Bilancio UE 2026: più margine per investire in energia, acqua e innovazione

La proposta di bilancio apre nuove possibilità per finanziare transizione energetica, gestione idrica e innovazione, offrendo margini di investimento anche per il settore zootecnico

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6 Giugno, 2025

Lo scorso 4 giugno la Commissione europea ha presentato la proposta di bilancio dell’UE per il 2026: 193,26 miliardi di euro a cui si aggiungono 105,32 miliardi derivanti da NextGenerationEU. Un pacchetto che punta a consolidare la risposta dell’Unione a una fase storica segnata da instabilità geopolitica, transizione ecologica e sfide economiche.

Oltre alle consuete voci strategiche (sostegno all’Ucraina, sicurezza, migrazione), la proposta introduce un elemento particolarmente interessante per il mondo agricolo e zootecnico: nuove possibilità di riprogrammazione dei fondi di coesione verso priorità emergenti, tra cui:

  • Transizione energetica,
  • Resilienza idrica,
  • Competitività,

Questa maggiore flessibilità consentirà agli Stati membri – Italia inclusa – di riorientare parte delle risorse europee su progetti che riguardano da vicino anche la zootecnia. Si aprono dunque spazi per finanziare interventi in ambiti strategici come:

  • Impianti di biogas, fotovoltaico e tecnologie per l’autonomia energetica delle aziende zootecniche;
  • Soluzioni per la gestione e l’efficientamento delle risorse idriche in allevamento;
  • Innovazione digitale e tecnologica per la competitività del settore primario.

Un altro aspetto da non trascurare è la prosecuzione, fino al 2026, dei pagamenti legati a NextGenerationEU, lo strumento europeo che alimenta il PNRR. Ciò significa che numerosi progetti già in corso nel comparto agro-zootecnico potranno continuare a beneficiare di finanziamenti nei prossimi mesi, soprattutto per:

  • la digitalizzazione delle aziende agricole,
  • la logistica nella filiera agroalimentare,
  • la sostenibilità delle produzioni.

Il bilancio, che dovrà essere approvato formalmente entro fine anno, conferma ancora una volta il ruolo centrale del settore primario nelle politiche strategiche europee, con un’attenzione crescente verso le sfide ambientali e tecnologiche che coinvolgono anche il comparto zootecnico.

 

Da leggere - Giugno 2025

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