Cambiamento climatico e produzione di insilati: effetti e strategie di adattamento
Consigli e strategie per reagire alle condizioni di insilamento difficili provocate dal cambiamento climatico

Tra le principali sfide che il settore agricolo deve affrontare, il cambiamento climatico è senz’altro una delle più significative. L’instabilità meteorologica influenza direttamente la pianificazione delle attività agricole, impattando in modo particolare sulle fasi di semina e raccolta, soprattutto per colture come i cereali autunno-vernini e il mais. Le finestre di bel tempo diventano l’unico parametro davvero affidabile per le operazioni agricole, imponendo ritmi che dipendono più dalle condizioni climatiche che dalle buone pratiche agronomiche.
Cambiamento climatico e foraggi: una sfida concreta
In questo contesto, due certezze sono ormai evidenti:
- Il cambiamento climatico e l’aumento degli eventi estremi non sono più fenomeni trascurabili, ed è necessario riconoscere il loro impatto sul lavoro degli agricoltori.
- Al contempo, è impensabile rinunciare alla produzione di foraggi di alta qualità, essenziali per le filiere agroalimentari e zootecniche.
L’unica strategia efficace è quella di adattare le pratiche agricole, adottando soluzioni innovative che assicurino sostenibilità, alta produttività e qualità, anche in presenza di condizioni ambientali difficili.
Gli effetti del cambiamento climatico sulla conservazione dei foraggi
Nel caso della raccolta dei foraggi che serviranno per la produzione di insilati, le difficoltà aumentano. Le aziende agricole si trovano spesso a dover subire passivamente le condizioni meteo, senza poter raccogliere al momento ottimale. Questo comporta effetti negativi sui parametri qualitativi del foraggio come è avvenuto nelle campagne 2023 e 2024. Tra queste ricadute negative troviamo:
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Alta variabilità nella sostanza secca: il ritardo nella raccolta dovuto a condizioni meteorologiche sfavorevoli, alcune volte al limite delle condizioni di insilamento, porta a un aumento fisiologico della sostanza secca.
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Proliferazione di lieviti: in condizioni climatiche difficili, i lieviti tendono a moltiplicarsi più facilmente rispetto ai batteri lattici, complicando la gestione dell’insilato (vedi Grafico 1).
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Difficoltà di compattamento: l’elevata concentrazione di sostanza secca rende più difficile compattare il foraggio, facilitando ulteriormente la crescita di lieviti e muffe.
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Perdita di stabilità aerobica: i trinciati diventano più vulnerabili al riscaldamento e alla perdita di energia durante la conservazione, a causa dell’attività di microrganismi indesiderati.

Grafico 1: Condizioni climatiche avverse lieviti e muffe si moltiplicano con maggiore facilità rispetto ai batteri lattici.
Una delle principali strategie per ridurre i rischi e limitare gli effetti negativi sulla stalla è l’impiego di additivi microbiologici. Sebbene questi additivi siano efficaci nell’avviare il corretto processo di acidificazione, non sempre un additivo microbiologico di tipo standard riesce a stabilizzare la massa come desiderato.
Climate React: la tecnologia innovativa per affrontare il cambiamento
Per far fronte a questa sfida, Corteva Agriscience presenta una nuova tecnologia esclusiva: Climate React. Si tratta di una soluzione progettata per migliorare la qualità dell’insilato anche in condizioni di stress climatico.
Il primo prodotto di questa linea, 11M55, utilizza due ceppi avanzati di Lactobacillus buchneri, selezionati per la loro efficacia in ambienti estremi grazie alla loro alta osmotolleranza e vitalità.
Questa soluzione microbiologica:
- Avvia un processo di acidificazione rapido e duraturo
- Inibisce la crescita di lieviti e muffe
- Incrementa la stabilità aerobica dell’insilato, riducendo il rischio di riscaldamento del fronte
- Riduce le perdite nutrizionali e il rischio di deterioramento
I test di campo confermano l’efficacia
Per verificare l’efficacia del prodotto 11M55, sono stati eseguiti test su foraggi (silo, triticale e silomais) coltivati e raccolti in condizioni di stress climatico. Le prove sono state condotte utilizzando minisilos, che hanno permesso di testare due diversi livelli di compattazione tramite una pressa idraulica:
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Alta densità (oltre 240 kg/m³ di sostanza secca)
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Bassa densità (meno di 180 kg/m³ di sostanza secca)
I risultati sono stati confrontati tra campioni trattati con 11M55 e campioni non trattati. Come atteso, i foraggi non trattati e scarsamente compattati hanno mostrato le peggiori performance in termini di conservazione e qualità microbiologica. Al contrario, quelli trattati con 11M55 e ben compressi hanno registrato i risultati migliori (vedi grafico 2).

Grafico 2 – Effetto 11M55 su insilati autunno vernini con diversi livelli di compattamento.
È interessante osservare come, anche in condizioni di insilamento non ideali, il foraggio trattato abbia mostrato performance superiori rispetto al campione non trattato, ma comunque ben compattato. Ha resistito infatti meglio al deterioramento aerobico e ha contrastato efficacemente la proliferazione di lieviti e la formazione di calore.
In conclusione, un foraggio sottoposto a stress in campo, anche se compattato correttamente, non può esprimere il suo massimo potenziale senza un processo di fermentazione adeguato. Tuttavia, grazie al trattamento con 11M55, è possibile garantire la protezione ottimale dell’insilato anche in condizioni sfavorevoli.
Adattabilità e protezione anche con elevate sostanze secche
L’additivo 11M55 Climate React si dimostra particolarmente efficace non solo in presenza di eventi climatici estremi (come grandinate, allettamenti o siccità), ma anche quando si decide tecnicamente di raccogliere foraggi con alta sostanza secca. Durante la fase di pre-appassimento, infatti, in alcune aziende si cerca di ottenere livelli di sostanza secca che arrivano fino al 50%. Anche in queste situazioni, 11M55 è in grado di limitare la crescita dei lieviti, anche dopo che il foraggio è stato esposto nuovamente all’aria, ottenendo risultati nettamente superiori rispetto a additivi non specifici per queste condizioni o agli acidi conservanti (vedi grafico 3).

Grafico 3 – Efficacia di diverse tipologie di additivi su insilato autunno-vernino ad elevato contenuto di sostanza secca.
Massimizzare il valore degli insilati difficili
11M55 Climate React è una soluzione concreta per affrontare l’impatto del cambiamento climatico in agricoltura, aiutando a ridurre le perdite energetiche negli insilati che sono già parzialmente compromessi.
A differenza delle tecnologie Rapid React e Fiber Technology, che non solo migliorano l’acidificazione e la stabilità, ma offrono anche un valore aggiunto in condizioni climatiche normali, Climate React è pensato specificamente per valorizzare i foraggi difficili o quelli che, in altre circostanze, potrebbero essere considerati quasi inutilizzabili.
Conclusione: reagire al cambiamento con soluzioni innovative
In anni caratterizzati da eventi climatici estremi e imprevedibili, non basta solo adattarsi: è necessario reagire concretamente con strumenti avanzati.
11M55 Climate React offre agli agricoltori e allevatori una reale opportunità per preservare la qualità del foraggio, migliorare i raccolti e proteggere il valore dell’insilato, massimizzando il potenziale di ogni campo coltivato.