Il Consorzio di tutela del formaggio DOP più consumato al mondo conferma l’impegno per un futuro ancora più inclusivo. Zaghini: “Questo riconoscimento premia il percorso intrapreso da sempre mediante il quale abbiamo garantito e promosso un ambiente di lavoro sano e rispettoso delle pari opportunità.”

La qualità per il Consorzio del formaggio Grana Padano DOP non è solo un argomento legato al prodotto realizzato ogni giorno dalla maestria dei casari. Qualità per la DOP più consumata al mondo è anche un valore etico: è sostenibilità sociale che si declina nell’ambiente di lavoro e per questo il Consorzio, come annunciato nell’Assemblea Generale dello scorso dicembre, ha finalizzato il proprio impegno a realizzare un futuro sempre più inclusivo ottenendo la certificazione che riconosce di aver adottato negli anni misure concrete per promuovere una cultura aziendale e un ambiente di lavoro rispettoso delle pari opportunità.

L’ente Dasa-Rägister S.p.A., preposto al rilascio della certificazione, ha accertato infatti che il sistema di gestione del Consorzio Grana Padano è conforme ai requisiti dello standard UNI/PdR 125:2022 e che ha “adottato ogni misura volta a garantire la parità di genere nel contesto lavorativo relativamente alle seguenti attività di progettazione, sviluppo ed erogazione di servizi di autocontrollo consortile, promozione, valorizzazione ed informazione al consumatore. Erogazione di servizi di cura generale, degli interessi relativi alla denominazione “Grana Padano”, vigilanza, tutela e salvaguardia della D.O.P. “Grana Padano”. Ricerca ed innovazione sul miglioramento qualitativo e di processo della D.O.P.

Questo riconoscimento premia il percorso intrapreso da sempre mediante il quale abbiamo garantito e promosso un ambiente di lavoro sano e rispettoso delle pari opportunità” – ha dichiarato il Presidente del Consorzio, Renato Zaghini – “Ottenere la certificazione significa aver fatto un altro passo verso la sostenibilità ESG e significa rafforzare un valore che ci appartiene e che arricchisce non solo il nostro contesto lavorativo, ma l’intera filiera del Grana Padano”.