La filiera della produzione di carne bovina in Italia è di fondamentale importanza sia dal punto di vista occupazionale che economico.

L’Italia è il quarto produttore di carne bovina a livello europeo, ma nell’ultimo periodo si è registrato un calo sia nella domanda che nell’offerta con associata una contrazione nel numero di aziende e di capi allevati.

In generale gli allevamenti da carne possono essere raggruppati in tre macro categorie: estensivo, semi-intensivo ed intensivo.

Tuttavia, anche gli allevamenti da latte ricoprono un ruolo importante nella produzione di carne bovina. Basti pensare che la Frisona, specializzata nella produzione da latte, rappresenta la razza bovina più allevata in Italia e tutti gli animali eccedenti la rimonta negli allevamenti da latte possono essere introdotti nella filiera bovina da carne.

Per questo motivo, l’uso del seme di tori di razze bovine da carne per coprire le vacche da latte eccedenti la rimonta (il cosiddetto beef on dairy) ha acquisito, e sta sempre più acquisendo, importanza per un possibile aumento della produzione per raggiungere il fabbisogno della richiesta interna.

Nell’ambito di un progetto sulla valorizzazione della filiera bovina da carne, la sezione di Scienze Zootecniche del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari ha preparato un questionario sull’uso del seme di razze da carne nelle aziende bovine da latte.

Il questionario, che richiede pochi minuti ed è anonimo, è raggiungibile a questo link: https://forms.gle/uxfTn6e4WkyKXo699

I risultati verranno utilizzati per comprendere meglio il fenomeno beef on dairy in Italia e per valutare l’impatto degli allevamenti da latte sulla filiera bovina da carne.