Negli ultimi tempi potrebbe sembrare che l’attenzione verso l’ambiente e il benessere degli animali d’allevamento sia diminuita, ma in realtà è solo il dibattito pubblico su questi temi a essersi affievolito.

I report sul comportamento alimentare e d’acquisto degli italiani evidenziano non solo un aumento del fenomeno del veganesimo, ma anche una riduzione del consumo di alimenti di origine animale, spesso per motivi di salute, a favore di cibi vegetali e, in particolare, di quelli ultraprocessati.

Le numerose iniziative di certificazione e promozione di alimenti rispettosi dell’ambiente e del benessere animale di questi ultimi anni hanno avuto un impatto limitato. Forse, più che generare un vero cambiamento, tali iniziative sono riuscite solo parzialmente a rassicurare i consumatori, evitando un calo ancora più significativo.

Il nostro Paese è da molti anni concentrato sull’argomento benessere animale attraverso le iniziative promosse dal Centro di Referenza Nazionale del Benessere Animale (CReNBA) presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emila Romagna (IZSLER).

Nel 2020 fu istituito, ai sensi dell’articolo 224-bis del decreto-legge 19 maggio 2020 n°34, il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA) con il compito di andare oltre alle semplici schede di valutazione a check list del ClassyFarm.

A distanza di 5 anni, e in funzione del fatto che l’adesione al SQNBA è stata collegata all’Eco-schema 1, livello 2, della PAC 2023-2027, è legittimo domandarsi a che punto siamo arrivati.

Per saperne di più abbiamo intervistato il Dott. Luca Buttazzoni.

Per guardare l’intervista clicca sul pulsante di seguito!