L’alimentazione dei vitelli durante il periodo che precede lo svezzamento è di fondamentale importanza per l’intero ciclo produttivo dei bovini da latte. La fase iniziale dell’alimentazione non è importante solamente per la programmazione metabolica del vitello da latte; infatti, il passaggio da un’alimentazione a base di latte ad una alimentazione costituita da cibi più solidi durante il periodo che precede lo svezzamento, pone le basi per un corretto sviluppo e una buona salute dell’animale. L’ingestione precoce ed elevata di alimenti solidi supporta le performance di crescita dei vitelli da latte favorendo, al contempo, lo sviluppo del tratto digerente, in particolare del rumine. Nei vitelli da latte moderni, sia lo sviluppo precoce del tratto digerente che le performance di crescita sono molto importanti per raggiungere gli obiettivi riproduttivi.

Partendo da queste riflessioni, in questo nuovo articolo per la rubrica “Obiettivo vitelli by Virbac” vi proponiamo i risultati di un recente studio, condotto presso il Centro di ricerca e formazione agricola Raumberg-Gumpenstein in Austria, che ha esaminato la possibilità di sostituire i concentrati con un fieno di alta qualità nella razione starter per vitelli da latte analizzando gli effetti sull’ingestione di nutrienti, sulle performance di crescita e sul profilo metabolico ematico.  

Introduzione

Tenendo conto del comune schema di allevamento dei bovini da latte, che prevede una prima inseminazione delle manze da latte a 14-16 mesi, quando hanno raggiunto il 60-65% del peso corporeo che avranno da adulte, i vitelli da latte devono avere un tasso di crescita che va dai 700 ai 900 g/giorno durante il periodo di allevamento. Per raggiungere questo obiettivo, subito dopo la nascita, i vitelli vengono nutriti con mangimi starter, comunemente costituiti da ingredienti molto appetibili e digeribili come cereali e semi oleosi. Ciò consente un passaggio più agevole dal latte al mangime solido, e migliora l’ingestione di alimenti solidi. Tuttavia, tali ingredienti presenti nei mangimi starter non contengono NDF fisicamente efficace, del quale il giovane ruminante ha bisogno per lo sviluppo precoce del rumine e dei suoi processi digestivi (ad esempio volume, muscoli, pilastri, stratificazione e fermentazione). Le fonti alimentari ricche di fibre vengono comunemente considerate meno appetibili e non preferite dai giovani vitelli, compromettendo la loro ingestione in fase precoce e il suddetto sviluppo del rumine.

Per ovviare a questo, i vitelli vengono nutriti con TMR secca come dieta starter, che comprende concentrati ricchi di energia e di sostanze nutritive, e basse quantità di foraggi ricchi di fibre (ad es. paglia, fieno). Comunque, nonostante una scarsa integrazione di foraggi, i mangimi starter sono principalmente ricchi di amido e altamente fermentescibili nel rumine, cosa che è nota aumentare il rischio di problematiche di salute ruminale e metabolica nei ruminanti. Anche se offerti come TMR secca, i vitelli potrebbero selezionare a discapito dei foraggi meno appetibili, soprattutto dopo lo svezzamento.

Foraggi o concentrati?

Studi condotti sui bovini adulti hanno ripetutamente dimostrato che la somministrazione di elevate quantità di concentrati contenenti amido aumenta il rischio di acidosi ruminale e provoca cambiamenti importanti nella popolazione microbica ruminale, solitamente in favore del microbiota amilolitico e a discapito del microbiota fibrolitico. Risultati simili sono stati riportati in giovani vitelli alimentati con starter ricchi di amido. La ricerca sui bovini adulti ha anche dimostrato che i foraggi di alta qualità possono potenzialmente andare a sostituire i concentrati nella dieta dei bovini da latte. Quando vengono raccolti in una fase di maturazione precoce ed essiccati al chiuso, i foraggi sono ricchi di carboidrati idrosolubili (WSC) e di altri nutrienti come la proteina grezza (CP) e micronutrienti. Inoltre, sono aromatici ed appetibili e stimolano l’ingestione di alimento, pur mantenendo un alto livello di NDF fisicamente efficace. Ad esempio, una dieta a base di erbe o fieno ricchi di WSC fornita a vacche da latte ha fatto incrementare l’ingestione di sostanza secca (DMI), la sostanza secca (DM) e la digeribilità dei nutrienti rispetto ad una dieta a base di erbe o fieno convenzionali. Inoltre, Klevenhusen et al. (2017) hanno riscontrato miglioramenti significativi nelle popolazioni microbiche ruminali in favore della comunità batterica fibrolitica e nella digeribilità della NDF quando le vacche venivano alimentate con fieno ricco di WSC invece che con qualsiasi altro fieno e concentrato. Una alimentazione contenente erbe ricche di WSC ha avuto anche l’effetto di far aumentare l’ingestione di mangime da parte dei manzi e gli incrementi giornalieri degli agnelli. Ancora non sono state valutate le opportunità di una alimentazione per vitelli con fieno di tale qualità e il suo potenziale nel sostituire i comuni concentrati starter.

Lo studio

Pertanto, questa ricerca mirava principalmente a testare gli effetti di una sostituzione (completa o parziale) dei concentrati starter con fieno di due diverse qualità sull’ingestione di alimenti e di nutrienti, sulle performance di crescita, sulla digeribilità apparente del tratto totale (ATTD) dei nutrienti e sui metaboliti del sangue nell’allevamento dei vitelli. E’ stato ipotizzato che il fieno di alta qualità, ricco di WSC e CP, con elevata degradabilità e digeribilità, possa andare a sostituire completamente i mangimi starter ricchi di concentrati utilizzati per i vitelli da latte senza avere effetti negativi sull’ingestione di alimento e di nutrienti, sulla resa giornaliera e sul profilo metabolico plasmatico durante il periodo di allevamento.

Immediatamente dopo la nascita, 40 vitelli di razza Frisona Olandese sono stati assegnati in modo casuale ad una di 4 diete iniziali, che differivano per la qualità del fieno e la presenza di concentrato [MQH = 100% fieno di media qualità, 9.4 MJ di energia metabolizzabile (ME), 149 g di proteina grezza (CP), 522 g di fibra neutro detersa (NDF)/kg di sostanza secca (DM); HQH = 100% fieno di alta qualità, 11.2 MJ di ME, 210 g di CP, 455 g di NDF/kg di DM; MQH+C = 30% fieno di media qualità + 70% di concentrato starter; HQH+C = 30% fieno di alta qualità + 70% di concentrato starter].

Il concentrato era costituito principalmente da cereali, semi oleosi ed integratori minerali (13.5 MJ di ME, 193 g di CP, 204 g di NDF/kg di DM). I vitelli hanno preso parte all’esperimento dal primo giorno di vita fino al giorno 99. Durante le prime 4 settimane, tutti i vitelli sono stati alimentati ad libitum con latte intero acidificato e successivamente sono stati gradualmente svezzati dalla settimana 5 alla 12. I vitelli hanno avuto accesso ad libitum alle loro diete iniziali e all’acqua durante l’esperimento. L’ingestione di latte, acqua e alimento solido è stata registrata quotidianamente, il peso vivo è stato misurato una volta alla settimana e sono stati raccolti campioni di sangue nei giorni 1, 3, 7, 21, 49, 77 e 91 e poi analizzati per i metaboliti selezionati. L’ATTD è stata misurata alla quattordicesima settimana di vita.

Risultati

L’ingestione totale di DM e l’aumento di peso giornaliero dei vitelli non sono stati influenzati dal mangime starter durante le prime 8 settimane di vita. Tuttavia, dalla settimana 9 alla 14, i vitelli alimentati con la dieta MQH hanno ingerito un quantitativo minore di DM, ME e CP, ed hanno guadagnato meno peso rispetto ai vitelli degli altri gruppi sperimentali. L’alimentazione con la dieta HQH ha comportato un’ingestione di CP e di ME e performance di crescita simili rispetto ai vitelli che ricevevano diete contenenti concentrati. Inoltre, la dieta HQH ha migliorato l’ATTD di NDF, con conseguente ATTD della materia organica simile ai gruppi HQH+C e MQH+C. È interessante notare come i vitelli alimentati con la dieta HQH+C abbiano mostrato una minore selezione verso il concentrato, rispetto al gruppo MQH+C. La concentrazione dei metaboliti del sangue, inclusi glucosio, lattato, insulina, acidi grassi non esterificati, trigliceridi e proteine totali, non differiva dopo la prima settimana di vita. Tuttavia, il β-idrossibutirrato sierico era più alto nei vitelli alimentati con la dieta HQH a partire dalla settimana 11. Entrambi i gruppi alimentati con diete costituite da solo fieno hanno mantenuto livelli di colesterolo più elevati dopo lo svezzamento rispetto ai gruppi alimentati con miscele di concentrato e fieno.

Conclusioni

In conclusione, la somministrazione di una dieta contenente fieno di elevata qualità può andare a sostituire completamente i concentrati starter nell’alimentazione dei vitelli da latte senza effetti negativi sulle performance durante il periodo di allevamento, facendo al contempo aumentare l’ingestione e l’utilizzo di fibre provenienti dal foraggio, cosa che ha migliorato la chetogenesi ruminale e la colesterogenesi durante lo svezzamento. Sono necessarie ulteriori ricerche per valutare gli effetti a lungo termine dell’alimentazione con fieno di alta qualità sulla salute e sullo sviluppo dei vitelli da latte, soprattutto in termini di miglioramenti osservati riguardanti la chetogenesi ruminale e la colesterogenesi durante lo svezzamento.

Tratto da: “Replacing concentrates with a high-quality hay in the starter feed in dairy calves: I. Effects on nutrient intake, growth performance, and blood metabolic profile” di Terler, G. Poier, F. Klevenhusen e Q. Zebeli. J. Dairy Sci. 105:2326–2342. https://doi.org/10.3168/jds.2021-21078.