Origine

Originaria di Visso, in provincia di Macerata, posta sul versante tirrenico dei monti Sibillini nel massiccio appenninico umbro-marchigiano, deriva da incroci fra ovini appenninici locali con arieti Merino. L’incrocio tra queste popolazioni ovine locali con gli arieti merinos rambouillet ebbe una grande importanza in quanto da questi accoppiamenti si originò in seguito la razza Sopravissana.

L’introduzione dei Merino come arieti fecondatori iniziò nel nostro paese in Puglia, nel 1435, dando origine nel tempo alla Gentile di Puglia. Similmente accadde per le popolazioni ovine Vissane fecondate da arieti Merino per volere della Curia papale. Nella seconda metà del XVII secolo, sotto il papato di Benedetto XV, il cardinale Adami ricevette in dono gli arieti Merinos di Rambouillet e il cardinale Lante della Rovere, amministratore dei beni, li mandò a monticare sul monte Bove dell’appennino marchigiano nelle zone di Visso, Ussita e Castel Sant’Angelo dove era allevata una popolazione appenninica detta appunto Vissana, tenuta in grande considerazione per il rifornimento di carne ovina alla città di Roma.

Con gli incroci fra pecore Vissane e gli arieti Merinos di Rambouillet ebbe inizio la costituzione della razza Sopravissana che giunse a termine negli anni 1820-30 per opera dei Piscini e Rosi. L’area di allevamento si estese dalle Marche, all’Umbria, al Lazio alla Toscana e all’Abruzzo raggiungendo il milione di capi.

Gli incroci di merinizzazione si conclusero nella metà del ‘800 ma non si arrestarono, la continuità fu assicurata in particolare da alcune famiglie di Visso, i Montebovi, i Rosi e i Piscini. Nella opera miglioratrice delle pecore i Piscini non solo avevano acquistato e utilizzato i capi Merino dalla Bergerie National di Rambouillet ma avevano procurato arieti miglioratori da altri allevamenti di tutta l’Italia centrale. I discendenti ottennero nel 1943 il riconoscimento della razza con la denominazione “Sopravissana”.

Il libro genealogico della razza è tenuto dall’Associazione Nazionale della Pastorizia (Ente Selezionatore). La razza è stata sottoposta negli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso a programmi di miglioramento per la produzione della carne, ciò è avvenuto anche attraverso cicli di performance a cui venivano sottoposti gli arieti. Ciò ha portato al passaggio della razza da una triplice attitudine (carne, lana e latte) ad una a duplice attitudine (carne e lana). Nei piccoli greggi viene anche munta ma per la produzione di formaggio ad uso familiare. Negli ultimi 30 anni la concorrenza sul mercato delle lane straniere principalmente importate da paesi come Australia, Cina e Nuova Zelanda ha fatto sì che non fosse più remunerativa la produzione di lana che anzi è diventato solo un costo per gli allevatori. Recentemente però c’è un nuovo interesse proprio per la lana della razza Sopravissana per la produzione di maglieria ed altri prodotti artigianali di elevata qualità.

A seguito della crisi legata al mercato della lana e allo spopolamento delle aree più interne, la popolazione della Sopravissana si è ridotta notevolmente tanto che l’azione del Libro Genealogico è rivolta esclusivamente alla salvaguardia della razza.

Consistenza

La numerosità negli anni ‘70 era di 785.000 capi. Attualmente con la consistenza elaborata al 31/12/2021 risultano iscritti al Libro Genealogico 53 allevamenti per un totale di 355 arieti e 5.498 pecore. Considerando gli stessi allevamenti la consistenza totale, tra capi iscritti e quelli non iscritti al Libro Genealogico, raggiunge i 7.000 capi.  La tabella di seguito descrive la distribuzione per regione dei capi iscritti.

Caratteri Morfologici

Testa: la testa è proporzionata, con profilo rettilineo o quasi nelle femmine, leggermente montonino nei maschi. Corna robuste e a spirale aperta presenti nei maschi e assenti nelle femmine, possibilità di maschi acorni.

Collo: il collo è di media lunghezza.

Tronco: relativamente lungo con garrese leggermente più basso della groppa, spalle bene attaccate, petto largo, torace robusto limitatamente cinghiato; mammella di medio sviluppo, di forma globosa, bene attaccate con capezzoli divaricati.

Arti: robusti e relativamente corti.

Vello e cute: il vello è bianco, costituito da bioccoli prismatici che ricopre interamente il tronco compresa la fascia ventrale, il collo, la base della testa, la fronte sottoforma di ciuffo. Il vello riveste gli arti anteriori fino al terzo inferiore dell’avambraccio mentre gli arti posteriori fino al garretto, con assenza di peli canini, di peli morti o colorati. Faccia preferibilmente nuda. La lingua, il palato e le aperture naturali non sono pigmentati.

Difetti tollerati: deficienze del ciuffo in fronte; rivestimento lanoso della faccia e sugli stinchi; presenza di qualche plica cutanea; assenza di corna nei maschi e presenza nelle femmine; profilo montonino nelle femmine.

Difetti non tollerati: ventre scoperto, vello macchiato, moretto e interno giallo; presenza di numerose pliche; pigmentazione della faccia e delle aperture naturali, dell’addome e degli arti; eccessiva cinghiatura del torace e sgambatura.

Caratteri produttivi

L’orientamento selettivo è volto ad esaltare la produzione della carne, con particolare attenzione anche al miglioramento della prolificità attraverso l’aumento del tasso di gemellarità. Non viene trascurata la produzione di latte e lana. La carne si ottiene da agnelli da latte, macellati a 4 settimane di età, oppure a pesi ed età superiori e presenta un ottimo equilibrio magro/grasso.

Nella tabella seguente viene riportato il peso degli agnelli, in kg, distinto per sesso e per età:

La produzione indicativa di latte per lattazione è di 100-120 kg, con una percentuale di grasso del 6-7%, destinata in primo luogo all’allattamento dell’agnello, anche se molte aziende, dopo lo svezzamento dell’agnello mungono le pecore per la produzione di formaggi tipici.

La produzione annuale media di lana è di 6,5 kg per gli arieti e di 4,5 kg per le pecore. La qualità della lana è molto buona caratterizzata da un filamento molto fine.

Caratteri riproduttivi

L’età media al primo parto 18 mesi. La razza si contraddistingue per i seguenti caratteri riproduttivi:

  • Fertilità (intesa come rapporto percentuale tra il numero delle pecore partorite ed il numero delle pecore matricine): 90%.
  • Prolificità (intesa come rapporto percentuale tra gli agnelli nati ed il numero delle pecore partorite): 130%.
  • Fecondità annua (rapporto percentuale tra gli agnelli nati ed il numero delle pecore matricine): 117%.

 Sistema di allevamento, prospettive e diffusione

La razza viene allevata: in pianura, in collina e in montagna. Il sistema di allevamento è tipico pastorale, o semipastorale, che sfrutta in toto o in parte i pascoli naturali. Gli allevamenti sono sia di tipo stanziale che brado o transumante. La transumanza praticata è per lo più di tipo verticale. Il recente problema della predazione da lupo, soprattutto per quanto riguarda le greggi in monticazione, sta comportando difficoltà operative per la gestione del gregge al pascolo con conseguente aumento nell’utilizzo di barriere e sistemi anti-lupo così come nel numero di cani da guardiania, quest’ultimi fondamentali per tenere lontani i predatori. Le greggi si differenziano in piccoli e medi, in pochi casi anche grande dimensione, ma la consistenza media dei greggi è di 110 capi.

Prospettive

È una razza dotata di Libro Genealogico con attività rivolte alla conservazione e salvaguardia. La razza usufruisce degli aiuti economici per il mantenimento derivanti dai Piani di Sviluppo Rurale delle principali regioni di allevamento.

Attività del Libro Genealogico

La selezione è di tipo morfo-funzionale e ha come obbiettivo la produzione di soggetti con le caratteristiche previste dallo standard di razza. Obiettivi futuri: promuovere attività rivolte al miglioramento della produzione della carne senza penalizzare l’attitudine alla produzione di latte e lana.

La razza Sopravissana, è menzionata nei disciplinari di:

  • I.G.P. Agnello del Centro Italia
  • Abbacchio Romano I.G.P.
  • Ricotta Romana D.O.P.

Agnello del Centro Italia I.G.P.

Art. 5 – Metodo di ottenimento del prodotto

Materia prima L’Agnello del Centro Italia è costituito dalle carcasse o dalla carne degli agnelli, nati e allevati nella zona geografica di cui all’art. 3 e appartenenti ai seguenti tipi genetici, razze e loro incroci: Appenninica, Bergamasca, Biellese, Fabrianese, Merinizzata Italiana, Pomarancina, Sopravissana, Zerasca; Comisana, Cornella Bianca, Cornigliese (Corniglio), Garfagnina Bianca, Gentile di Puglia, Massese, Pagliarola, Pecora delle Langhe. Gli agnelli maschi possono essere sottoposti alla neutralizzazione sessuale.

Abbacchio Romano I.G.P.

Art. 5 – Metodo di ottenimento del prodotto

Materia prima La materia prima dell’“Abbacchio Romano” è costituita dalla carne e parti dell’animale di agnelli maschi e femmine appartenenti ai tipi genetici più diffusi nell’area geografica di cui all’art. 3: razza Sarda e suoi incroci, Comisana e suoi incroci, Sopravissana e suoi incroci, Massese e suoi incroci, Merinizzata Italiana e suoi incroci.

Ricotta Romana D.O.P.

Art 5 – Metodo di ottenimento del prodotto

Materia prima La materia prima della “Ricotta Romana” è costituita dal siero di latte intero di pecora delle razze più diffuse nell’area geografica di cui all’art. 3, quali: Sarda e suoi incroci, Comisana e suoi incroci, Sopravissana e suoi incroci, Massese e suoi incroci.