Immaginate di tornare agli albori della zootecnia moderna, quando la mungitura era esclusivamente manuale, un gesto ripetuto ogni giorno con pazienza e dedizione. Da allora, la tecnologia ha fatto passi da gigante, trasformando quello che era un atto artigianale in un processo altamente specializzato. Negli anni, gli impianti di mungitura sono diventati macchine sofisticate, capaci di andare a raccogliere dati in tempo reale e di adattarsi alle esigenze delle diverse mandrie.

Eppure, nonostante questa evoluzione, la mungitura rimane uno dei momenti più critici per il benessere degli animali e per la qualità del latte.
Questo processo sensibile influisce direttamente sulla salute della mammella, rappresentando una delle principali cause di mastiti, che a loro volta comportano costi elevati per cure veterinarie e una riduzione della qualità del prodotto. Inoltre, una gestione inefficace dei processi di mungitura aumenta il carico di lavoro e i costi operativi, compromettendo anche la sostenibilità economica dell’allevamento.

Tecnologia e diagnosi: il valore aggiunto del controllo

È proprio in questo contesto che il Servizio Controllo Mungitura (SCM) di AIA si afferma come un alleato strategico, aiutando gli allevatori a ottimizzare ogni aspetto di questa attività.

La missione dell’SCM è duplice: da un lato, assicurare la qualità del latte e il benessere degli animali; dall’altro, promuovere la sostenibilità economica delle aziende, riducendo sprechi e inefficienze.

Questo servizio è accessibile presso tutte le Associazioni Regionale Allevatori, grazie a un team di tecnici qualificati presenti su tutto il territorio nazionale, che si avvalgono dei più sofisticati sensori di valutazione e che lavorano a stretto contatto con gli allevatori.

Infatti, l’SCM utilizza tecnologie avanzate per analizzare la routine di mungitura e l’efficienza degli impianti. Sensori di ultima generazione e software dedicati permettono un monitoraggio preciso di parametri critici come vuoto, fluttuazioni e pulsazioni. Questo approccio consente di diagnosticare con accuratezza problematiche spesso difficili da rilevare, come le cause di stress al capezzolo o del mancato svuotamento della mammella.

Grazie a tali analisi approfondite, i tecnici possono individuare problemi, prevenire future anomalie e fornire consigli mirati per ottimizzare l’efficienza dei processi di mungitura. Il concetto di efficienza nella mungitura non è nuovo, ma ciò che lo rende attuale è la precisione con cui oggi possiamo analizzare ogni aspetto di questa operazione. Parametri come le fluttuazioni del vuoto e le dinamiche del flusso di latte sono ormai sotto la lente d’ingrandimento, con analisi sempre più sofisticate.

Ad esempio, la sovramungitura è uno dei problemi più comuni ma anche più dannosi. Quando il gruppo rimane attivo oltre il tempo necessario, i capezzoli sono esposti inutilmente al vuoto, causando lesioni, stress e un aumento del rischio di mastiti.

Allo stesso modo, la bimodalità, che si manifesta con un’interruzione del flusso di latte durante la mungitura, è spesso legata a una stimolazione insufficiente degli animali da parte degli operatori. Le fluttuazioni anomale nel gruppo di mungitura, spesso difficili da individuare durante le attività quotidiane, possono avere conseguenze significative che molti allevatori ignorano. Ad esempio, una repentina variazione di vuoto nel collettore può favorire la risalita di latte da un quarto infetto da mastitogeni a uno sano, aumentando così il rischio di trasmissione della ben nota patologia.

I tecnici SCM rilevano con estrema precisione le anomalie presenti, le contestualizzano e propongono interventi specifici in base alle esigenze della mandria e dell’allevatore. Questo è reso possibile grazie a un approccio integrato di valutazione della mungitura, basato sull’analisi dei report di Si@lleva (ad esempio il Report Rischio Mastite) e sull’utilizzo di strumenti all’avanguardia come il VaDia® e il Lactocorder S®.

Attività e Servizi dell’SCM

Il piano d’azione del Servizio coinvolge tutte le fasi cruciali: gestione degli animali prima della mungitura, operatività dei mungitori, funzionamento e settaggio dell’impianto e gestione del latte munto prima della consegna.

Elemento caratteristico dell’SCM è il coordinamento centrale di AIA, che garantisce attività e procedure certificate in base a normative internazionali (ISO, ICAR, IDF), assicurando precisione tecnica e affidabilità dei risultati. L’aggiornamento continuo, organizzato centralmente, supporta la preparazione dei tecnici, contribuendo a migliorare l’uniformità e l’efficacia dei servizi sul campo.

Le principali attività e tipi di controllo SCM includono:

  • Il Controllo statico dell’impianto di mungitura: questi test, eseguiti in assenza di animali, permettono di valutare il funzionamento meccanico delle componenti del sistema di mungitura e di identificare eventuali anomalie, come pulsatori starati o collettori inefficienti.
  • Il Controllo dinamico e il Milking Time Test: analisi approfondite dell’intero processo di mungitura. Includono la valutazione della routine adottata dagli operatori e della gestione degli animali prima, durante e dopo la mungitura. Queste analisi, effettuate anche con l’uso di Vadia® e Lactocorder®, permettono di fornire consulenze mirate per ottimizzare l’equilibrio uomo-macchina-animale.
  • Formazione e consulenza personalizzata: i tecnici SCM supportano il personale aziendale, insegnando le pratiche idonee per le operazioni di mungitura e fornendo consigli su come migliorare l’igiene e ridurre le contaminazioni.
  • Il Controllo del sistema di lavaggio impianto e di efficienza tank refrigeranti: attività di particolare interesse per i caseifici e le latterie, effettuate con l’aiuto di datalogger e strumenti specifici. Vengono svolte al fine di tutelare la qualità del latte e dei formaggi da proliferazioni batteriche, per garantire la sicurezza del prodotto e la catena del freddo.
  • Taratura e collaudo degli strumenti di misura: gli strumenti utilizzati per monitorare la produzione, come i lattometri, vengono tarati regolarmente per garantire la precisione dei dati raccolti, fondamentali per una gestione ottimale.

Parlare di mungitura nel 2025 significa necessariamente considerare i robot di mungitura, sempre più diffusi tra gli allevatori italiani: tra il 2021 e il 2024, il loro numero è cresciuto del 16%. Queste macchine all’avanguardia, capaci di automatizzare il processo e raccogliere dati dettagliati, richiedono comunque una calibrazione accurata per garantire prestazioni ottimali.
Attraverso procedure diagnostiche dedicate, l’SCM analizza il funzionamento dei robot e suggerisce interventi mirati per migliorarne l’efficienza e garantire all’allevatore un utilizzo pienamente efficace.

I delicati processi di mungitura richiedono una perfetta armonia tra macchina, operatore e animale al fine di garantire un prodotto di alta qualità e salvaguardare la salute della mandria. Oggi, grazie a un approccio tecnico innovativo e personalizzato per ogni realtà aziendale, è possibile raggiungere questi obiettivi, offrendo al contempo un concreto supporto alla sostenibilità economica degli allevatori. Ogni dato raccolto, ogni analisi della curva di flusso, permette di valorizzare appieno un processo già fondamentale, ma spesso sottovalutato, per l’intera filiera lattiero-casearia.