Origine e Diffusione

La capra Bionda dell’Adamello deve il suo nome al tipico colore del mantello e alla sua diffusione sul massiccio dell’Adamello. E’ una razza autoctona della Val Camonica e della montagna bresciana, anche se risulta presente pure nelle zone bergamasche di confine (Val di Scalve e Sebino) e nella zona del triangolo Cariano (CO). Alcuni capi sono attualmente allevati anche in Trentino, Piemonte e Veneto. La gestione dell’allevamento è di tipo semi estensivo con stabulazione invernale, pascolo primaverile — autunnale ed alpeggio estivo.

Foto: Azienda Prestello delle Sorelle Bettoni.

Consistenza

Secondo il censimento presentato dall’Associazione Regionale Allevatori della Lombardia (ARAL) il 9 novembre 2023 nell’ambito della “Giornata del Pastoralismo”, i capi presenti nella regione a tale data data risultavano 1.848, mentre il numero totale riportato in Banca Dati Nazionale al 30 giugno 2024 ammonta a 4.784 così distribuiti sul territorio nazionale:

Fonte: BDN

Dal 1997 è stato attivato il Registro Anagrafico di questa razza, gestito dall’Asso.Na.Pa. e supportato, a livello locale, dall’ARA Lombardia.

Caratteri tipici della razza

Di taglia medio-grande, la capra bionda dell’Adamello è molto rustica, con corpo robusto e agile. Il mantello è variabile, dal marrone chiaro al biondo che diventa bianco dal ginocchio alle unghie, fino alla zona addominale. Sulla testa sono presenti due striature bianche, estese dall’attacco delle orecchie al muso. Il collo è allungato e sottile, il torace e l’addome sono ben sviluppati; gli arti sono robusti e solidi.

Foto: Azienda Prestello delle Sorelle Bettoni.

Dal punto di vista morfologico, i caratteri peculiari della razza sono:

  • Taglia: medio grande.
  • Testa: leggera e fine con presenza di barba nei maschi e nella stragrande maggioranza delle femmine; la presenza delle corna è legata alla scelta degli allevatori e alle tradizioni locali.
  • Tronco: torace ed addome ben sviluppati, regione dorso-lombare rettilinea e orizzontale, groppa di buon sviluppo e mediamente spiovente.
  • Apparato mammario: sviluppato ben attaccato con capezzoli generalmente piriformi
  • Arti: solidi e robusti.
  • Mantello: di colore uniforme con tonalità variabili dal marrone chiaro al biondo, la zona ventrale bianca si estende dal torace alla coda e comprende la parte interna delle cosce; sulla testa sono presenti due striature bianche estese dall’attacco delle orecchie al muso; il pelo è uniformemente lungo.
  • Pelle e pigmentazione: pelle fine ed elastica.

Fonte: IBBA CNR Lombardia

Tra i caratteri di razza, non descritti nelle norme tecniche ma considerati tipici, ricordiamo quelli pubblicati sul Quaderno SOZOOALP n. 4 del 2007 riassunti nella tabella seguente:

Difetti morfologici e genetici comportanti l’esclusione dall’iscrizione al Registro Anagrafico

La razza presenta un’elevata variabilità tra i soggetti rispetto ad alcuni caratteri, come ad esempio la colorazione del mantello nelle diverse parti anatomiche. Considerando questa grande variabilità, e considerando che l’iscrizione al registro anagrafico si basa su un sistema binario “si – no”, è molto importante definire in modo chiaro e oggettivo gli elementi di non conformità. A tal proposito riteniamo utile, quindi, riportare una tabella, gentilmente fornita da ARA Lombardia, in cui sono evidenziati i caratteri che causano l’esclusione dei capi e, di conseguenza, l’impossibilità ad essere iscritti al Registro Anagrafico.

Caratteri produttivi

La capra bionda dell’Adamello è adatta per la produzione di carne e rinomata, in particolare, per il capretto e per la carne essiccata, salata e aromatizzata chiamata “Berna“. La berna era consumata dai pastori locali durante la transumanza.

Foto: Azienda Prestello delle Sorelle Bettoni.

L’attitudine principale della capra bionda è però, in realtà, la produzione di latte.

Fonte: IBBA CNR Lombardia

Con il latte si prepara la ricotta e il rinomato formaggio fatulì, molto apprezzato nel mercato locale. Il fatulì è un caprino a coagulazione presamica, a pasta dura e semicotta, di breve stagionatura. La crosta è dura e affumicata, la forma è cilindrica e piatta. Nella versione originale, viene affumicato con rami di ginepro nano che cresce abbondantemente nella Val Saviore.  Viene generalmente prodotto da primavera a fine autunno. Dal 2005, il fatulì è Presidio Slow Food e viene prodotto da tre aziende, una delle quali è l’Azienda Prestello delle Sorelle Bettoni, che ringraziamo pubblicamente per la gentile concessione del materiale fotografico.

Si ringrazia, inoltre, per la preziosa collaborazione nel fornire materiale informativo, lo staff tecnico della sede di Brescia di ARA Lombardia.