Afta Epizootica: stop alle misure restrittive in Ungheria e Slovacchia
Dal 6 giugno 2025 l’Italia non applica più le misure straordinarie di controllo sanitario sulle importazioni da Ungheria e Slovacchia. Resta alta l’allerta veterinaria

A seguito della cessazione delle misure di emergenza imposte dall’Unione Europea per contenere i recenti focolai di afta epizootica in Ungheria e Slovacchia, anche il Ministero della Salute italiano ha comunicato ufficialmente la fine dei controlli rafforzati sul territorio nazionale.
La comunicazione, firmata dal Direttore Generale della Salute Animale Giovanni Filippini, conferma che il 5 giugno 2025 ha segnato l’ultimo giorno di applicazione della Decisione di esecuzione (UE) 2025/1097. Questa disposizione aveva modificato il quadro delle misure sanitarie adottate a livello europeo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica nei due Paesi dell’Est Europa.
Con effetto dal 6 giugno 2025, dunque, non sono più in vigore le zone di restrizione in Ungheria e Slovacchia legate all’afta epizootica, e vengono di conseguenza revocati anche i controlli clinici e di laboratorio obbligatori per animali sensibili e relativi prodotti provenienti da quelle aree.
Crisi superata, ma attenzione ancora alta
Il Ministero sottolinea che, sebbene la fase critica sia rientrata, non deve abbassarsi la guardia. L’afta epizootica è infatti una malattia altamente contagiosa, con il potenziale di compromettere gravemente la sanità animale e la sicurezza economica del comparto zootecnico.
Rimane dunque fondamentale il monitoraggio attivo sul territorio nazionale e la segnalazione tempestiva di eventuali sintomi sospetti da parte degli operatori del settore, che il Ministero ringrazia per la collaborazione durante la gestione della crisi.