Il 29 novembre 2024, la Corte d’Appello del Regno Unito ha emesso una sentenza storica che ha dichiarato l’invalidità del marchio “Post Milk Generation” di Oatly, il noto produttore svedese di bevande a base di avena. La decisione, accolta con favore da Dairy UK, rafforza la protezione legale dei termini tradizionalmente associati ai prodotti lattiero-caseari, chiarendo che il termine “latte” non può essere esteso alle alternative vegetali, se non in casi specifici previsti dalla legge.

La disputa legale

La controversia risale al 2021, quando Oatly ha registrato il marchio “Post Milk Generation” per promuovere i suoi prodotti. Dairy UK ha subito contestato l’iniziativa presso l’Ufficio della Proprietà Intellettuale (IPO), sostenendo che l’uso del termine “latte” fosse ingannevole, dato che i prodotti Oatly non contengono derivati del latte. L’IPO ha inizialmente dato ragione a Dairy UK, invalidando il marchio per quasi tutti gli utilizzi, eccetto per il merchandising, come t-shirt e gadget.

Nel 2023, tuttavia, Oatly ha ottenuto una vittoria provvisoria presso l’Alta Corte, che aveva giudicato il marchio non direttamente ingannevole per i consumatori. La decisione è stata poi ribaltata dalla Corte d’Appello, che ha riaffermato la necessità di rispettare le norme previste dal regolamento 1308/2013/UE sui termini riservati ai prodotti lattiero-caseari.

Il verdetto della Corte d’Appello

La Corte ha stabilito che il termine “latte” e le sue designazioni non possono essere utilizzati per alternative vegetali, poiché tali termini appartengono esclusivamente al settore lattiero-caseario. Lord Justice Arnold, nel suo giudizio, ha sottolineato che l’uso di termini tradizionali da parte di aziende produttrici di alternative vegetali rappresenta una deviazione ingiustificata dalle normative. Inoltre, ha specificato che il marchio di Oatly non rientrava nelle eccezioni previste dalla legge, in quanto non descriveva una qualità specifica del prodotto.

Reazioni al verdetto

La decisione è stata accolta con entusiasmo da Dairy UK. La CEO Judith Bryans ha commentato: “Questa sentenza rafforza la trasparenza e la fiducia dei consumatori, ribadendo che i termini lattiero-caseari devono essere riservati ai prodotti derivati dal latte.”

Oatly, invece, ha espresso delusione per il verdetto. Bryan Carroll, direttore generale per il Regno Unito e l’Irlanda, ha dichiarato: “Questa decisione rappresenta un passo indietro. Complica l’accesso a etichette chiare per i consumatori interessati ad alternative sostenibili e favorisce solo gli interessi delle grandi aziende lattiero-casearie.” L’azienda ha lasciato intendere la possibilità di ricorrere alla Corte Suprema, senza tuttavia confermare i piani.

Implicazioni per il settore

La sentenza potrebbe avere un impatto significativo sia sul mercato dei prodotti lattiero-caseari sia sul settore delle alternative vegetali nel Regno Unito. Mentre i produttori tradizionali vedono nella decisione una protezione contro l’uso improprio di termini che potrebbero confondere i consumatori, i sostenitori delle alternative vegetali denunciano normative obsolete che penalizzano la sostenibilità e l’innovazione.

In un contesto in cui la domanda di bevande vegetali continua a crescere, questa sentenza rappresenta un monito per le aziende del settore: il linguaggio utilizzato per promuovere i prodotti sarà sottoposto a un controllo sempre più rigoroso.