L’allevamento della specie bufalina è particolarmente diffuso nei paesi Asiatici, Mediterranei e in America Latina, con diffusione in oltre 40 Paesi ed una popolazione complessiva stimata attorno ai 177 milioni di capi. L’allevamento del bufalo contribuisce a circa il 96.8% della produzione di latte in Asia e per il 12.8% in tutto il mondo.

Il Bufalo domestico mostra un comportamento riproduttivo fortemente stagionalizzato, con sospensione dell’attività riproduttiva durante l’estate, tale da aver portato alla definizione di “anestro stagionale”, “anestro estivo” o “anestro primaverile” a seconda del periodo in cui si verifica la riduzione della fertilità. L’incidenza dell’anestro stagionale generalmente varia dal 36.6% al 59.5%. Difersi fattori, tra cui l’ambiente, l’assetto ormonale, la nutrizione e la gestione dell’allevamento, possono condizionare l’insorgenza di anestro stagionale nel bufalo. In questa review saranno presi in considerazione i fattori responsabili di tale condizione e alcune delle strategie manageriali e farmacologiche utilizzabili per sopperire al fenomeno.

Tra gli elementi di natura ambientale, il fotoperiodo e l’ammontare delle ore di luce, la temperatura, l’umidità relativa e l’abbondanza di pioggia sono i più influenti sull’attività riproduttiva del bufalo. I bufali sono particolarmente sensibili allo stress termico, in ragione di un mantello molto rado e di una densità molto bassa di ghiandole sudoripare per centimetro di cute, fattore questo che condiziona pesantemente la capacità di termoregolazione tramite evaporazione. L’umidità relativa molto alta accentua tale mancanza. Lo stress termico comporta iper-prolattinemia e ciò, a sua volta, riduce le concentrazioni e la frequenza dei picchi di LH, portando a insufficiente maturazione dei follicoli e diminuzione dei livelli di estradiolo. Il fotoperiodo condiziona anche il rilascio di melatonina dalla ghiandola pineale e si pensa che questa possa agire sull’ipotalamo regolando di conseguenza i livelli di prolattina con andamento stagionale. Alcuni studi indicano poi che le bufale con anomalie del ciclo estrale durante la stagione calda abbiano anche alterazioni nelle concentrazioni ormonali. Oltre alla prolattina, all’LH e all’FSH, progesterone ed estrogeni, si ipotizza un coinvolgimento anche degli ormoni tiroidei durante l’anestro stagionale.

In particolare, la prolattina nel bufalo è associata alla temperatura ambientale e ad elevate concentrazioni rende le ovaie refrattarie all’azione dell’FSH e dell’LH, fino ad indurre anestro vero con inattività ovarica.

La melatonina, prodotta dalla ghiandola pineale, è secreta secondo un ritmo circadiano con picco nelle ore notturne. Nella bufala Mediterranea è stato osservato anche un pattern di secrezione prettamente legato alle stagioni, con concentrazioni più elevate nei periodi con minore quantità di ore luce. Il meccanismo attraverso il quale la melatonina riesce ad alterare il sistema neuroendocrino del bufalo e la attività riproduttiva non è ancora chiaro.

L’FSH in corso di anestro stagionale presenta concentrazioni inferiori rispetto ai periodi di massima fertilità. Anche per l’LH si osservano livelli minori durante l’estate rispetto al periodo invernale. La diminuzione dell’LH viene imputata all’effetto inibitore esercitato dalla prolattina. Anche i livelli di progesterone rimangono generalmente bassi durante l’estate, al di sotto di 1 ng/ml. Nel caso in cui siano individuati dei picchi nelle concentrazioni progestiniche, questi sono inferiori nella stagione calda rispetto all’inverno (2.27 ng/ml versus 3.96 ng/ml). Si ipotizza quindi una ridotta fertilità anche per aumento della mortalità embrionale.

Sembra diffusa l’associazione di anestro stagionale e diminuzione della funzionalità tiroidea nella specie bufalina. E’ stato ipotizzato che le alte temperature siano in grado di influenzare negativamente la secrezione di ormoni tiroidei, con conseguente minore sensibilità ovarica alle gonadotropine di origine pituitaria. Nei bufali egiziani e indiani è stata riscontrata una secrezione di ormoni tiroidei con pattern spiccatamente stagionale, con concentrazioni inferiori durante l’estate.

Infine, i corticosteroidi hanno fatto registrare concentrazioni superiori durante il periodo caldo, soprattutto negli animali sottoposti a intenso stress termico. Il rilascio di ingenti quantità di corticosteroidi induce alterazioni del pattern di secrezione delle gonadotropine, il quale a sua volta induce lo stato di anestria.

Review. Summer anoestrus in Buffalo

Das G.K. and Khan F.A.

Reprod Dom Anim 45, e483 – e494 (2010)

DOI: 10.111/j.1439-0531.2010.01598.x