Investire nel raffrescamento conviene
Dati alla mano, scopriamo il ritorno economico degli investimenti in sistemi di raffrescamento intensivi

Lo stress da caldo (HS – Heat Stress) ha effetti negativi in tutte le fasi della vita delle bovine da latte. Le vacche che subiscono HS riducono l’ingestione di sostanza secca e la produzione di latte, con effetti negativi anche sulla sua composizione. Inoltre, l’HS ha effetti significativi sulla salute e fertilità della vacca, impattando negativamente anche sul suo benessere.
La riduzione dell’efficienza produttiva in tali condizioni aumenta il contributo negativo del settore lattiero mondiale sull’ambiente e comporta gravi perdite economiche per gli allevatori e per l’intera industria lattiero-casearia.
La Federazione Internazionale del Latte (IDF) ha deciso, quasi tre anni fa, di affrontare il problema istituendo un comitato tecnico incaricato di centralizzare tutte le conoscenze esistenti sull’argomento. L’obiettivo di questo comitato è fornire indicazioni pratiche agli allevatori su come affrontare lo stress da caldo, migliorando così il benessere animale, riducendo le emissioni di gas serra delle bovine nell’atmosfera e abbassando i costi di produzione del latte. La riduzione di tali costi migliorerebbe la redditività degli allevatori e abbasserebbe il prezzo del latte per i consumatori.
Questo articolo contiene dati tratti da un capitolo del prossimo bollettino IDF, che descrive i benefici economici ottenibili da una corretta implementazione di misure intensive di mitigazione del calore per alleviare lo stress termico delle bovine. Si presuppone che la diffusione di queste informazioni tra allevatori e organizzazioni agricole possa incoraggiarli a investire nell’installazione e nel corretto funzionamento di sistemi di raffrescamento, adattati alle condizioni e necessità specifiche di ciascun allevamento.
Negli ultimi anni sono stati fatti grandi progressi nel miglioramento dell’efficacia dei trattamenti di raffrescamento, circostanza che incide direttamente sul beneficio economico atteso dalla loro applicazione. L’efficacia della strategia di raffrescamento, basata sulla combinazione di bagnatura e ventilazione forzata, è influenzata dalla durata giornaliera del funzionamento del sistema.
Un esperimento condotto in Israele (Honig et al., 2012) ha mostrato che aumentando la frequenza delle sessioni di raffrescamento (45 minuti per sessione) da cinque (3,5 ore cumulative al giorno) a otto (6 ore cumulative al giorno), si ottiene un aumento dell’ingestione di sostanza secca e della produzione di latte rispettivamente del 9,3% e del 9,6%.
Inoltre, è stato suggerito che con una gestione intensiva del raffrescamento — utilizzando ventilatori e docce per un totale di sei ore cumulative al giorno durante l’estate — la produzione di latte può avvicinarsi fino al 96% del livello invernale (Flamenbaum ed Ezra, 2007) ed è possibile quasi raddoppiare il tasso di concepimento estivo (Flamenbaum e Galon, 2010).
Per valutare l’impatto di queste intensità di raffrescamento, è stata analizzata la loro convenienza economica basandosi su un modello pubblicato oltre vent’anni fa (St. Pierre et al., 2003). Un articolo recente pubblicato da Espinoza-Sandoval e Calsamiglia (2023), ha utilizzato lo stesso modello di St. Pierre per valutare la convenienza economica di diverse intensità di raffrescamento in diverse regioni del Mediterraneo, con un carico termico annuo compreso tra 6000 e 31000 unità, riscontrando — come prevedibile — un beneficio economico maggiore nelle regioni più calde.
A differenza del modello di St. Pierre, il nostro studio considera non solo i miglioramenti nella produzione di latte, ma anche quelli nella resa in grasso e proteine, nell’ingestione di sostanza secca e nella riproduzione, tenendo conto delle diverse condizioni climatiche e dei dati economici delle aziende agricole statunitensi nel 2024.
Per illustrare l’efficacia del sistema di raffrescamento, è stato valutato uno scenario di raffrescamento intensivo e confrontato con scenari di assenza di stress da caldo e di assenza di raffrescamento. Il trattamento intensivo prevedeva cicli ripetuti di 0,5 minuti di bagnatura, seguiti da 4,5 minuti di ventilazione, con una velocità del vento di almeno 3 m/sec su tutte le vacche (senza bagnatura), per far evaporare l’acqua e raffrescare l’animale.
Il raffrescamento intensivo consisteva in 6 ore cumulative al giorno di raffrescamento per ogni bovina, il che implica un trattamento ogni 3-4 ore circa. Il miglioramento atteso nella produzione di latte (litri/giorno) nei diversi scenari è riportato nella Tabella 1.

Tabella 1. Efficacia del sistema di raffrescamento nei tre scenari, in diversi tipi di clima, caratterizzati dai giorni dell’anno in cui l’indice THI medio supera 68. Risultati in litri per vacca al giorno.
Il beneficio economico derivante dal miglioramento atteso nella produzione di latte, dovuto all’implementazione del raffrescamento intensivo, è stato calcolato come l’aumento nella quantità di grasso e proteine del latte (kg), moltiplicato per i prezzi per grasso e proteine del latte negli Stati Uniti nel 2024. Il beneficio economico legato al miglioramento della fertilità è stato calcolato come la riduzione attesa dell’intervallo parto-concepimento per vacca, moltiplicata per un costo stimato di 3 dollari per ogni giorno in meno.
I costi del raffrescamento delle vacche da latte sono stati calcolati sulla base di costi fissi e variabili. I costi fissi comprendevano l’investimento in ventilatori e docce, pari a circa 20 $ (17 euro circa) per vacca all’anno. Il costo operativo del sistema di raffrescamento intensivo consisteva principalmente nel consumo di elettricità per il funzionamento dei ventilatori: 6 ore cumulative al giorno nella zona di raffrescamento e 18 ore cumulative al giorno nell’area di riposo. Il costo dell’acqua è stato considerato trascurabile.
Lo studio ha confrontato 3 diverse zone climatiche degli Stati Uniti: Florida (clima umido subtropicale), California (clima mediterraneo caldo) e Wisconsin (clima temperato continentale). È stato anche ipotizzato un quarto scenario climatico, senza alcuno stress da caldo.
Le analisi economiche hanno incluso le perdite finanziarie annuali dovute allo stress da caldo in ciascuna zona climatica nel caso in cui le vacche non venissero raffrescate, e sono state confrontate con le perdite economiche nei casi in cui fosse stato applicato il raffrescamento intensivo, tenendo conto anche del relativo costo. I risultati sono espressi per vacca per anno, e includono anche il ritorno sull’investimento del sistema di raffrescamento (guadagno netto derivante dal raffrescamento diviso per il costo del raffrescamento) e il tempo di recupero dell’investimento in ventilatori e docce.
L’effetto del raffrescamento intensivo sulle performance delle bovine è mostrato nella Tabella 2. Come previsto, l’impatto dello stress da caldo in assenza di raffrescamento è stato maggiore nel clima subtropicale umido e minore nel clima temperato continentale. Il trattamento intensivo (6 ore cumulative al giorno) ha ridotto quasi completamente gli effetti negativi dello stress da caldo in tutte le località analizzate.

Tabella 2 – Impatto dell’efficacia del trattamento di raffrescamento intensivo sulla produzione di latte, grasso e proteine, ingestione di sostanza secca e riproduzione, in diverse condizioni climatiche negli Stati Uniti.
I dati che illustrano i risultati economici derivanti dal raffrescamento intensivo delle bovine, confrontati con una situazione caratterizzata da assenza di raffrescamento, sono presentati nella Tabella 3.

Tabella 3 – Impatto dell’efficacia del trattamento di raffrescamento sulle perdite economiche e sul vantaggio dell’investimento in tre località statunitensi.
Dai risultati presentati nella Tabella 3, si può osservare che le perdite economiche dovute all’assenza di raffrescamento estivo superano gli 800 $ (circa 698 EUR) per vacca all’anno in Florida e si avvicinano ai 100 $ (circa 87 EUR) per vacca in Wisconsin. Il raffrescamento intensivo riduce in modo significativo queste perdite, nonostante un costo di circa 70 $ (61 EUR) per vacca all’anno.
Il vantaggio economico derivante dal trattamento di raffrescamento intensivo è pari a 652 $ (circa 568 euro)/vacca all’anno in Florida e 46 $ (circa 40 euro)/vacca in Wisconsin, mentre il ritorno sull’investimento (profitto netto per ogni dollaro investito) è quasi del 1000% in Florida e del 120% in Wisconsin. Il tempo di recupero dell’investimento è inferiore a un anno in Florida e California, e inferiore a due anni in Wisconsin. Tali tempi di ritorno sull’investimento sono considerati molto rapidi.
I risultati di questo studio sono coerenti con quelli di St-Pierre et al. (2003), i quali avevano già dimostrato che un trattamento intensivo di raffrescamento (anche se definito in modo diverso rispetto a questo studio) è altamente redditizio in quasi tutti gli Stati degli USA.
Tali risultati confermano, come prevedibile, che il beneficio economico del raffrescamento delle vacche da latte è molto elevato nei climi caldi, con molti giorni di stress termico all’anno, ma è giustificato anche nei climi temperati, dove i periodi di stress da caldo sono più brevi.
L’investimento nel raffrescamento delle vacche da latte è quindi uno degli investimenti più vantaggiosi per l’industria lattiero-casearia globale.
Bibliografia
Espinoza-Sandoval, O.R. & Calsamiglia, S. (2023). Modeling the profitability of investing in cooling systems in dairy farms under several intensities of heat stress in the Mediterranean. J. Dairy. Sci. 106: 5485–5500.
Flamenbaum, I. & Ezra, E. (2007). Effect of level of production and intensive cooling in summer on productive and reproductive performance of high yielding dairy cows. J. Dairy Sci. 90(Suppl.1):231. (Abstr.).
Flamenbaum, I. & Galon, N. (2010). Management of heat stress to improve fertility in dairy cows in Israel. J. Reprod and Dev. 56: (suppl), 36–41.
Honig, H., Miron, J., Lehrer, H., Jackoby, S., Zachut, M., Zinou, A., Portnick, Y. & Moallem, U. (2012). Performance and welfare of high-yielding dairy cows subjected to 5 or 8 cooling sessions daily under hot and humid climate. J. Dairy Sci. 95 :3736–3742. https://doi.org/10.3168/jds.2011-5054.
St-Pierre, N.R., Cobanov, B. & Schnitkey, G. (2003). Economic losses from heat stress by US livestock industries. J. Dairy Sci. 86(Suppl.):E52–E77.