Il giornalista ha un ruolo fondamentale nella società. In quanto intermediario tra il mondo esterno e le persone, con le sue parole contribuisce a dare forma alla realtà e influenzarne la percezione. La sua responsabilità principale è raccogliere, verificare e diffondere notizie in modo accurato e imparziale, stimolando il pensiero critico e favorendo il dibattito pubblico.
Purtroppo, però, spesso si leggono articoli con titoli o contenuti fuorvianti se non additittura falsi, un fenomeno che spesso interessa il mondo zootecnico.
E’ il caso, ad esempio, della recente notizia riportata da molti giornali relativa alla “mucca Hilda” additata come geneticamente modificata per non inquinare ma in realtà semplicemente frutto di un programma di selezione con l’obiettivo di ottenere bovini caratterizzati da ridotte emissioni enteriche di gas serra, un equivoco a cui abbiamo anche dedicato un articolo.
Le motivazioni dietro a questi casi possono essere molte, dalla fretta e superficialità ad una vera a propria mancanza di approfondimento della materia trattata.
Su quest’ultimo punto una parte della responsabilità va attibuita al nostro settore, colpevole di non aver “investito” tempo e risorse per comunicare correttamente la realtà della zootecnia.
In questo contesto riteniamo sia molto importante l’iniziativa lanciata dal gruppo di ricerca di zootecnia del dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano.
Si tratta di una tavola rotonda dal titolo “Cosa si nasconde dietro l’allevamento intensivo: tra fake news e disinformazione” per favorire il confronto tra giornalisti, professori, ricercatori e tutti gli interessati su alcune tematiche, estremamente attuali, riguardanti la produzione del latte in particolare.
“L’obiettivo – si legge nella nota diffusa dagli organizzatori – è promuovere una corretta comunicazione al pubblico dei temi legati all’allevamento, su cui non è raro ricevere notizie false o fuorvianti che trasmettono un’immagine distorta del settore zootecnico“.
Durante l’evento verranno affrontati numerosi argomenti:
- Cosa e come produciamo in Italia: alimenti di origine animale, eccellenze nel mondo
- L’impatto ambientale della zootecnia: dove si può lavorare per ridurlo
- Come comunicare al consumatore il benessere animale? Gli animali sono davvero maltrattati?
- Latte: veleno o alimento?
- Strategie per una corretta informazione
Parteciperanno alla tavola rotonda alcuni esperti del settore: Prof. Ivano De Noni (Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente, UniMi), Dott. Alessandro Fantini (Ruminantia), Dott.ssa Silvia Morosi (RCS MediaGroup, Corriere della Sera), oltre ai docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (UNIMI) che coordinano il progetto.
L’iniziativa è promossa nell’ambito del progetto “Vision: NuoVe pratIche geStionalI per l’allevamento intensivO sosteNibile finanziato dalla Regione Lombardia con l’OPERAZIONE 16.1.01 – Gruppi Operativi PEI”, che ha come obiettivo lo studio e la valutazione di pratiche gestionali che possano migliorare la sostenibilità ambientale ed economica dell’allevamento intensivo da latte, considerando anche aspetti legati alla fertilità delle bovine e al benessere animale.
La tavola rotonda si terrà il 3 marzo 2025 nella Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Milano (Via Celoria 2, aula C20) e online.
Per partecipare, in presenza o da remoto, è necessario iscriversi a questo link: https://forms.gle/YSW46uAyD5vV1U1j9
In seguito alla registrazione verrà inviato un secondo link per connettersi all’evento.