Regione Campania: approvato il bando che punta a migliorare il rendimento delle aziende agricole

Pubblicato il bando per 70 milioni di euro destinati agli investimenti per migliorare il rendimento delle aziende campane. Ammodernamento delle aziende e introduzione di tecnologie per il migliore rendimento globale aziendale, sono gli obiettivi dell’intervento SRD01-Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole – intervento che rientra nella categoria degli investimenti strutturati del CSR Campania della programmazione 2023-2027. “Il Bando – spiega l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo – prevede l’erogazione di un contributo in conto capitale al fine di potenziare la competitività sui mercati delle aziende agricole, attraverso investimenti che consentano alle aziende beneficiarie di valorizzare ed adeguare le loro strutture e la loro produttività puntando sia ad un miglioramento ed una crescita del potenziale e della redditività, sia a migliorare le performance climatico-ambientali che consentono un minore impatto ambientale del settore agricolo”.  La scadenza per la presentazione delle domande attraverso il portale Sian è stabilita alla data del 5 agosto 2024 – ore 16.00 Il bando e relativi allegati sono consultabili cliccando QUI!

Regione Basilicata: concessione fida pascolo aree di proprietà Alsia

C’è tempo fino al 6 maggio 2024 per richiedere la concessione dell’esercizio della Fida Pascolo nelle aree di proprietà dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura. L’agenzia, in quanto gestore diretto delle aree di proprietà, punta a salvaguardare, tutelare, valorizzare e rendere fruibili le superfici boschive, in questo caso due lotti ricadenti nel Comune di Abriola, e disciplina l’esercizio del pascolo allo scopo di conservare e salvaguardare il patrimonio silvo-forestale, la tutela dell’ambiente, la sanità pubblica. L’avviso pubblico ammette al pascolo il bestiame costituito da bovini, equini, ovi-caprini, suini. Le capre sono ammesse solo nei pascoli nudi e cespugliati. Il carico di bestiame possibile per il pascolamento nei terreni è determinato in UBA e corrisponde ai seguenti indici di conversione: Vacca (oltre 3 anni di età) = 1 UBA – Manza e Manzetta = 0,50 UBA – Toro = 1 UBA – Pecora, Capra o Ariete = 0,15 UBA – Cavallo = 1 UBA – Suini = 0,30 UBA, con lo scopo di distribuirne il peso in modo adeguato, evitando danneggiamenti, erosioni e degrado. Possono beneficiare della concessione soggetti che svolgono attività esclusiva o prevalente di allevamento, con numero di capi compatibili con le UBA indicate nel comprensorio di riferimento e per un solo lotto, tra cui: imprenditori agricoli professionali (IAP); coltivatori diretti; le società agricole; le associazioni temporanee di scopo, le cooperative agricole e silvo-forestali. Con apposito contratto, ai soggetti ammessi, verrà rilasciata la concessione che terminerà il 31/12/2024. La documentazione e lo schema di domanda per la richiesta della concessione sono consultabili QUI!

Regione Molise: pagamenti domande misure a superficie 

L’Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura (AGEA) ha predisposto il pagamento per un totale di circa 11.5 milioni di euro pari a circa al 70% delle aziende interessate e così ripartiti: 2.4 milioni di euro a favore di 432 domande di aziende che hanno aderito all’intervento SRA01 “Produzione integrata” ed ha avviato le procedure per altre due ulteriori liquidazioni, una di oltre 5 milioni di euro a favore di 1859 aziende che hanno aderito all’intervento SRB01 “Indennità compensativa” e l’altra di quasi 3.8 milioni di euro a beneficio di 465 domande presentate dalle aziende inerenti all’intervento SRA29 “Agricoltura biologica”. Le domande ancora inevase, perché presentano anomalie, nei prossimi giorni saranno corrette manualmente e anch’esse liquidate.
“Numeri importanti che sono il frutto di un sinergico impegno con le rappresentanze del settore agricolo e la struttura regionale – ha dichiarato l’Assessore- circa la necessità di dover garantire un pagamento adeguato alle aziende agricole anche in considerazione all’enorme divario registrato tra le risorse disponibili e le richieste pervenute. Al tal proposito, si precisa che la precedente programmazione aveva predisposto una disponibilità pari a € 10 milioni per l’Agricoltura integrata ed € 29.3 milioni per l’Indennità compensativa, a fronte delle quali vi sono richieste per l’Agricoltura integrata pari a € 8.3 milioni e per l’Indennità compensativa di € 8.7 milioni che, sviluppati per l’intero periodo, risultano, rispettivamente, pari a euro € 41.5 milioni e € 43.5 milioni, per un totale di € 85 milioni, a fronte dei € 39 milioni di disponibilità totale. Inoltre, si è registrato un enorme divario tra le risorse disponibili e le domande pervenute. Dopo accurati studi e approfondimenti condivisi ed argomentati con le associazioni agricole, la struttura regionale ha avanzato la proposta tecnica, votata all’unanimità nel tavolo di concertazione dalle stesse associazioni di categoria, di tagliare massimo al 20% il premio relativo alle misure “Agricoltura integrata” e “Indennità compensativa” e introdurre il criterio della incompatibilità tra le due misure, a far data dall’annualità in corso, precisando che il numero delle aziende coinvolte in questa manovra sarebbe 800 su 4.000 complessive operanti in regione”. Per tutti gli approfondimenti cliccare QUI!

Trentino Alto-Adige: sostegni per l’agricoltura di montagna

Un contributo a favore dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla rispettiva gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali ed operanti in aziende che si trovino in condizioni particolarmente difficili. È quanto ha approvato la giunta regionale su proposta dell’assessore regionale Carlo Daldoss. “Si tratta di interventi di previdenza integrativa a favore dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni – spiega Daldoss – andiamo così ad aiutare un settore che è stato pesantemente penalizzato a partire dall’emergenza Covid”. “Questa misura contribuisce a sostenere l’agricoltura di montagna, che si mantiene in vita in condizioni difficili – ha dichiarato l’assessore regionale Franz Thomas Locher – il numero di domande e le somme erogate in passato ne confermano la necessità”. Nel dettaglio alle aziende altoatesine che presentano un punteggio inferiore a 76 punti di svantaggio e a quelle trentine che operano ad un’altitudine inferiore ai 900 metri, purché comunque si trovino in condizioni di svantaggio secondo i criteri fissati da ciascuna Provincia autonoma, il contributo è pari al 50% della contribuzione previdenziale versata all’INPS. Un altro discorso è per le aziende agricole della Provincia autonoma di Bolzano che presentato dai 76 ai 110 punti di svantaggio. Queste riceveranno un contributo pari al 60% di quanto versato nella contribuzione previdenziale Inps, mentre quelle che hanno più di 110 punti di svantaggio avranno un contributo pari al 70% dei versamenti. In Trentino, invece, il contributo pari al 60% sarà riservato a quelle attività agricole che si trovano a un’altitudine tra 900 e i 1200 metri. Quelle che operano sopra i 1200 metri avranno, invece, un contributo pari al 70%. Secondo i dati forniti dall’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico (ASSE) in Alto Adige sono state presentate nel 2023 3.335 (638 in meno rispetto all’anno precedente) per un totale di 7.366.339,97 euro. In particolare, le fattorie con un punteggio uguale o inferiore a 75 punti sono state 1.857 aziende che hanno ricevuto 3.752.793,84 euro. Quelle con un punteggio tra i 76 e i 110 punti sono state 1.057 attività agricole che hanno ricevuto 2.435.976,59 euro. Infine, sopra i 110 punti di svantaggio sono state classificate 421 realtà che hanno percepito 1.177.569,54 euro. In Trentino, invece, in base alle informazioni fornite dall’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa (APAPI) risultano 2.062 domande (2 in meno rispetto ai dati forniti l’anno scorso) per una cifra stimata che si aggira intorno ai 4.500.000 euro. Guardando i numeri scopriamo che le aziende che operano ad un’altitudine inferiore a 900 metri sono 1.306, quelle tra i 900 e i 1200 metri sono 484 e infine quelle sopra i 1200 metri sono 272. Tutti gli approfondimenti QUI!