La bufala (Bubalus Bubalis) è la quinta specie allevata al mondo dopo vacche, pecore, capre e suini con una popolazione di 203.939.158 capi (FAO 2023). Le bufale sono principalmente allevate per la produzione di latte e globalmente nel 2021 la produzione del latte di bufala è seconda solo a quello di vacca (15% e 81% della produzione mondiale di latte rispettivamente, FAO 2023).
La popolazione bufalina in Europa è costantemente in crescita, ma più specificamente in Italia, per via della produzione della tipica mozzarella di bufala denominata “Mozzarella di Bufala Campana DOP” esportata sia nei paesi intra che extra UE (Clal, 2023).
In Asia, invece, la popolazione e lo stato finanziario dipendono in gran parte da questa specie, che crea entrate per le comunità pastorali garantendo loro la sicurezza del lavoro. L’allevamento bufalino è molto importante soprattutto per le persone al di sotto della linea di povertà e crea opportunità per i piccoli e giovani allevatori (Mumtaz et al. 2021).
Inoltre, nella maggior parte dei paesi, le bufale non sono allevate solo per la produzione di latte, ma anche per la produzione di carne e per il lavoro (Borghese 2005, 2013), il che rende questa specie importante a livello mondiale e il settore zootecnico molto complesso.
Di conseguenza questa specie è allevata secondo diverse strategie di gestione aziendale, infatti, in Asia e Sud America, le bufale sono sottoposte a un sistema estensivo o semi-estensivo mentre in altre aree del mondo, come l’Italia, sono allevate ormai quasi solo in intensivo (Petrocchi Jasinski et al. 2023).
In entrambi i sistemi di gestione aziendale, si assiste ad un incremento di interesse per il benessere animale. Inizialmente, gli studi erano influenzati da concetti etici e dall’empatia popolare, poi furono ulteriormente influenzati da interessi economici e politici che si sono sviluppati attorno a questo topic per soddisfare sia le aspettative popolari sia quelle etiche (Future 2009; Lesimple 2020).
Anche se non c’è una definizione comune di benessere animale, i fattori che lo influenzano includono risorse disponibili per l’animale e condizioni fisiche, compreso lo spazio di stabulazione (Napolitano et al. 2004; Salzano et al. 2019), il materiale di lettiera (Chopra et al. 2022), le pratiche manageriali incluse le tecniche di alimentazione (Napolitano et al. 2013; Mattiello et al. 2019) e i piani di trasporto (de la Cruz et al. 2018; Rodrìguez-Gonzàlez et al. 2022).
Gli ambienti devono rispettare anche delle condizioni termiche sotto le quali gli animali vengono allevati. A causa del cambiamento climatico, anche lo stress da caldo è diventato un fattore cruciale con effetti dannosi sul benessere dell’allevamento (Matera et al.2022). Quindi, è evidente che il benessere animale comprende parecchi aspetti, incluso l’allevamento, il trasporto e le fasi di macellazione (EFSA 2023).
Per capire meglio come il benessere della bufala è stato studiato nella letteratura scientifica, le tecniche del Text Mining (TM) e della Topic Analysis (TA) sono state utilizzate in questo articolo. Queste due analisi sono state eseguite per valutare le parole più frequenti, le loro associazioni e le relazioni nascoste nel benessere bufalino.
Il Text mining può essere definito come “il processo di scoperta della conoscenza che ricerca informazioni utili all’identificazione e all’analisi dei dati che interessano gli utenti da grandi quantità di dati testuali, per trovare nuove strutture, modelli o associazioni e scoprire nuove cose e trend riguardo il mondo stesso” (Nalon et al. 2020).
La TM e la TA sono entrambe tecniche di Machine Learning (ML) che mirano a convertire dati di testo non strutturati in formati strutturati che possono essere analizzati (Holzinger et al.2014). La TM e la TA ci consentono di analizzare dati di testo, estrarre i principali argomenti discussi e trovare associazioni tra argomenti e parole.
Queste due tecniche sono state applicate ad altre specie zootecniche come vacche, cavalli, cammelli e bestiame di montagna (Nalon et al. 2020, Zuliani et al. 2021; Benedetti et al. 2023; Masebo et al. 2023). Fino ad oggi, non sono stati effettuati studi sulle bufale. Ecco perché approfondiamo questo campo di studi con l’obiettivo di imparare di più riguardo l’evoluzione della letteratura nel tempo e i più importanti argomenti per il benessere bufalino.
Materiali e metodi
Insieme dei dati
E’ stato impostato un protocollo di ricerca della letteratura che usa Scopus® per identificare gli articoli scientifici sottoposti a peer-review che trattano il topic del “benessere bufalino”, “benessere del vitello bufalino” e “benessere nella manza bufalina”. La ricerca è stata eseguita nel Febbraio 2024 ed è stata perfezionata in base a:
- l’anno di pubblicazione (da Gennaio 1992 a Dicembre 2023);
- l’area scientifica (argomenti di veterinaria, agricoltura e scienze biologiche);
- il tipo di articolo (review e articoli scientifici, atti di convegno);
- la lingua (Inglese).
Le documentazioni sono state raccolte in un documento elettronico Excel (Microsoft Excel, v.16). Ogni riga rappresentava un documento mentre ogni colonna riportava il titolo, gli autori, gli estratti, l’anno di pubblicazione, il tipo di documentazione (es. articolo o recensione) e la fonte di pubblicazione (cioè il nome del giornale o gli atti di convegno).
Dopo la fase di raccolta, è stata necessaria una preelaborazione per preparare una serie di dati per l’elaborazione finale. Il primo passo è stata l’eliminazione delle osservazioni incomplete (es. mancanza di estratti, autori, fonte o tipo di documentazione). Il secondo step è stato rimuovere i duplicati, poiché la stessa osservazione avrebbe potuto essere inclusa in tutte le serie di ricerca analizzate. Infine, un recensore ha vagliato indipendentemente tutti i dati raccolti attentamente nella raccolta dati e li ha selezionati per la loro idoneità per l’immissione finale.
I criteri di immissione hanno interessato il benessere bufalino e la scienza comportamentale, mentre hanno escluso i dati relativi a specie o argomenti differenti (es. parassitologia, malattie infettive e biologia molecolare). I dati considerati non idonei sono stati esclusi direttamente. Gli ultimi pochi dati difficili da categorizzare sono stati rivisti da un esperto del benessere per essere o definitivamente inclusi o eliminati. Alla fine della fase di pulizia, il numero dei dati inclusi è stato 148. I risultati della ricerca sistematica della letteratura scientifica e il conseguente controllo automatico e manuale dei dati sono stati rappresentati schematicamente nella Figura 1.
L’affiliazione geografica per ogni riga è stata selezionata in base all’autore corrispondente, ove non possibile, al primo autore. Alcune statistiche descrittive sono state eseguite sulle osservazioni selezionate per delineare il corpus scientifico (cioè autori, paese dell’autore corrispondente, titolo dell’articolo, riassunto, anno e rivista di pubblicazione) basato sulle informazioni registrate dal database di Scopus®. Le statistiche descriventi anno, paese di pubblicazione e tipo di dati sono state calcolate per delineare il corpus scientifico utilizzando tabelle e grafici Pivot di Excel.
Text mining (TM)
I riassunti degli articoli raccolti sono stati impiegati ed organizzati in un foglio Excel differente che includeva due colonne, nominate “ID progressivo” e “riassunto” e preparati per l’analisi TM. A partire da questo, tutti gli step sono stati eseguiti nel R studio (RStudio Team 2022) usando una combinazione di funzioni nei pacchetti “tm”, “snowballC”, “ggplot2”, “dplyr” e “tidyverse”.
Topic analysis (TA)
La topic analysis mira a capire ed esplorare il contenuto del documento e a trarre informazioni significative dai dati di testo non strutturati. La Latent Dirichlet Allocation (LDA) è stata scelta come il metodo per svolgere la topic analysis sul DTM. L’analisi ha utilizzato funzioni dal pacchetto R “topicmodels” sfruttando le modalità del campionamento di Gibbs (Grun e Hornik 2011).
Poiché in genere il numero degli argomenti non è noto, i modelli con numeri diversi (3,5,7,9) di topic sono stati adattati e valutati. Alla fine di questo processo, sono stati scelti nove topic perché fornivano i risultati più ragionevoli, visto che in ogni topic c’erano più del 5% dei documenti.
In questo modo si è ottenuto un buon numero di campioni su cui eseguire le analisi. Per farsi un’idea migliore del topic e delle sue parole più rappresentative, da queste constatazioni è stato costruito un istogramma a barre basato su valori beta. I valori beta rappresentavano la probabilità che le parole appartenessero ad un topic specifico. Per ogni topic, con il consenso generale dei ricercatori, è stato trovato un nome in base alla letteratura.
Come ultimo passo, è stata intrapresa un’indagine approfondita sui trend significativi. Per comprenderlo è stata fatta una tabella pivot, catturando la frequenza di ogni topic in base al numero di articoli all’anno. Di conseguenza, è stata impiegata una funzione esponenziale per plasmare i dati ed è stato calcolato il coefficiente di determinazione ( R2 ). Un p-value inferiore a 0.05 è stato ritenuto statisticamente significativo, indicando la presenza di un importante trend dei dati nel tempo.
Infine, è stato trovato il paese più frequente per ogni topic.
Risultati
Statistica descrittiva
La ricerca letteraria ha prodotto un totale di 148 articoli scientifici. La figura 2 mostra il trend temporale nella pubblicazione di questi articoli sul periodo che va dal 1992 al 2023.
Figura 2. La preelaborazione degli articoli sul benessere delle bufale pubblicati durante il periodo 1992-2023.
C’è stato un aumento nel tempo abbastanza esponenziale riguardo il numero degli articoli pubblicati. Dal 1992 al 2009 il numero di articoli è stato meno di cinque l’anno, mentre dal 2010 al 2023 c’è stato un aumento nelle pubblicazioni annue, con un picco nel 2023. Gli articoli di ricerca rappresentavano il tipo di pubblicazione più comune (76.4%; 113/148) seguito da review (18.2%; 27/148), atti di convegno (3.4%; 5/148) e capitoli di libri (2.0%; 3/148).
Le riviste principali sono state Animals di MDPI e Italian Journal of Animal Science di Taylor & Francis (rispettivamente 21 e 10 documenti) (figura 3). La figura 4 mostra la distribuzione dei 148 articoli scientifici tra paesi e continenti diversi in base al paese di provenienza del corrispondente autore.
Figura 4. Grafico a barre che rappresenta la distribuzione delle 148 documenti di letteratura scientifica selezionati e inclusi per continente (a) e paese (b).
L’Europa è stato il continente più produttivo in termini di articoli scritti (67), seguita da America e Asia (entrambi con 34 pubblicazioni) mentre Africa e Oceania ne hanno prodotti meno di 10. Inoltre, è stata elaborata una profonda analisi per suddividere i continenti in paesi. L’Europa è rappresentata maggiormente dall’Italia (50 documenti). L’America è stata rappresentata da due paesi del Sud America: Brasile e Messico (rispettivamente 17 e 13 articoli). L’India è stato il paese più rappresentativo dell’Asia (13 articoli). L’Egitto, con sette articoli, è stato l’unico paese africano. Infine, l’Oceania ha prodotto solo 6 articoli.
Risultati del Text mining
Dopo la pre-elaborazione dei dati e la riduzione della scarsità (ovvero l’esclusione delle “parole rare”), sono stati conservati 1.517 termini dai 148 documenti selezionati. La figura 5 mostra le parole più frequenti con un peso maggiore di 1 (TF-IDF ≥ 1). Solo latte, acqua, comportamento e azienda agricola hanno raggiunto un TD-IDF maggiore di 2. Le altre parole con il TF-IDF più alto sono state “stordire” (1.77), “prodotto” (1.62), “bestiame” (1.61), “giorno” (1.44), “sistema” (1.43) e “stress” (1.38).
Una nuvola di parole è mostrata nella figura 6.
La dimensione di ogni parola ha rispecchiato la sua altezza, con la dimensione del font proporzionale al TF-IDF di ogni parola. Un coefficiente di correlazione di 0.5 è stato impostato per trovare l’associazione più importante tra le parole più frequenti (con un peso ≥ 1) e le altre parole nel corpus. Queste correlazioni sono state rappresentate nella tabella 1. Sono state mostrate solo correlazioni importanti.
Risultati della Topic analysis
La Topic analysis ha presentato nove argomenti. Sono stati scelti nomi coerenti in base alle prime dieci parole e articoli inclusi in ogni topic. La figura 7 mostra un istogramma con le 10 parole più frequenti per ogni topic.
Il topic più ricorrente è stato il topic 1 “processo di macellazione” con 20 articoli, seguito subito dal topic 2 “produzioni lattiero-casearie”, con 18 articoli. Nel topic 3 “benessere generale” e nel 7 “stato di salute” erano contenute 17 articoli in ognuno. Il topic 5 “stress da caldo” e il topic 9 “valutazione dello stress” hanno presentato 14 articoli ognuno. Infine, il topic 4 “sistema di stabulazione”, il topic 6 “performance riproduttive” e il topic 8 “gestione dell’allevamento” hanno contato il numero inferiori di articoli (rispettivamente 15-14-15).
Il topic 8 ha registrato pubblicazioni dal 1992, mentre i topic 2,6,7 e 9 sono stati quelli più ricorrenti, i loro primi articoli sono stati pubblicati dal 2010-2011 e sono incrementati negli ultimi anni. I topic 1,2,5,6,7,8 e 9 hanno mostrato un trend positivo nel tempo. Inoltre, il trend dei topic 1 e 9 sono risultati significativi (p< 0.05). I topic 3 e 4 si sono leggermente ridotti durante il periodo considerato. Per i topic 2, 3, 4, 8 e 9, l’Italia ha rappresentato il paese con più articoli pubblicati. Il Brasile ha registrato più articoli di altri paesi solo per il topic 5. I topic 1,6 e 7 non hanno avuto un paese predominante. Tutti i risultati sono stati riportati nella tabella 2.
Discussione
La review ha mirato ad analizzare la letteratura sul benessere della bufala degli ultimi 30 anni con le tecniche di TM e TA. Il numero di articoli sul benessere bufalino è aumentato esponenzialmente nel corso degli anni in accordo con altri studi sulla valutazione del benessere in altre specie (Adamajopoulou et al. 2023; Benedetti et al. 2023; Masebo et al. 2023). Questo trend positivo è dovuto probabilmente al crescente interesse per le modalità di allevamento delle specie produttive, poiché i clienti sono preoccupati di questioni etiche, (Uehleke e Huttel, 2019), e sono interessati ad informazioni sulla qualità dei mangimi e in generale, sui sistemi di allevamento per decidere se acquistare prodotti alimentari di origine animale.
I primi risultati di questo studio hanno mostrano che, a partire dal 2020, il numero di articoli è aumentato esponenzialmente nel tempo. Il recente aumento degli studi sulle bufale potrebbe essere attribuito all’aumento della popolazione di bufale nel mondo, per un elevata qualità delle loro produzioni, (Mota-Rojas et al. 2022) e per la rusticità e adattabilità per i differenti ambienti, caratteristiche molto importanti al giorno d’oggi, considerando le problematiche legate al cambiamento climatico (Minervino et al. 2020).
Queste condizioni hanno portato i ricercatori a concentrare i propri sforzi sul miglioramento delle tecniche di allevamento, produzione e benessere bufalino. Anzi, per incoraggiare questo processo ci sono stati molti numeri speciali pubblicati in diverse riviste scientifiche come Animals (MDPI, 2022) e Frontiers in Veterinary Science (Frontiers, 2022). La maggior parte dei recenti articoli ricadono negli argomenti “processo di macellazione” e “produzioni lattiero-casearie”.
E’ interessante notare che la categoria etichettata “altre riviste” ha presentato 46 elementi (Figura 3) che hanno denotato un’ampia diffusione di pubblicazioni attraverso varie fonti. Questo suggerisce un panorama di contributi di ricerca diversificato che potenzialmente abbraccia una gamma di riviste specializzate e integrazione di giornali.
La maggior parte degli articoli sulle bufale era stato prodotto da ricercatori italiani; questo non sorprende, considerando che anche se in Italia la popolazione bufalina conta solo 430,000 capi (BDN Teramo, 2023), questo paese vanta lunga esperienza e tradizione nell’allevamento della bufala, a partire dalla creazione della Mozzarella di Bufala Campana DOP nel 1996 e della propria razza, la bufala mediterranea italiana, nel 2000.
In questi ultimi tre decenni, l’allevamento della bufala ha subito diversi cambiamenti in Italia, passando dalle tradizionali tecniche di stabulazione estensiva, basate sull’utilizzo di ambienti paludosi, al sistema intensivo, precedentemente sviluppato per i bovini da latte. La mancanza di aree di pascolo e di acqua per sguazzare ha avuto un impatto negativo sul comportamento e sul benessere bufalino (De Rosa et al. 2009) e probabilmente per questo motivo, sono stati condotti vari studi per consentire l’espressione di questi comportamenti e aumentare la produttività degli animali.
Infatti, l’allevamento della bufala in Italia è ancora in crescita, ha un mercato fiorente ed è uno dei più tecnologicamente avanzati al mondo con tecnologie nuovissime come (1) sistema di mungitura automatica per misurare la quantità e qualità del latte, (2) alimentatori automatici capaci di fornire la quantità precisa di mangime richiesto, (3) sensori ambientali o indossabili per monitorare la salute e il benessere degli animali (Berckmans, 2014). Questi sistemi hanno permesso agli scienziati, tecnici e allevatori di controllare tutti gli aspetti della mandria, includendo, ovviamente, il benessere animale.
Dopo l’Italia, il secondo paese è stato il Brasile, dove sono stati allevati circa 1.6 milioni di bufale (FAO, 2023), in prevalenza con sistemi estensivi rispetto all’Italia. Inoltre, in Brasile sono state allevate diverse razze, come la Murrah o la Jafarabadi, con comportamenti, attitudini e caratteristiche leggermente diverse rispetto alla Bufala mediterranea italiana (Andrade et al. 2023).
Anche se le bufale sono molto allevate in Asia (97,2%; FAOSTAT, 2019), solo 34 articoli sono stati pubblicati da autori asiatici, spesso eseguiti nell’ambito di progetti di ricerca o collaborazioni internazionali (Wang et al. 2022). Probabilmente, i ricercatori lavorando in paesi più avanzati o in centri di ricerca con una lunga storia di riconosciuta competenza scientifica spesso hanno svolto ruoli importanti nel coordinamento o direzione di progetti internazionali, il che può spiegare perché, in base all’indirizzo degli autori corrispondenti, l’Asia non è il primo o il secondo continente a pubblicare sul benessere bufalino.
Tuttavia, le bufale rappresentano un’importante specie globale di importanza economica e sociale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo piuttosto che in quelli sviluppati (Deb et al.2016). Secondo i nostri risultati, le prime tre più frequenti parole con il maggiore TF-IDF erano “latte”, “acqua” e “comportamento”.
Ciò non sorprende poiché il latte di bufala e la mozzarella sono famosi e diffusi in tutto il mondo (Ranucci et al. 2016). Il latte di bufala ha delle caratteristiche uniche come un contenuto energetico più alto e un contenuto di colesterolo più basso rispetto al latte bovino, è molto ricco in Calcio, Magnesio, Fosforo, Potassio e Zinco (Evangelista et al. 2022) e quindi ha il potenziale per avere una grande influenza sulla nutrizione e la salute globale.
Inoltre, la carne e il latte di bufala hanno proprietà benefiche per la salute rispetto ad altri animali come i bovini. Il latte della Bufala mediterranea contiene più acido linoleico coniugato (Pegolo et al. 2017) e più biomolecole benefiche rispetto al latte bovino (Servillo et al. 2018), cosa che può essere migliorata lavorando sul benessere e sulla gestione della dieta (Salzano et al. 2019, 2023).
Il secondo termine è stato “acqua”, una preziosa alleata del benessere della bufala. Infatti, soprattutto in Italia, l’intensificazione dell’allevamento e il bisogno di migliorare l’igiene del latte hanno ridotto il numero di piscine o stagni, sostituendoli con sistemi di nebulizzazione.
Tuttavia, è stato dimostrato che prevedere un sistema di stabulazione arricchito con buche e vegetazione spontanee, quindi più vicino alle condizioni naturali, ha migliorato il benessere e quindi la produzione delle bufale (De Rosa et al. 2009). Inoltre, negli animali dotati di piscina, si è osservata una riduzione dell’intervallo inter-parto e un tasso di concepimento più alto (Di Palo et al. 2001).
Pertanto, per il benessere bufalino in allevamento, il monitoraggio della fornitura di sistemi volti a alleviare lo stress da caldo, in particolare quelli che consentono l’espressione del comportamento termoregolatore naturale, dovrebbe essere considerato positivamente. Il “comportamento” è stato il terzo termine associato al benessere bufalino (De Rosa et al. 2005). E’ stato un termine spesso associato con il benessere animale in generale, poiché possiamo trovarli in diverse specie come cammelli, cavalli etc. (Adamajopoulou et al. 2023; Benedetti et al. 2023; Masebo et al. 2023).
La maggior parte dei documenti trovati in questo studio ha analizzato il comportamento bufalino per ottenere informazioni sullo stato di salute e benessere degli animali in sistemi intensivi e estensivi (Napolitano et al. 2013), in differenti condizioni climatiche e alimentati con diete differenti (Masucci et al. 2016). La valutazione del comportamento bufalino si basa tipicamente sul tempo speso in specifiche attività come la ruminazione, l’alimentazione, lo stare in piedi, etc., durante il giorno.
Questi metodi hanno fornito preziose informazioni per gli allevatori, tecnici e veterinari, permettendo loro di comprendere il tipico time budget delle bufale e la loro risposta a fattori esterni come i diversi sistemi di stabulazione (Napolitano et al. 2004) o gestione dell’alimentazione (Masucci et al. 2016). Inoltre, conoscere il normale comportamento delle bufale può aiutare i tecnici a capire tempestivamente anomalie.
Per esempio, Lanzoni et al. (2022) hanno descritto il modello comportamentale pre-parto delle manze che si avvicinano al parto. Con il termine “comportamento”, quindi, vengono raggruppati tutti i documenti che studiano sistemi e protocolli per valutare il benessere animale attraverso l’analisi del comportamento (De Rosa et al. 2005). Il benessere animale non dovrebbe limitarsi semplicemente al funzionamento e alle prestazioni dell’animale, ma dovrebbe includere anche la normale espressione dei comportamenti specie-specifici come sguazzare e pascolare (Tripaldi et al. 2004; De Rosa et al. 2009).
Il topic 1 ha raccolto tutte le “procedure di macellazione”. Questo topic ha riunito gli articoli che abbracciavano tutta la filiera animale, dall’allevamento alla macellazione (carico/scarico, trasporto, gestione, stabulazione, stordimento e macellazione) evidenziando che la pratica di gestione usata per il carico e scarico delle bufale e la fase di trasporto verso i macelli è spesso difficoltosa (Chandra e Das 2001; Gregory 2008) e che gli animali avrebbero potuto accusare stress causato particolarmente dalle alte temperature dovute al sovraffollamento o ad un’inadeguata aereazione (de la Cruz et al. 2018).
Nei paesi in via di sviluppo soprattutto, le bufale non sono calme come le vacche e questo può creare problemi e stress eccessivo durante la gestione e manipolazione per cui lesioni cutanee e contusioni alle carcasse dovute agli interventi umani sono maggiori rispetto alle bovine. Questa problematica è evidenziata anche dalla presenza della parola “infortunio” che ha mostrato una forte associazione con le parole “ulcera” (0.85) e “lacerazione” (0.84).
Inoltre, ai macelli il personale è addestrato principalmente per le vacche (Gascho et al. 2022) e le differenze in alcune caratteristiche anatomiche potrebbero causare dei problemi durante lo stordimento (Ahsan et al. 2014). Le analisi di questo topic hanno fatto luce su parecchie limitazioni sulle procedure, posizioni di stordimento e strumenti appropriati durante il processo di macellazione che dovrebbero essere implementati il prima possibile per migliorare le condizioni generali degli animali, insieme a leggi adeguate.
Il secondo si è occupato delle “produzioni lattiero-casearie”. Molti articoli relativi a questo topic sono arrivati soprattutto dall’Italia e non erano incentrati molto sul latte prodotto ma sul comportamento degli animali durante la mungitura. Il benessere durante la mungitura è stato analizzato in presenza di personale estraneo (Vanderly Andrea et al. 2015; Napolitano et al. 2019) e i parametri registrati sono stati: periodo di mungitura, ruminazione, defecazione, minzione, reattività e temperamento. Ciò ha mostrato che anche se gli animali sono stati allevati per la produzione di latte, il benessere durante la mungitura è particolarmente importante.
Il terzo topic è stato nominato “benessere generale” e ha mostrato un trend negli anni leggermente negativo. Questo potrebbe essere spiegato dalla crescente attenzione sul benessere animale non solo dagli esperti/addetti ai lavori ma anche dai cittadini. In questo topic, le principali riviste hanno incluso la valutazione generica del benessere bufalino negli allevamenti considerando indici differenti come body condition score (BCS), comportamenti e pulizia (De Rosa et al. 2009). Infatti, la parola “indice” è stata riportata ed è trovata in associazione con “BCS” (0.53).
Ulteriori associazioni sono tra “animale-uomo” (0.57) e “aggressività” (0,52) sottolineando che la relazione tra bufale e allevatori è un importante modo per valutare il benessere. E’ possibile che questi articoli hanno contribuito a costruire protocolli di benessere più moderni e complessi come Classyfarm, la nuova legislazione a favore degli animali (Bonafos et al. 2010).
I topic 4 e 8 sono i più vecchi, essendo nati nel 1992 e nel 1999 e sono stati nominati rispettivamente “Sistema di stabulazione” e “gestione di allevamento”. In particolare, nel topic 4, i temi principalmente trattati sono stati materiale di lettiera e pavimentazione (Sorathiya et al. 2019; Chopra et al. 2022) e spazio disponibile (Napolitano et al. 2004; Masucci et al. 2016; El Sabry e Almasri 2022). Il topic 8 ha 15 articoli e la tendenza è ancora positiva, confermando l’importanza della gestione di allevamento.
La maggior parte degli articoli provengono dall’Italia, dove si è verificato il passaggio da un sistema di allevamento estensivo a uno intensivo, con tutti i problemi collegati per garantire un corretto benessere animale. Uno dei recenti argomenti e uno dei più importanti al giorno d’oggi è il topic 5 “stress da caldo”. Conta 16 articoli e più del 60 % è stato pubblicato dopo il 2015.
Il cambiamento climatico sul pianeta Terra sta causando un elevato aumento della temperatura ed eventi più estremi. Poiché le bufale hanno una difficoltà nel dissipare efficientemente il loro calore corporeo, le alte temperature possono causare gravi disagi agli animali da allevamento, pertanto gli animali hanno sviluppato meccanismi per diminuire la produzione di calore endogeno (riducendo assunzione di mangime e di rimando la produzione lattea).
La produzione della qualità del latte, la riproduzione e la salute sono influenzati negativamente dallo stress da caldo nei paesi tropicali e subtropicali dove l’allevamento di bufala è comune. Una migliore termoregolazione nella bufala può essere raggiunta usando un approccio genetico per contrastare lo stress da caldo, ma è un processo lungo nonostante sia essenziale.
Altri modi per mitigare includono strategie nutrizionali, come il consumo di vitamine, minerali e antiossidanti, e strategie di raffreddamento come l’ombra, nebulizzatori, ventilatori e piscine. Se sguazzare non è disponibile, una combinazione di ventilatori e nebulizzatori sono buone strategie di raffreddamento per gli animali, e sebbene sguazzare è stata la soluzione migliore per migliorare le performance produttive e riproduttive e il benessere generale degli animali, l’uso di alternative di raffreddamento è ancora la miglior strategia (Petrocchi Jasinski et al. 2023).
Infatti, alcuni articoli sono connessi precisamente alle strategie di raffreddamento (Ahmad et al. 2019; Bah et al. 2021, 2022), ossia utilizzando nebulizzatori, ventilatori e ombre. Altri sono connessi a tecniche non invasive per misurare la temperatura come la termografia infra-rosso (Barros et al. 2016; Mota- Rojas et al. 2021).
Tra le parole più frequenti, possiamo trovare “clima” e “temperatura”. Ovviamente, la parola più recente è stata associata con “umido” e “indice” (rispettivamente 0.72 e 0.75) dovuto allo sviluppo e al largo uso dell’indice temperatura-umidità (THI) come un indicatore bio-climatico dello stress da caldo.
Un’altra curiosa associazione è tra “temperatura” e “koppen” (0.61), una classificazione climatica ampiamente utilizzata. Il topic 6 ha trattato le “performance riproduttive” perchè come in tutti gli animali da latte, senza riproduzione non c’è produzione. Gli articoli relativi a questo topic sono inerenti alla gestazione (Di Palo et al. 2009), parto (Lanzoni et al. 2022), fase di svezzamento (Kamboj e Kumar 2013; de la Cruz-Cruz er al. 2019) e il legame madre-figlio (Lanzoni et al. 2021, Orihuela et al. 2021).
Il primo articolo riguardo questo topic è apparso nel 2011 ma la maggioranza è stata pubblicata negli ultimi sei anni, mostrando che l’attenzione delle perfomance riproduttive è una problematica nuova che probabilmente aumenterà notevolmente nel futuro. Inoltre, tra le parole più frequenti e le loro associazioni ci sono “parto” e “controllo” confermando un reale interesse riguardo questi temi.
Il settimo topic è stato “stato di salute”, confermando il ruolo della salute nel mantenimento del benessere animale. Gran parte degli articoli si è concentrato su alcune condizioni dolorose come la castrazione (Guerri et al. 2021; Martins et al. 2011) mastiti (Malik e Verma 2017), fistole ruminali (Teixeira et al. 2014) o infezioni parassitarie (D’Angelo et al. 2022; Naseem et al. 2022) che potrebbero influenzare il benessere bufalino.
La castrazione è una pratica comune e le riviste hanno focalizzato la loro attenzione sulla tecnica di castrazione che ha il minor impatto sul benessere bufalino. Per esempio, Guerri et al. (2021) ha introdotto un protocollo coinvolgendo la somministrazione di due distinte dosi intramuscolari di xilazina per prevenzione, seguite da iniezione di ketamina, nei vitelli bufalini indiani sottoposti ad anestesia di mantenimento con isoflurano per gli interventi di castrazione di routine.
Gli articoli relativi all’impatto della presenza di mosche hanno mostrato che le mosche rappresentano un problema, specialmente per gli allevamenti bufalini in aree estensive (Yadav et al. 2017). La parola “mosca” ha mostrato un’associazione con gamba e lesione rispettivamente di 0.57 e 0.51, confermando i danni di questi insetti negli allevamenti.
Infine, le parole “economico” e “perdita” hanno guadagnato un alto valore beta nel topic 7. Questo è un importante problema dal momento che la perdita economica è un punto chiave essenziale ed è spesso conseguenza di malattie e infezioni causate da parassiti.
Il topic 9 “valutazione dello stress” ha raccolto tutti gli articoli con un interesse scientifico sul comportamento bufalino in diverse situazioni stressanti in base all’età (Orihuela et al. 2020; Toro et al. 2023), risposte alimentari (Wankar e Rindhe 2021; Neglia et al. 2023) e condizioni climatiche (Yànez-Pizana et al. 2020; Galloso-Hernàndez et al.2021).
Questo studio ha alcune limitazioni dovute al metodo utilizzato come l’uso dei sinonimi durante la prima ricerca sul Database di Scopus ® o l’utilizzo del solo Database Elsevier e non di altri come Mendeley o Google Scholar o la cosiddetta “letteratura grigia”. Questo tipo di ricerca potrebbe aver ridotto il numero di articoli registrati nel nostro database.
Altra limitazione potrebbe essere dovuta alla lingua dei dati utilizzati al giorno d’oggi (solo inglese) o alla scelta di utilizzare solo riviste il cui abstract era disponibile. Per queste ragioni, su 308 articoli, ne abbiamo solo 148, ma speriamo in quelli più informativi. Nonostante le limitazioni, questa review ha analizzato la letteratura relativa al benessere bufalino, identificando gli argomenti principali della ricerca scientifica sulla bufala e quelli che necessitano di maggiori prove scientifiche.
Conclusioni
La maggior parte degli argomenti come “processo di macellazione”, “gestione dell’allevamento”, “produzioni lattiero-casearie”, “stress da caldo” e “performance riproduttive” sono recenti e sono in crescita, mostrando un nuovo interesse per questi temi. Inoltre, gli argomenti e le parole più frequenti hanno evidenziato che il benessere animale può essere analizzato sotto vari aspetti della filiera bufalina. Anche se questa review include solo 148 articoli, si può comunque notare un approccio ben separato. Certamente altri studi sono necessari per approfondire tutti questi aspetti del benessere bufalino per avere una letteratura scientifica più completa e solida.
Riconoscimenti
L’articolo nasce nell’ambito delle iniziative programmate della Commissione ASPA per il comportamento e il benessere animale, e gli autori sono grati alla Dr. Barbara Contiero che ha insegnato queste tecniche di machine-learning ai membri della commissione.
Sinossi del lavoro: Trapanese, L., Petrocchi Jasinski, F., Bifulco, G., Pasquino, N., Bernabucci, U., & Salzano, A. (2024). Buffalo welfare: a literature review from 1992 to 2023 with a text mining and topic analysis approach. Italian Journal of Animal Science, 23(1), 570–584. https://doi.org/10.1080/1828051X.2024.2333813
A cura di Sissy Purrone e Lucia Trapanese
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