Origine e diffusione 

Di probabile remota provenienza sudanica, etnicamente è da collocare nel gruppo delle razze alpine, alle quali si avvicina per caratteri morfologici ed attitudinali, pur distinguendosi da esse specialmente per la maggiore taglia. E’ diffusa in provincia di Bergamo, nei comuni dell’altopiano di Clusone e quelli limitrofi; la razza interessa, per la transumanza da essa praticata, buona parte delle province lombarde; essa inoltre è andata progressivamente diffondendosi, anche in forma stanziale ma soprattutto come razza incrociante, in altre regioni (particolarmente nelle Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Liguria ed Emilia, ecc.). La Bergamasca è oggi considerata la migliore razza italiana per la produzione di carne.

Consistenza

Al 1° gennaio 1983 il numero dei capi di razza bergamasca si aggirava attorno ai 95.000. Attualmente nella Banca Dati Nazionale sono registrati 128.560 soggetti (aggiornamento al 30 giugno 2022), così ripartiti per fasce di età:

  • 21.530 tra 0 e 12 mesi
  • 22.963 tra 1 e 2 anni
  • 20.391 tra 2 e 3 anni
  • 28.625 tra 3 e 5 anni
  • 23.631 tra 5 e 8 anni
  • 7.692 tra 8 e 12 anni
  • 3.728 oltre i 12 anni

Per la grande maggioranza le greggi di notevole consistenza si trovano in Lombardia e praticano a tutt’oggi la transumanza, tra i pascoli prealpini ed alpini (tarda primavera – inizio autunno) ed ampie zone di pianura ove le greggi, nel periodo invernale, utilizzano risorse foraggere marginali, per lo più gratuite, attraverso spostamenti continui. Piccoli greggi stanziali, solitamente semibradi, si trovano sia nelle zone pedemontane e montane lombarde, sia nelle altre regioni dell’Italia settentrionale e centrale che sono riportate nel grafico in calce:

Fonte: BDN

Caratteri morfologici

Taglia: molto grande.

Testa: acorne, piuttosto lunga ma proporzionata, a profilo montonino specie nei maschi; orecchie lunghe, larghe e pendenti lateralmente; bocca e narici ampie.

Collo: di media lunghezza, ben attaccato al tronco.

Tronco: di lunghezza notevole, lievemente superiore alla altezza dell’animale; petto largo e prominente; torace in generale largo, alto e profondo con dorso dritto e lombi lunghi e robusti; groppa lievemente inclinata con buono sviluppo in lunghezza ed in larghezza; ventre voluminoso ma non rilasciato; mammelle voluminose, globose, ben attaccate, con capezzoli di giusta lunghezza.

Arti: lunghi e mediamente robusti, con articolazioni larghe e spesse; appiombi corretti, coscia ed avambraccio muscolosi; unghielli voluminosi, ben conformati e duri.

Vello: bianco, esteso al collo, a tutto il tronco escluso il basso ventre, agli arti almeno sino al terzo inferiore dell’avambraccio e della gamba. Il tipo di vello va dal semichiuso al semiaperto; il grado di finezza della lana oscilla tra i 40 e i 48 micron e si presenta lunga, con poca giarra.

Pelle e pigmentazione: rosea, untuosa; mucosa orale rosea; unghielli chiari.

Elena Tartaglione, CC BY-SA 4.0 creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons.

Caratteri biometrici

Fonte: Assonapa

Caratteri riproduttivi

Fertilità (intesa come rapporto percentuale tra il numero delle pecore partorite ed il numero delle pecore matricine): 95%.

Prolificità (intesa come rapporto percentuale tra gli agnelli nati ed il numero delle pecore partorite): 148%.

Fecondità annua (intesa come rapporto percentuale tra gli agnelli nati ed il numero delle pecore matricine): 190%

Età media al primo parto: 13 mesi.

Caratteri produttivi

Razza ovina a preminente attitudine alla produzione di carne.

Carne: peso medio dei soggetti in Kg (pesi approssimati a 100 gr.)

Fonte: Assonapa

– Latte: produzione indicativa litri 160-180, abitualmente poppato dall’agnello.

– Lana: con produzione media in sucido (da due tose nell’anno)

Arieti Kg. 5,0

Pecore Kg. 4,1

Qualità intermedia.

Indirizzo di miglioramento

L’attuale orientamento è quello di esaltare la già pregevole attitudine alla produzione della carne consolidando la riduzione del periodo di interparto che permetterà di ottenere i tre parti nei due anni ed aumentare la già soddisfacente gemellarità. Non si dovrà trascurare il miglioramento quanti-qualitativo della produzione della lana e conservare alla razza le sue peculiari doti di rusticità. Si dovrà mirare principalmente ad aumentare la precocità di sviluppo, la resa alla macellazione (soprattutto attraverso il miglioramento della muscolosità della coscia e dei lombi); si dovrà anche tendere ad accrescere la produzione di lana, orientandosi verso un tipo di finezza intermedia con bassissima presenza di giarra.

Scelta dei riproduttori

a) Difetti tollerabili:

appiombi irregolari, cinghiatura, insellatura del sorso; accentuata depressione fra il garrese ed il collo; ventre rilasciato; scarso sviluppo delle mammelle; vello che, pur avendo buoni o discreti caratteri generali, presenta molta giarra.

b) Difetti da eliminare: 

presenza di corna; pigmentazione della faccia, delle aperture naturali, dell’addome e degli arti; mucosa orale pigmentata; vello pezzato o grigio; prognatismo accentuato; vello difettoso per scarsa estensione o poca foltezza ed omogeneità e purezza.

c) Scheda di valutazione morfologica:

Fonte: Assonapa

d) Minimi richiesti per l’ammissione dei soggetti all’azione selettiva:

i soggetti di razza Bergamasca devono:

presentare i caratteri morfologici peculiari;

– raggiungere il punteggio minimo di cui alla scheda di valutazione morfologica sopra riportata;

– raggiungere i seguenti pesi minimi:

* Soggetti prevalentemente gravidi.  Fonte: Assonapa

Immagine di copertina: Patafisik, CC BY-SA 4.0 creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons