Negli ultimi decenni, fornire il pascolo o la possibilità di accedere all’aperto ai bovini da latte, è diventato un argomento ampiamente dibattuto (Joubran et al., 2021; Smid et al., 2021). Si stanno conducendo diversi studi sulla fattibilità di questa pratica e sugli effetti che può avere sugli animali. A tal proposito vi proponiamo un estratto di una ricerca, condotta dall’Università di Firenze, su un gruppo di vacche in asciutta con libero accesso al pascolo, al fine di valutare gli effetti sulla salute, sul comportamento e sulla produzione di latte.

Il contesto

Anche nei paesi che tipicamente si affidano a sistemi di stabulazione al chiuso, come gli Stati Uniti e il Canada, i consumatori considerano importante l’accesso ai pascoli per i bovini da latte (Ventura et al., 2016). In un engagement online, Schuppli et al. (2014) hanno rilevato che l’80.2% dei partecipanti statunitensi e canadesi riteneva che le vacche da latte avrebbero dovuto avere la possibilità di accedere al pascolo. Lo studio includeva sia partecipanti affiliati e che non affiliati con l’industria lattiero-casearia.

I sondaggi condotti in Europa hanno inoltre evidenziato che i consumatori si preoccupano della messa a disposizione dei pascoli e della possibilità di pascolare per gli animali nei sistemi di produzione lattiero-casearia (Waldrop e Roosen, 2021). In Germania, Kühl et al. (2019) hanno riportato che l’accesso ai pascoli può migliorare la percezione dell’opinione pubblica dei sistemi di allevamento comunemente utilizzati per le vacche da latte. Per le stalle a stabulazione libera, la presenza del pascolo ha aumentato il tasso di accettazione da parte del pubblico dal 17% al 96%. Dal punto di vista del benessere animale, l’accesso ai pascoli o alle aree esterne si è costantemente dimostrato benefico, soprattutto per la salute degli unghioni e per la possibilità di esprimere comportamenti naturali (Arnott et al., 2017; Charlton e Rutter, 2017; Hund et al., 2019). Inoltre, la ricerca ha dimostrato che, quando viene data loro l’opportunità, le vacche da latte hanno una preferenza parziale per il pascolo e per tipologie alternative di accesso all’aperto, che viene espressa principalmente durante la notte (Legrand et al., 2009; Charlton et al., 2011; Smid et al., 2018; Smid et al., 2019; Smid et al., 2020).

I benefici del pascolo, tuttavia, dipendono da diversi fattori, in particolare dalla gestione e dal clima (Arnott et al., 2017). Nei sistemi basati sul pascolo, o dove i bovini trascorrono la maggior parte del loro tempo all’aperto, possono sorgere alcune preoccupazioni per quanto concerne il benessere degli animali. In base al clima, le vacche al pascolo possono essere esposte a condizioni meteorologiche avverse o a stress da caldo (von Keyserlingk et al., 2009). È risaputo che alimentare le vacche (ad alto rendimento) al pascolo pone diverse sfide, principalmente perché il pascolo da solo potrebbe non fornire i nutrienti adeguati e perché i produttori avrebbero meno controllo sulla composizione della dieta (Bargo et al., 2003). Nel contesto dei sistemi di produzione basati sulla stabulazione al chiuso, offrire alle vacche la possibilità di scegliere liberamente se accedere al pascolo rappresenta una soluzione auspicabile in quanto consente loro di esercitare le proprie preferenze e di combinare i vantaggi provenienti sia dall’alloggio che dal pascolo (Charlton e Rutter, 2017; von Keyserlingk e Weary, 2017).

Tuttavia, l’accesso al pascolo può essere difficile da adottare, soprattutto per le vacche da latte in lattazione che generalmente hanno elevate esigenze nutrizionali e devono tornare spesso al chiuso per la mungitura. Al contrario, garantire l’accesso al pascolo alle manze e alle vacche in asciutta sembrerebbe un’opzione più fattibile per la maggior parte delle aziende agricole ed è una pratica relativamente comune in alcuni paesi (van den Pol-van Dasselaar, 2020; Smid et al., 2021). Va però detto che la mancanza di controllo sulla composizione della dieta durante il periodo di asciutta può aumentare il rischio di disturbi metabolici nel peripartum (Daros et al., 2022). La conoscenza scientifica riguardante gli effetti del pascolo nelle vacche in asciutta rimane in un certo qual modo scarna poiché, secondo la nostra conoscenza, la maggior parte degli studi sull’accesso al pascolo nei sistemi di allevamento al chiuso si concentrava sulle vacche in lattazione.

Lo studio

L’obiettivo di questo studio è stato quello di indagare gli effetti del garantire, alle vacche ad elevata produzione, la libera scelta di accedere al pascolo durante il periodo di asciutta sulla loro salute, sul loro comportamento e sulla produzione di latte. L’indagine è stata condotta suddividendo un campione di 78 vacche Frisone in due gruppi durante l’asciutta (51 ± 8 giorni): uno, denominato PAST, che aveva libero accesso al pascolo e uno denominato CTRL, tenuto in condizioni di stabulazione permanente senza alcun accesso all’aperto. Dopo il parto, tutte le vacche appartenenti ad entrambi i trattamenti sono state mescolate e stabulate in modo permanente. Per valutare gli effetti del trattamento sulle performance delle vacche, tutti gli animali coinvolti nello studio sono stati monitorati sia prima del parto sia durante i primi 100 giorni di lattazione (DIM) della lattazione successiva. Il comportamento di tutte le vacche coinvolte è stato monitorato continuamente durante l’intero periodo di osservazione utilizzando sensori applicati sul collo. Tutte le bovine venivano ispezionate mensilmente per valutare la presenza di zoppia, di lesioni al garretto, la pulizia e il punteggio della body condition (BCS). Durante il periodo successivo al parto (0–100 DIM), sono state monitorate anche la produzione e la composizione del latte.

Risultati

I risultati hanno mostrato che l’accesso libero al pascolo influenzava il comportamento alimentare delle vacche. Prima del parto, gli animali del gruppo PAST trascorrevano più tempo ad alimentarsi rispetto a quelli del gruppo CTRL e, cosa interessante, questa differenza tendeva a persistere per diverse settimane dopo il parto. Durante il periodo di asciutta, le vacche PAST erano più pulite rispetto a quelle del gruppo CTRL, ma non sono state riscontrate differenze nella locomozione e nella BCS tra i 2 gruppi. L’accesso libero al pascolo durante il periodo di asciutta ha influito anche sulla produzione di latte durante la successiva lattazione. Le vacche che hanno trascorso il periodo di asciutta nel gruppo PAST hanno prodotto più latte rispetto ai soggetti appartenenti al gruppo CTRL, in particolare gli animali che hanno partorito durante l’estate. In questo studio abbiamo scoperto, dunque, che fornire libero accesso al pascolo durante il periodo di asciutta può influenzare positivamente le performance dei bovini da latte e rappresenta una pratica auspicabile nei sistemi di produzione lattiero-casearia basati su stalle al chiuso.

La presente nota è liberamente tratta dall’articolo “Free-choice pasture access for dry cows: effects on health, behavior and milk production” di Lorenzo Leso,1* Rafaella R. Andrade,1 Gianluca Bambi,1 Valentina Becciolini,1 and Matteo Barbari1 (1 Department of Agriculture, Food, Environment and Forestry, University of Florence, Via San Bonaventura, 13, IT50145 Firenze, Italy) pubblicato sul Journal of Dairy Science, disponibile nella versione integrale cliccando QUI