Origine e diffusione

La Rubia Gallega è una razza bovina tipica della zona della Galizia, una regione situata nel nord-ovest della Spagna. Le sue origini risalgono all’epoca medievale, quando bovini autoctoni vennero incrociati con razze provenienti da altre regioni europee. L’area di maggiore diffusione è una zona di media montagna e vallate fertili nell’interno della Galizia, tra i 300 e i 600 metri di altitudine, molto interessante dal punto di vista agricolo. Il terreno è di origine granitica e ardesia ed il clima è caldo e umido, con una temperatura media annuale che oscilla tra i 12ºC e i 14 ºC, umidità media del 75%, piogge abbondanti (150 giorni all’anno) e precipitazioni annue pari a circa 900 litri. Attualmente si è diffusa anche in altre comunità autonome, tra cui: Castilla-León, La Rioja, Aragón, Madrid, Castilla-La Mancha. La presenza della genetica Rubia Gallega nel mondo è oggi un processo in piena espansione, sia nei paesi recentemente entrati nell’Unione Europea, come Polonia, Lituania, ecc., sia nei paesi latinoamericani come Brasile, Cile e Venezuela, dove viene utilizzato per incroci con zebù e razze principalmente creole (Brahman, Nelore, Guzerat, Gyr, ecc.).

Evoluzione e miglioramento genetico

L’attività di selezione e miglioramento genetico è affidata dal 1968 all’Associazione Nazionale degli Allevatori di Bovini di Razza Bionda Galiziana Selezionata (ACRUGA), che è responsabile della gestione del Libro Genealogico in tutta la Spagna.

Obiettivi e schema di selezione

Gli obiettivi e criteri di selezione sono stabiliti considerando prioritariamente le attitudini alla produzione di carne (ingrasso e valore della carcassa) e le qualità materne (produttività della vacca), nonché  il valore economico (vendita del manzo allo svezzamento).

In particolare, tra gli obiettivi di selezione principali troviamo: la crescita muscolare (obiettivo principale), la produttività della vacca, i fabbisogni nutrizionali minimi adeguati alla disponibilità di foraggio (femmine di taglia media) e buone qualità materne (facilità di parto e buona produzione di latte). Viene valutata anche la capacità di adattamento al sistema per mantenere la propria produttività (bisogni produttivi, mobilitazione e ricostruzione delle riserve corporee, resistenza, ecc.), e la rusticità. I tori vengono spesso utilizzati negli incroci industriali sia con razze da latte che con altre razze autoctone per la produzione di carne (Avileña, limousine, Retinta, ecc.), fornendo vitelli con caratteristiche produttive di grande valore economico, tra cui un incremento medio giornaliero e un tasso di conversione molto buono, nonché carcasse con rese elevate.

Valutazione delle vacche

Gli aspetti considerati per le fattrici sono la fertilità, la facilità al parto, l’attitudine materna nell’accrescimento dei vitelli, la precocità sessuale, l’intervallo tra i parti e la morfologia.

Valutazione dei giovani tori si basa sia sui risultati ottenuti presso il centro genetico che sulle valutazioni della progenie:

  • Prestazioni individuali: si effettua con animali maschi, figli di vacche approvate come madri di toro per le loro attitudini produttive e riproduttive. Gli animali entrano nella struttura di prova all’età di 7 mesi, attraversano un periodo di adattamento di 30 giorni e sono sottoposti ad un periodo di valutazione che comprende sette controlli mensili completi, nell’ambito dei quali si monitora l’incremento ponderale giornaliero, il consumo di mangime, il tasso di conversione e le caratteristiche genetiche.
  • Attitudine alla carne dei figli: si basa sulle prestazioni della progenie in allevamento, con controlli di crescita (peso alla nascita e allo svezzamento), conformazione allo svezzamento (combinazione lineare di un punteggio, aggiustato per età, in relazione allo sviluppo muscolare, scheletrico e qualità razziale), capacità di parto (grado di difficoltà), e capacità riproduttiva (accrescimento medio dalla nascita a 60 giorni).
  • Attitudini materne delle figlie: viene effettuata, all’interno degli allevamenti, sulle figlie dei tori in prova,  effettuando controlli su crescita e morfologia, fertilità e precocità sessuale, facilità al parto e produzione di latte.

Consistenze

Uno dei censimenti più recenti pubblicati sul sito ufficiale dell’ACRUGA ha evidenziato una consistenza intorno ai 40.000 capi, con un numero di aziende associate al Libro Genealogico pari a  1.804 unità, il che dà luogo ad una consistenza media di capi di bestiame superiore a 18 capi/azienda. I capi iscritti al Libro Genealogico risultano così suddivisi:

– Maschi: 3.791. All’Anagrafe Definitiva (RD): 464 e all’Anagrafe di Nascita (RN): 3327.
– Femmine: 35.209. Nell’Anagrafe Ausiliaria (RA): 14.572, nell’Anagrafe Definitiva (RD): 7712 e nell’Anagrafe Nascite (RN): 12925.

evidenziando, quindi, che oltre il 60% corrispondono a riproduttori (femmine sopra i 24 mesi di età da RA e RD e maschi sopra i 14 mesi di età da RD).

Caratteristiche morfologiche

La razza si caratterizza per avere una grande rusticità e la capacità di adattarsi ad ambienti avversi. È una razza affabile e facile da gestire che si caratterizza per la sua docilità, con eccellenti qualità materne.

Mantello di colore è fondamentalmente biondo, bruno o cannella (capa teixa), consentendo variazioni che vanno dal chiaro o “marelo” allo scuro o “bermello”.

Mucose rosa

Unghioni e corna sono di colore chiaro, dal bianco rosato al marrone, con qualche tratto più scuro sulle estremità delle corna.

Taglia media e proporzionata, con un’altezza media al garrese che oscilla tra 135 e 150 cm.

Torace profondo, lungo e arcuato;

Dorso e lombi larghi, piatti e muscolosi;

Arti posteriori caratterizzati da cosce, glutei e gambe convesse, lunghe e discese.

L’ossatura è robusta, forte e ben sviluppata, e la conformazione generale è quella tipica degli animali specializzati nella produzione di carne.

Caratteristiche produttive

La tipologia di produzione è un vitello giovane allevato con allattamento naturale, svezzato a 7-8 mesi di età, con un peso vivo compreso tra 300-400 kg e una resa in carcassa pari a circa il 60%. La percentuale di carne commercializzabile supera l’80%, le categorie extra e prima scelta superano il 55%. Capacità di crescita, con incrementi medi giornalieri in lattazione (fino a 210 giorni) di 1.200 g/giorno e tassi di conversione inferiori a 5. Qualità della carne, la carne ha un colore chiaro, tipico della carne di vitelli appena svezzati o allattati con latte. La tenerezza e la succosità, così come l’aroma e il sapore, godono di un prestigio riconosciuto in tutto il territorio spagnolo e anche oltre i suoi confini, essendo considerati altamente soddisfacenti dal consumatore.

Caratteristiche riproduttive

Il tasso di fertilità caratteristico della razza è simile alla media nazionale, ovvero pari a circa il 67%, mentre l’indice di prolificità, considerato come rapporto tra il numero totale di vitelli per madre, è pari a 5, un valore superiore alla media delle razze da carne. Da sottolineare la facilità di parto, che supera l’85% delle vacche che partoriscono da sole. La produzione media di latte delle vacche in 3a lattazione è di 2.239 kg di latte in 296 giorni, con il 4,4% di grassi, che ci dà una media di 7,5 kg/giorno, un dato considerevole che contribuisce a produrre una carne bovina di qualità.

Curiosità

Le ricerche più recenti suggeriscono che questa carne presenta profili di acidi grassi ideali che, oltre ad avere un impatto molto positivo sulle sue caratteristiche organolettiche, potrebbero avere proprietà benefiche nella protezione delle malattie cardiovascolari. Per la sua qualità viene definita anche come “la carne che non si dimentica” ( “la carne que no se olvida”), ha un’infiltrazione di grasso tra le fibre muscolari che la rende particolarmente saporita e succosa, favorita dal tipo di allevamento all’aperto e l’alimentazione basata su pascoli, fieni e cereali.

Fonte:  ACRUGA – Associazione Nazionale degli Allevatori di Bovini di Razza Bionda Galiziana Selezionata