Controlli ufficiali sui mangimi: non conformi solo lo 0,76%

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12 Marzo, 2025

Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato il Rapporto sui controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale relativi all’anno 2023, concludendo così il triennio del Piano Nazionale di Controllo Ufficiale sull’Alimentazione Animale (PNAA) 2021-2023. L’obiettivo del piano è garantire la sicurezza della filiera mangimistica attraverso ispezioni e campionamenti lungo tutta la catena produttiva, tutelando la salute umana, animale e ambientale. I risultati che ne emergono sono estremamente positivi, di seguito in dettaglio.

Attività di controllo e ispezioni

Nel 2023 sono state effettuate 11.121 attività ispettive su 7.729 operatori del settore mangimistico (OSM), con il prelievo di 9.758 campioni ufficiali di mangimi. L’attuazione del piano ha raggiunto il 98,37% di quanto programmato, con una crescita rispetto agli anni precedenti.

Le ispezioni hanno interessato impianti di produzione, allevamenti, distributori e trasportatori. Complessivamente, il 5,1% delle verifiche ha evidenziato non conformità di vario grado e importanza, di cui l’89% è stato gestito con prescrizioni gestionali o strutturali per la correzione delle criticità riscontrate. Sono state comminate 56 sanzioni amministrative e rendicontati 3 casi di denunce all’Autorità Giudiziaria.

Analisi delle non conformità

Dalle analisi effettuate ad opera dei Laboratori Ufficiali degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sono emerse 75 non conformità (0,76% del totale dei campioni), il dato dimostra come in generale i mangimi (mangimi composti, materie prime, additivi, premiscele) e l’acqua di abbeverata soddisfino i requisiti normativi di sicurezza.

Dall’analisi dei dati relativi al 2023 emerge che la percentuale di non conformità è rimasta pressoché stabile rispetto all’anno precedente, confermando il trend registrato. Questo dato, come evidenziato anche nel grafico seguente, indica comunque un’elevata conformità dei mangimi alla normativa vigente, con il 99,24% dei campioni risultati regolari alle analisi di laboratorio.

Le principali cause di non conformità includono:

  • Presenza di sostanze farmacologicamente attive e additivi non autorizzati (24 casi);
  • Contaminazioni crociate dovute ad additivi e sostanze farmacologicamente attive (13 casi);
  • Contaminazioni da Salmonella spp. (17 casi);
  • Presenza di Organismi Geneticamente Modificati (8 casi);
  • Contaminazioni da micotossine oltre i limiti normativi (6 casi);
  • Relativi ad additivi oligoelementi (5 casi);
  • Presenza di pesticidi (1 caso);
  • Rilevamento di costituenti di origine animale vietati (1 caso).

Il monitoraggio dei mangimi per la prevenzione della BSE ha evidenziato una sola non conformità su 1.736 campioni analizzati. Nessuna irregolarità è stata riscontrata nei controlli per la contaminazione da diossine e PCB.

I controlli sulla presenza di OGM hanno registrato 8 non conformità, principalmente per errata etichettatura. Il dato è in miglioramento rispetto agli anni precedenti, senza segnalazioni di OGM non autorizzati.

Controlli e prospettive future

Il rapporto evidenzia l’efficacia del PNAA nel garantire la conformità della filiera mangimistica alle normative europee e nazionali. L’adozione del sistema SINVSA per la raccolta e gestione dei dati ha migliorato la tracciabilità dei controlli, contribuendo a una maggiore efficienza.

Con la conclusione del triennio 2021-2023, il Ministero della Salute si prepara a rivedere e aggiornare il PNAA per il periodo 2024-2026, rafforzando l’attenzione su nuove sfide emergenti nel settore dell’alimentazione animale.

I risultati del rapporto confermano il ruolo centrale dei controlli ufficiali nel garantire la sicurezza della filiera agroalimentare, a tutela dei consumatori e del benessere animale.

Da leggere - Aprile 2025

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