I cittadini europei considerano la lotta al cambiamento climatico una priorità

E' quanto emerge dal nuovo sondaggio Eurobarometro dedicato alla lotta ai cambiamenti climatici

clima - cambiamenti climatici
4 Luglio, 2025

L’85% dei cittadini europei ritiene che il cambiamento climatico sia un problema grave. Lo testimonia il nuovo sondaggio Eurobarometro, dedicato nello specifico a questo tema.

Tra gli intervistati, 8 su 10 (81%) sostengono l’obiettivo a livello UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Da un punto di vista economico, oltre tre quarti (77%) degli europei concorda sul fatto che il costo dei danni provocati dal cambiamento climatico sia molto più elevato degli investimenti necessari per una transizione verso zero emissioni nette.

La maggior parte dei cittadini UE (85%) concorda sul fatto che la lotta al cambiamento climatico dovrebbe essere una priorità per migliorare la salute pubblica e la qualità della vita. Allo stesso modo, l’83% degli intervistati concorda sul fatto che una migliore preparazione agli impatti negativi del cambiamento climatico migliorerà la vita dei cittadini dell’UE.

In media, quasi 4 cittadini europei su 10 (38%) si sentono personalmente esposti a rischi e minacce legati all’ambiente e al clima. In 8 Stati membri, più della metà degli intervistati la pensa così; principalmente nell’Europa meridionale, ma anche in Polonia e Ungheria.

Gli europei stanno inviando un messaggio forte – ha dichiarato Teresa Ribera, Vicepresidente Esecutiva per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva – hanno a cuore il clima, sono consapevoli dei rischi e credono nell’azione. Il Green Deal non è un obiettivo astratto: è un percorso condiviso verso vite più sane, energia sicura e un’economia al servizio delle persone. Questo sondaggio conferma che i cittadini sono pronti ad andare avanti e si aspettano da noi una guida chiara e ambiziosa. Ascoltarli significa rendere la transizione equa, rapida e radicata nella solidarietà e nella dignità“.

Il sondaggio

L’Eurobarometro è una serie di sondaggi di opinione pubblica condotti regolarmente per conto della Commissione europea a partire dal 1973. Lo speciale 565 è dedicato interamente ai cambiamenti climatici ed ha intervistato 26.319 cittadini dell’UE appartenenti a diversi gruppi sociali e demografici in tutti i 27 Stati membri.

Il sondaggio è stato condotto tra il 18 febbraio e il 10 marzo 2025. Tutte le interviste sono state condotte di persona presso le abitazioni private o tramite interazione video a distanza.

Cosa pensano gli italiani

Per gli italiani la lotta ai cambiamenti climatici è ancora più prioritaria rispetto alla media dei cittadini UE. E’ quanto si evince dalla scheda relativa al nostro paese.

Per i cittadini italiani il contrasto dei cambiamenti climatici è uno dei problemi ritenuti più gravi, secondo solo ai conflitti armati e alla situazione economica del paese.

Sostegno alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica e all’autonomia energetica

Quasi nove europei su dieci (88%) ritengono importante che l’UE adotti misure per aumentare l’uso delle energie rinnovabili, e la stessa percentuale (88%) ritiene importante che l’UE adotti misure per migliorare l’efficienza energetica, ad esempio incoraggiando le persone a isolare le proprie case, installare pannelli solari o acquistare auto elettriche. Tre quarti (75%) ritengono che la riduzione delle importazioni di combustibili fossili aumenterà la sicurezza energetica e porterà benefici economici all’UE. Il 77% degli europei concorda sul fatto che agire sul cambiamento climatico promuoverà l’innovazione. Più di otto europei su dieci (84%) concordano sulla necessità di fornire maggiore sostegno alle aziende europee per competere nel mercato globale delle tecnologie pulite, a dimostrazione del sostegno pubblico al Clean Industrial Deal.

Cittadini impegnati in azioni individuali e riforme strutturali

Un’ampia maggioranza dei cittadini dell’UE sta intraprendendo azioni individuali per il clima (92%) e compiendo scelte sostenibili nella propria vita quotidiana. Tuttavia, alla domanda su chi sia nella posizione migliore per affrontare il cambiamento climatico, solo il 28% ritiene di essere nella posizione migliore per invertire la tendenza attraverso azioni individuali. I cittadini hanno indicato i governi nazionali (66%), l’UE (59%) e le imprese e l’industria (58%) come i più adatti ad affrontare il cambiamento climatico. Il 44% ritiene che gli enti regionali e locali siano ben posizionati per intraprendere azioni per il clima.

Il clima nei media

Sebbene l’indagine abbia rilevato che l’84% dei cittadini concorda sul fatto che il cambiamento climatico sia causato dall’attività umana, più della metà degli intervistati (52%) ritiene che i media tradizionali non forniscano informazioni chiare sul cambiamento climatico, sulle sue cause e sui suoi impatti. Analizzando più ampiamente i canali di comunicazione, il 49% ritiene che sia difficile distinguere tra informazioni affidabili e disinformazione sul cambiamento climatico sui social media.

 

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