Oggetto: Piano di sviluppo rurale 2014 – 2020 della Regione Puglia

Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Raffaele Stancanelli, Nicola Procaccini, Raffaele Fitto, Pietro Fiocchi, Carlo Fidanza

Il PSR 2014/2020 della Regione Puglia ha stanziato un bilancio di 1,7 miliardi di euro da destinare al sostegno e allo sviluppo del comparto agricolo e agroalimentare.

La Regione Puglia, secondo i dati ufficiali pubblicati dal ministero delle Politiche agricole e forestali del governo italiano, ha raggiunto un livello di spesa del solo 21% posizionandosi come ultima regione in termini di avanzamento della spesa.

La relazione di monitoraggio, inoltre, quantifica in 157 milioni di euro circa il rischio disimpegno entro il 31 dicembre 2019.

La Regione Puglia in questi anni ha mostrato enormi inefficienze nella programmazione, gestione e attuazione del PSR tanto da annoverare un ingente contenzioso, con particolare riferimento alla misura 4 per gli investimenti, che da sola vale oltre 553 milioni di euro. In ordine alla misura 4 la Regione da ultimo, il 15 luglio 2019, ha provveduto all’annullamento in autotutela del secondo bando emanato e, ad oggi, non risultano completate le istruttorie e l’avvio dei pagamenti dei precedenti bandi.

Alla luce di quanto detto, la Commissione:

1)  può far sapere come intende procedere nei confronti della Regione Puglia in ordine al mancato raggiungimento degli obiettivi di spesa?

2)  Può indicare quali misure intende adottare per assicurare l’immediata attuazione e accelerazione della spesa del PSR Puglia 2014-2020?

Risposta di Janusz Wojciechowski a nome della Commissione europea 

A oggi, il programma di sviluppo rurale della Regione Puglia 2014-2020 ha dichiarato le spese necessarie per evitare i disimpegni automatici secondo la cosiddetta “regola N+3” di cui all’articolo 38 del regolamento (UE) n. 1306/20131.

Tuttavia, negli ultimi anni la Commissione ha monitorato attentamente il programma, avendo riscontrato chiari segnali della lentezza dell’attuazione che potrebbe tradursi in futuro in disimpegni, con conseguente uso dei fondi inferiore rispetto agli importi programmati. Il 19 novembre 2019 è stata inviata una lettera (Ares (2019)7141199) alle autorità regionali in cui si sollecitava l’attuazione di misure correttive e l’invio di relazioni periodiche alla Commissione.

Quest’ultima continuerà a monitorare attentamente il programma e a collaborare con le autorità regionali e nazionali per rimuovere qualsiasi ostacolo all’attuazione. A tal fine la Commissione dialoga con i vari portatori d’interesse, in particolare l’amministrazione, aiuta a cercare soluzioni, formula raccomandazioni ed è pronta a esaminare le modifiche al programma, al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi del programma. Diverse modifiche sono già state adottate, e la Commissione ne sta attualmente esaminando un’altra.

Tuttavia, secondo le norme di gestione concorrente della politica agricola comune, l’attuazione dei programmi di sviluppo rurale spetta alle autorità degli Stati membri.

 

Fonte: Parlamento Europeo