Una nuova pratica si sta diffondendo nel settore dell’allevamento caprino norvegese: l’uso dei recinti virtuali. Le capre sono animali molto intelligenti e la nuova tecnologia sfrutta proprio questa loro caratteristica.

Sono ormai più di 2.400 gli allevatori norvegesi di capre che hanno adottato le recinzioni virtuali per allevare i loro animali. Questo nuovo tipo di allevamento virtuale fa parte di una transizione verso un'”agricoltura intelligente” in cui gli allevatori possono stabilire confini invisibili che le capre devono imparare a usare.

Un articolo pubblicato ad ottobre 2021 sul Journal of Rural Studies analizza l’implementazione della tecnologia dei recinti virtuali per le capre in Norvegia, concentrandosi sul significato di questa innovazione per l’allevamento caprino contemporaneo, tra nuovi vantaggi e problemi da affrontare. A condurre la ricerca sono stati Jostein Vikac e Roger Andre Søraaab, che lavorano presso la Norwegian University of Science and Technology (NTNU) e l’Institute of Rural and Regional Studies.

Attraverso il caso di studio dei recinti virtuali digitali, i ricercatori hanno dimostrato che lo sviluppo e l’implementazione di nuove tecnologie “intelligenti” nell’agricoltura moderna non solo rende più semplice la gestione degli animali ma può aprire anche nuove possibilità. Le capre possono infatti contribuire al mantenimento e alla cura del paesaggio.

Una tecnologia per la conservazione del territorio

L’utilizzo dei recinti virtuali, noto anche come pastorizia virtuale, è un fenomeno relativamente nuovo e non è stato ancora ampiamente studiato. La pastorizia virtuale fa parte di un cambiamento più ampio nelle pratiche agricole moderne che è più comunemente chiamato “agricoltura intelligente”, concetto correlato con quello di “agricoltura di precisione”, “agricoltura basata sui dati” e “agricoltura digitale”. Una caratteristica comune è l’uso di sensori e tecnologie di monitoraggio per supportare le pratiche agricole e allo stesso tempo generare e sistematizzare i dati raccolti. Questo porterà a grandi cambiamenti in ciò che significa essere un allevatore (digitale).

Le recinsioni virtuali, poiché riducono la necessità di recinzioni tradizionali, che comportano molto lavoro e spese sia per la loro installazione che per la loro manutenzione soprattutto in territori difficili, e del controllo umano (ad es. impiegando tradizionalmente pastori), consentono un maggiore utilizzo dei pascoli e della montagna.

In particolare, in Norvegia, la natura frammentata e collinare dei terreni agricoli ha reso l’utilizzo delle recinzioni una pratica importante ma laboriosa nell’agricoltura tradizionale. Dalla seconda guerra mondiale, la prevalenza dell’uso del pascolo è progressivamente diminuita. Ciò è in parte emblematico di una tendenza alla concentrazione strutturale, con aziende agricole sempre meno in numero ma più grandi per dimensioni, ma è anche una conseguenza di un’economia politica in cui la manodopera è scarsa e costosa. Di conseguenza, i pascoli e i campi vengono lasciati inutilizzati.

I recinti virtuali rappresentano una tecnologia che ha il potenziale per invertire questa tendenza, collegando inoltre la digitalizzazione e le nuove tecnologie con l’utilizzo e la conservazione dei paesaggi culturali. Due degli allevatori che utilizzano questo sistema affermano: “Questo (il sistema Nofence) ci consente di utilizzare completamente le nostre risorse, in luoghi dove è costoso e quasi impossibile costruire una recinzione tradizionale. È una rivoluzione per l’agricoltura”.

Il legame tra esseri umani, animali e tecnologia

Le capre sono state addomesticate dagli esseri umani per oltre 10.000 anni e sono una vista comune in molte regioni agricole del mondo. Addomesticare le capre però non è semplice: sono sia esseri agili che intelligenti, e imparano rapidamente. Quindi, confinarli in una recinzione può essere piuttosto difficile, poiché spesso le danneggiano o, se non non è abbastanza alta, saltano semplicemente oltre la recinzione; si tratta infatti di esperti “evasori”.

I ricercatori hanno scelto di definire questa nuova interazione tra natura, cultura e tecnologia con il termine “CyborGoat“. Analizzare questo concetto include esaminare il processo di sviluppo della tecnologia e gli aspetti politici e organizzativi del processo di sviluppo e attuazione, per cui la ricerca affronta anche l’interazione con le autorità che hanno reso possibile la digitalizzazione e la gestione delle capre nell’agricoltura norvegese.

Come funziona

La tecnologia studiata in questa ricerca è un marchio specifico di recinzioni virtuali chiamato “NoFence” (“nessun recinto” in inglese), realizzato da una piccola azienda norvegese chiamata Nofence AS.

Il recinto virtuale, o confine digitale, è fissato dagli allevatori e interagisce con un collare posizionato attorno al collo delle capre che utilizza una rete 4G e che contiene una batteria e un’unità Bluetooth per trovare il dispositivo in caso di malfunzionamento del GPS dovuto, ad esempio, alla caduta delle batterie dal loro alloggio.

L’allevatore imposta un confine virtuale sull’app del sistema, stabilendo dove le capre possono e non possono spostarsi. Quando una capra che indossa il collare si avventura fuori dall’area designata, inizierà un fastidioso segnale acustico. Se le capre si allontanano ulteriormente dall’area stabilita, il volume aumenterà e, dopo la terza e più alta nota, alla capra verrà fornita una piccola scossa elettrica. Questo spingerà l’animale a tornare rapidamente indietro. Gli allevatori riceveranno questi segnali sui loro smartphone o tablet e potranno vedere quali capre hanno ricevuto il numero maggiore di suoni e shock, e possono quindi seguire gli animali che ottengono un numero insolito di segnali.

Conclusioni

Una scoperta chiave è che le nuove recinzioni virtuali sono un agente di cambiamento. Cambia l’allevamento caprino: da un’attività che, nel contesto norvegese contemporaneo, è stata quasi interamente a fini caseari, a una produzione che per molti è incentrata sul mantenimento del paesaggio. La tecnologia contribuisce poi a cambiare le capre stesse, man mano che vengono selezionate in base al loro adattamento alla tecnologia delle recinzioni virtuali. La tecnologia ha anche contribuito alla mobilitazione di un nuovo tipo di allevatori di capre, più orientati al paesaggio.

Attualmente sono in corso test su larga scala sui recinti virtuali per pecore e vacche. Ma gli allevatori di capre credono che questi animali siano più intelligenti e meno facilmente spaventate delle pecore, quindi sarà interessante vedere come gli altri animali reagiscono a questa tecnologia.

Resta da vedere se il recinto virtuale sarà in grado di riportare l’agricoltura norvegese a considerare di nuovo importanti i prati e i pascoli, creando nuovi percorsi e possibilità per l’allevamento di capre. Incorporando tecnologie come le recinzioni virtuali, la tecnologia migliora la natura, ma si tratta un processo co-creativo poiché la natura migliora la tecnologia.

 

Tratto da Boundaryless boundary-objects: Digital fencing of the CyborGoat in rural Norway, di Roger Andre SøraaJostein Vik, Journal of Rural Studies Volume 87, October 2021.