Origine e diffusione
L’origine della razza “Blanc – Blue Belgue” (di seguito “Blu Belga“) risale all’inizio del XX secolo in Belgio, dove gli allevatori, già dalla seconda metà del XIX secolo, iniziarono a selezionare bovini ottenuti incrociando una popolazione locale eterogenea con bovini Shorthorn. Dopo la seconda guerra mondiale si iniziò ad avvalersi delle tecniche di fecondazione artificiale, cosa che contribuì fortemente ad accelerare il processo di selezione.
Attualmente la Blu Belga, nel suo territorio di origine, costituisce il 50% del patrimonio nazionale, e conta 1.083.408 capi. Oltre ad essere presente in tutto il Belgio, è molto rappresentata anche in: Lussemburgo, Hainaut e Fiandre Occidentali, utilizzata principalmente in purezza per la produzione di carne nel Nord Europa. Si trova anche in regioni del mondo in cui la produzione di carne dipende fortemente dall’uso di incroci. È così presente in Francia, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Stati Uniti, Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda e Messico.
A livello internazionale sono stati creati 16 libri genealogici della razza presente in Europa, Asia, Australia e America, raggruppati all’interno dell’Associazione Internazionale degli Allevatori BBB, denominata “Belgian Blue International”, che mira a:
- armonizzare metodi e criteri per l’identificazione e la registrazione nei libri genealogici,
- garantire la coerenza dei programmi di selezione,
- rappresentare gli interessi della BBB a livello internazionale,
- realizzare azioni volte a promuovere la razza BBB nel mondo.
Questa collaborazione tra i diversi libri genealogici BBB si traduce nell’organizzazione di congressi internazionali, visite in allevamenti, gare di carcasse e animali di razza… Grazie a questo lavoro di promozione, i timori generati dall’originalità del BBB sono caduti uno dopo l’altro e la razza conobbe un rapido sviluppo di notevole entità.
In Italia sono presenti 6.408 capi, di cui: 3.447 con un’età compresa tra zero e sei mesi, 1.152 da sei a dodici mesi, 1.211 da dodici a ventiquattro mesi e 598 oltre i ventiquattro mesi (dati BDN al 30 giugno 2024).
Evoluzione e miglioramento genetico
Le principali tappe del miglioramento genetico hanno avuto inizio dal 1948, anno in cui un regio decreto istituì l’inseminazione artificiale con conseguente comparsa dei primi centri di inseminazione. Il successivo decennio (1950-1960) fu caratterizzato dallo sviluppo di questa tecnica, con la creazione di un centro per ogni provincia. Il 10 febbraio 1955 nacque Gédéon du Vieux Château de Maurenne, un toro con muscoli molto sviluppati, che entrò nel centro di inseminazione di Loncin. Nel 1958 fu creato il libro genealogico della razza del Medio e Alto Belgio, finalizzato alla selezione di una razza mista (latte e carne) con predominanza nella produzione di carne.
Solo nel 1972 venne istituito l’attuale libro genealogico chiamato “Libro genealogico Blanc Bleu Belge” con l0 scopo di selezionare e promuovere la razza. L’anno successivo, ovvero nel 1973, fu creato il “Centro di Selezione Bovina” con l’obiettivo di valutare, in un ambiente neutro, le prestazioni dei giovani tori candidati all’inseminazione artificiale. Nel 1974 si decise di dividere la razza in due rami: un ramo misto, soggetto alle norme di produzione del latte, e un ramo della carne, esclusivamente dedicato alla produzione di carne. Nel 1985 fu scoperta l’origine della caratteristica muscolatura eccezionale che contraddistingue questa razza: si trattava di una mutazione naturale nel gene che codifica per la miostatina (mh). Dal 1987 i centri provinciali di inseminazione vennero fusi in due unici centri non concorrenti: Linalux (Liegi, Namur e Lussemburgo) e Haliba (Hainaut, Limburgo e Brabante). Nel 1988 venne istituito, poi, un sistema di classificazione lineare consistente nel fornire una descrizione della morfologia dell’animale attraverso una scala numerica. Dal 1994 tutti i soggetti di sesso femminile iscritti al libro genealogico sono stati sottoposti alla valutazione morfologica. Nel 2003 si decise di creare un’entità unica, l’AWE (Associazione vallone del bestiame), che racchiudesse i due centri di inseminazione e fornisse servizi agli allevatori, e dal 2018 ad essa venne fuso anche il Libro genealogico, dando origine così ad una commissione indipendente.
Obiettivi e schema di selezione
Nelle razze pure, la conformazione dei vitelli, il cui valore di carne è incommensurabilmente superiore a quello dei vitelli di altre razze, comporta spesso parti più difficili. Per questo motivo in Belgio è piuttosto diffusa l’assistenza veterinaria al momento della nascita. L’AWE effettua a tal proposito un monitoraggio molto attento, includendo nel programma di selezione, ad esempio, la conformazione e il peso dei vitelli alla nascita (mediamente attorno ai 44-47 kg), come dimostrano le eccezionali caratteristiche dell’incrocio terminale, in particolare per quanto riguarda la facilità al parto.
Negli incroci con vacche Holstein, la percentuale di tagli cesarei è del 4% circa e per alcuni tori anche meno. Prove comparative effettuate in vari paesi europei su vacche Holstein, Hereford, Angus, ecc. hanno dimostrato che la percentuale di parti assistiti è dello stesso ordine di grandezza di quella osservata con altre razze da carne continentali (Limousin, Blonde d’Aquitaine, ecc.). Sono animali robusti e ben adattabili, caratterizzati da un temperamento mite, una buona precocità (primo parto attorno ai 24 mesi).
Peculiarità che la contraddistingue è il gene della doppia coscia, caratteristica condivisa con un’altra razza bovina, la Piemontese (approfondisci QUI). L’attuale schema di selezione prevede la valutazione lineare su tutte le femmine iscritte al Libro genealogico di età compresa tra 15 e 56 mesi. Questa consiste nel dare all’animale una descrizione numerica della sua morfologia basata su 22 caratteri: 4 si riferiscono alla taglia dell’animale, 9 allo sviluppo della muscolatura e 9 al suo scheletro e alla sua postura. Nel momento della valutazione vengono presi in considerazione eventuali difetti morfologici, tra cui: deviazioni e noduli anteriori e posteriori, appiombi e correttezza delle articolazioni, posizionamento dei garretti.
Caratteristiche morfologiche
La Blu Belga è una razza di taglia media, robusta, massiccia, non alta, precoce e relativamente tranquilla, con particolare sviluppo in termini di muscolatura e linee armoniose. Il peso adulto dei tori varia tra 1.100 e 1.250 kg con un’altezza al garrese compresa tra 1,45 e 1,50 circa. Non è però raro incontrare soggetti di peso superiore a 1.300 kg. Il peso medio delle vacche adulte all’inizio della gravidanza è compreso tra 700 e 750 kg con un’altezza al garrese tra 132 e 134 cm. Alcune vacche raggiungono un peso compreso tra 850 e 900 kg e un’altezza superiore a 140 cm.
Mantello: a parte il carattere pezzato presente nella maggior parte dei soggetti colorati, esistono ulteriori tre tipi di colorazione nella razza: tutta bianca, blu (pie-bleu), nera (gazza nera). Questi 3 fenotipi del mantello corrispondono alla segregazione di una coppia di geni ereditati dallo Shortorn. Il blu (equivalente a roano nello Shortorn) è il fenotipo intermedio (eterozigote). Di questi 3 fenotipi di colore, il nero è quello incontrato meno frequentemente.
Testa: leggera, ben proporzionata, fronte piatta abbastanza ampia, muso largo; testa più larga, più corta e più massiccia nel maschio. Corna corte, orizzontali, di lato nei tori, ricurve davanti alla fronte nelle vacche.
Anteriore: Pelle sottile ed elastica con giogaia poco sviluppata, collo arrotondato e convesso nei tori, garrese ampio e muscoloso, che prosegue in linea retta con il collo e con il dorso. Spalla molto muscolosa e armonica con le regioni limitrofe, particolarmente sviluppata nel toro. Torace con costole arrotondate, petto ampio e muscoloso, soprattutto nei tori.
Posteriore: glutei e cosce paffute e convesse con solchi intermuscolari visibili; di profilo, partendo dai punti ischiatici, le natiche prolungano la groppa all’indietro descrivendo un arco e sovrastano il garretto ed il suo tendine. La groppa è larga con le anche sfuggenti, lunga, inclinata, con muscolatura sviluppata, “doppia”, soprattutto nel maschio. Coda con attaccatura netta e ben staccata.
Arti: corti e fini, ma molto forti. Articolazioni asciutte ed elastiche, zoccoli sani e resistenti.
Caratteristiche produttive
Grazie alle sue caratteristiche, la Blu Belga è ideale per gli allevatori che desiderano valorizzare i propri vitelli da latte attraverso l’incrocio. Essa possiede, infatti, una resa in carcassa fino al 70% e una resa in carne pari a circa l’80%, con elevata percentuale di pezzi “nobili” (quarto superiore e posteriore), confermandosi una delle razze maggiormente specializzate in produzione di carne.
La qualità della carne risulta piuttosto elevata essendo magra, a basso contenuto di colesterolo e tenera. L’accrescimento medio giornaliero (ADG) dei vitelli di età compresa tra 7 e 13 mesi e provenienti dal Centro di selezione bovina (vitelli destinati all’allevamento) è di 1,6 kg / giorno, mentre nei maschi da ingrasso ammonta a 1,2 kg. L’indice di consumo (kg di concentrato per kg di crescita) per i vitelli di età compresa tra 7 e 13 mesi è di circa 5 kg di concentrato/kg di crescita, a dimostrazione che questa razza consuma meno e processa meglio il cibo. Grazie alla sua bassa propensione a depositare grasso, può essere allevata e ingrassata con una dieta ricca di energia senza il rischio di grasso in eccesso. La formula tradizionale prevede la produzione di vitelloni di 18-19 mesi del peso di circa 650 kg.