La zootecnia dei nostri tempi, molto diversa da quella che praticavano i nostri nonni, ha raggiunto un notevole livello di complessità e richiede una mole di lavoro sempre maggiore.
Gli animali, le attrezzature e le metodiche di allevamento sono andati modificandosi, alla ricerca di un miglior benessere a tutto tondo, a partire dagli animali, che richiedono un controllo attento capo per capo, passando per l’ambiente e arrivando all’allevatore che, in quanto imprenditore, necessita di strumenti di controllo e monitoraggio sempre più precisi per guidare le sue scelte.
Se in passato anche da piccoli segnali si poteva dedurre quando una bovina andava in calore e quando era il giusto momento di inseminarla, se ne contavano gli atti ruminativi per capire se stava bene e se ansimava troppo si capiva che poteva avere la febbre o troppo caldo, oggi questo è più complesso, soprattutto se si considera anche la difficoltà di trovare manodopera specializzata per accudire gli animali.
Ogni animale è un individuo
Per un periodo fortunatamente breve si è pensato che non sarebbe più servito dare attenzione ai singoli animali perché ormai simili gli uni agli altri grazie alla selezione genetica. Quando poi la fertilità ha iniziato vistosamente a peggiorare, gli animali a durare sempre meno in stalla e tante malattie come quelle riproduttive, della mammella e dei piedi hanno incominciato a cronicizzare, si è pensato di fare qualche passo indietro nella consapevolezza dell’importanza di gestire le bovine una ad una.
L’allevatore moderno vuole, però, (giustamente) condurre una vita fatta non solo di lavoro ma anche di tempo trascorso con la famiglia e gli amici, prendersi momenti di svago e perché no fare viaggi e coltivare qualche hobby.
Ma come si può trovare un equilibrio tra il non perdere di vista i singoli animali e il non morire di lavoro?
La risposta è nella tecnologia
Come sempre avviene, la tecnologia ha “tirato fuori il coniglio dal cilindro” mettendo a disposizione delle aziende agricole sensori, robot, algoritmi e intelligenza artificiale, fondamentali per migliorare la qualità della vita non solo degli animali ma anche degli allevatori.
I sensori indossabili, ossia legati al corpo delle bovine, come quelli che rilevano i calori, sono nati ormai tanti anni fa in Israele proprio con questo scopo, ovvero per permettere a tutti gli ebrei di festeggiare senza lavorare il sabato (Shabbat). Questi sistemi sono oggi in grado di rilevare molte altre attività che prima erano di competenza dell’allevatore.
Da non trascurare è anche il fatto che le tecnologie d’allevamento, anche quelle più estreme come la robotica, non dispiacciano all’opinione pubblica, ormai tanto attenta alla qualità della vita degli animali che producono cibo per le persone.
SenseHub® Dairy, un’ecosistema di monitoraggio a tutto tondo
Il sistema SenseHub® Dairy di MSD Animal Health ha ormai molteplici funzioni che aiutano gli allevatori a migliorare la gestione individuale delle loro bovine senza sottrarre tempo da dedicare alla loro vita. Le attività vitali e comportamentali monitorabili tramite i sensori indossabili SenseHub® Dairy sono molteplici, ed elevato è il loro livello di accuratezza.
La rilevazione dell’attività motoria, e delle sue variazioni rispetto al dato storico di breve periodo della singola bovina, può essere utilizzata sia quando questa è in aumento che quando diminuisce. Aumenta nel singolo animale e non contemporaneamente su tutta la mandria quando la bovina è in calore, almeno fino a quando non rallenta l’attività motoria per esibire il comportamento “ferma alla monta”, ossia l’accettazione del maschio per essere fecondata.
SenseHub® Dairy o, meglio, il suo algoritmo, suggerisce quando fecondare la bovina dopo il picco dell’attività motoria. Molti lavori scientifici dimostrano che spesso dietro ad una ridotta fertilità c’è un errato tempo di fecondazione. L’allevatore, anche se attento, non riesce ad accorgersi dell’inizio dell’irrequietezza tipico dell’estro e di quando la bovina esibisce il “ferma alla monta”, per cui può facilmente inseminare artificialmente le bovine o troppo presto o troppo tardi. Esistono inoltre molte stalle che hanno una pavimentazione scivolosa sulla quale le bovine si guardano bene di manifestare il comportamento estrale, per non scivolare e farsi male.
In estate, poi, le vacche cercano di rallentare il più possibile l’attività motoria, per cui diventa quasi impossibile rilevare visivamente i segni dell’estro. Anche in questo caso SenseHub® può dare un valido aiuto, individuando quello che spesso erroneamente viene definito calore silente.
Quando le bovine hanno patologie podali o malattie metaboliche come la chetosi, o più in generale non stanno bene, camminano meno. Individuare riduzioni dell’attività motoria nei singoli animali in allevamenti di medio-grandi dimensioni è praticamente impossibile. SenseHub® lo rende invece possibile, segnalandolo subito all’allevatore.
La rilevazione dei calori tramite SenseHub® Dairy aiuta anche a monitorare la regolarità degli estri, che fisiologicamente in una bovina si susseguono ogni 18-24 giorni, e ad avanzare un sospetto di morte embrionale precoce o tardiva, che sarà comunque diagnosticata dal medico veterinario.
Come abbiamo detto in precedenza, una delle pratiche più diffuse nell’allevamento rurale era il contare gli atti ruminativi. Se fossero stati inferiori a 60 atti al minuto sarebbe scattata una fase di attenzione sull’animale, e spesso una visita veterinaria. SenseHub® è in grado di raccogliere anche questo prezioso fenotipo, che può indicare disordini digestivi ruminali e anche una ridotta ingestione per la presenza di alimenti alterati nel unifeed o cattiva gestione della razione o dell’acqua da bere.
Le alterazioni del comportamento alimentare e della ruminazione sono inoltre altamente correlate con lo stress da caldo.
SenseHub®, oltre ad avere una sua interfaccia software con la quale l’allevatore o il consulente zootecnico o veterinario possono interagire, dialoga con importanti gestionali nello scambio di informazioni relative agli eventi, al fine di evitare all’allevatore la doppia o tripla registrazione dello stesso evento su 2 o più sistemi.
SenseHub® Dairy YoungStock, per un monitoraggio fin dalla nascita
Sappiamo ormai bene come la fase pre-svezzamento sia fondamentale per le future performance degli animali. Il monitoring Tag Auricolare di SenseHub® può essere applicato fin dalla nascita, in modo da monitorare il benessere del vitello dal primo giorno di vita indipendentemente dal metodo di allevamento utilizzato, sia esso la gabbietta singola o il gruppo/coppia consigliato da EFSA nel suo parere sul benessere dei vitelli.
La luce LED presente sul tag auricolare dell’applicazione YoungStock, lampeggiando nel momento in cui un animale entra nel “Report Salute Giovani Animali” di SenseHub®, consente di individuare rapidamente gli animali da attenzionare in modo da agire tempestivamente e concentrarsi davvero su ciò che conta.
Con SenseHub® Dairy Youngstock l’allevatore potrà monitorare l’accrescimento dei propri animali fino all’età di 12 mesi, un periodo di crescita delicato durante il quale corrono il rischio di sviluppare condizioni patologiche e ritardare il proprio accrescimento.
Alla luce di quanto detto fino ad ora, risulta difficile immaginare, ai nostri giorni, che un’azienda zootecnica possa risultare competitiva e performante, in termini gestionali, senza avvalersi di certe innovazioni tecnologiche.
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