la produzione e la salute delle vacche da latte.
  • il bilanciamento per i primi due AA limitanti (Lisina e Metionina) ridurrà l’escrezione complessiva di N e P nell’ambiente, migliorando l’efficienza alimentare.

Tutto queste variabili, influiscono sulla riduzione della valutazione dell’impatto del ciclo di vita (LCA) delle formulazioni e nello stesso tempo migliorano la salute degli animali presenti negli allevamenti.

Per ulteriori approfondimenti, tutti i riferimenti sono disponibili su richiesta rivolgendosi al nostro servizio tecnico Kemin.italia@kemin.com.