L’informazione anagrafica e fenotipi accurati sono alla base di qualsiasi valutazione genetica.

Quando parte dell’anagrafica non è completa, è ancora possibile ottenere delle valutazioni genetiche accurate introducendo i cosiddetti Gruppi Genetici (Figura 1).

Come avviene in altre specie di interesse zootecnico oggetto di selezione, anche l’Ente Selezionatore A.N.A.S.B. ha deciso di introdurre questa metodologia nel calcolo dei suoi indici genetici. Nell’ultima pubblicazione Indice Bufali e Tori – IBMI edizione n.38 (www.anasb.it), è stato utilizzato questo nuovo approccio metodologico.

Figura 1. Esempio di vuoto genealogico e conseguente inserimento di un gruppo genetico.

Quantificare e prevedere la risposta alla pressione selettiva richiede una stima imparziale dei parametri genetici quantitativi. I modelli di analisi utilizzano i dati genealogici, dai quali poi si separano gli effetti genetici dagli effetti ambientali e dal fenotipo.

Tali modelli hanno sicuramente rivoluzionato la genetica quantitativa per le popolazioni ad interesse zootecnico, perché in questo modo è stato possibile stimare il valore genetico di un individuo con un’accuratezza migliore e quindi velocizzare la pressione selettiva che si trasferisce alla progenie.

I due pilastri fondamentali sui quali si basa qualsiasi programma di miglioramento genetico sono i dati raccolti sugli animali allevati (es. produzione di latte, % grasso, % proteine, dati morfologici) e le informazioni relative alla loro genealogia (es. anagrafica, ascendenze, discendenze). Attraverso queste informazioni possono essere stimati gli indici genetici, che rappresentano gli strumenti al servizio della selezione.

Se le informazioni di partenza sono incomplete, i risultati ottenuti possono essere sovra o sotto stimati, ma comunque imprecisi. Pertanto, per ottemperare a questi vuoti genealogici, si utilizzano i cosiddetti Gruppi Genetici.

Nel caso specifico della Bufala Mediterranea, la percentuale di utilizzo dell’Inseminazione Strumentale (IS), rispetto ad altre specie affini, è più contenuta per molteplici motivazioni legate ad aspetti fisiologici della specie (fotoperiodo negativo, difficoltà di rilievo dell’estro, etc.), all’utilizzo della tecnica di destagionalizzazione dei parti e alla tipologia di management aziendale. Ne consegue un ampio utilizzo della monta naturale, che determina spesso complicazioni nell’assegnazione della paternità, che può essere accertata solo attraverso un test del DNA.

Ci si trova quindi di fronte ad una situazione in cui il dato produttivo è disponibile per molti animali, ma una parte di questi non ha informazioni anagrafiche complete. Paradossalmente, solo gli animali “ritenuti” migliori potrebbero avere l’anagrafica completa e certificata da test del DNA ma questo, seppur importante, mette a rischio le valutazioni genetiche stesse, perché basate su un campione selezionato e non casuale. Inoltre, la possibilità di usare molti più dati, seppure con anagrafica parziale, permette di osservare tutta la variabilità dei caratteri di interesse, e quindi di ottenere stime più precise.

In ogni caso, l’assenza di informazioni anagrafiche è da sempre una questione al centro dell’interesse di chi sviluppa modelli di valutazione genetica e già da decenni sono disponibili approcci metodologici che permettono di “gestire” i vuoti anagrafici. L’approccio per eccellenza è quello dell’utilizzo dei cosiddetti Gruppi Genetici, suggerito oltre 30 anni fa da Westell, Quaas e Van Vleck (1988) e che si basa sul concetto che soggetti nati in un certo periodo o provenienti da una certa zona sono il risultato di scelte selettive specifiche, e quindi “geneticamente diversi” da altri soggetti nati in altri periodi o provenienti da altre zone. Se non si tiene conto di queste differenze, la valutazione genetica sarà, come si dice in gergo, “viziata”. Già utilizzati nei bovini da latte e carne, i Gruppi Genetici tengono conto della selezione avvenuta negli anni e vengono assegnati agli animali senza anagrafica a partire da gruppi che possono essere creati con regole diverse (es. periodo di nascita, sesso, origine).

Sulla base di queste considerazioni, e al fine di valorizzare le informazioni raccolte e certificate dai controlli funzionali e di valutazione morfologica effettuati nella Bufala Mediterranea Italiana, nell’ultima CTC tenutasi a Caserta lo scorso 17 Settembre 2020, ANASB ha deliberato di inserire nell’attuale modello di valutazione genetica l’utilizzo di Gruppi Genetici. Questa modifica riguarda sia i caratteri produttivi che quelli morfologici. A seguito di diverse prove, i cui risultati completi saranno oggetto di una prossima pubblicazione scientifica di rilievo internazionale, si è deciso di assegnare ai soggetti senza anagrafica un gruppo genetico sulla base del periodo di nascita, così come riportato in Tabella 1.

L’impatto di questa modifica sugli indici genetici dipenderà dalla “categoria” del soggetto interessato. Nel caso dei tori di FA (92 soggetti con almeno 10 figlie in 3 aziende), l’effetto è minimo, con una correlazione tra gli EBV compresa tra 0.98 e 0.99 (Tabella 2). Nella stessa tabella si possono anche osservare i valori massimi, minimi e la media per ciascun carattere.

Nel caso delle Bufale Rank 99, i risultati del confronto tra Marzo 2020 e Ottobre 2020 possono esser osservati nella Tabella 3.

In questo caso possiamo osservare come le correlazioni siano molto alte per i caratteri produttivi e più basse per i caratteri della morfologia (di conseguenza anche per l’IBMI). Questi risultati erano ampiamente attesi e prevedibili perché un cambio sulla struttura del pedigree (conseguenza dell’assegnazione dei vari soggetti a gruppi diversi e non allo stesso grande gruppo medio come avveniva precedentemente), ha un impatto maggiore su caratteri ad ereditabilità più bassa, come è il caso dei caratteri morfologici. In più, soprattutto le bufale con più figli senza padre sono maggiormente influenzate da questo tipo di modifica. Si sottolinea che grazie a questa nuova procedura, un maggior numero di soggetti hanno ottenuto un indice genetico disponibile e più accurato (8.401 maschi in più con indici e 64.701 femmine, di cui 545 RANK 99). È evidente che anche i soggetti giovani senza dati propri potranno avere delle variazioni, in funzione soprattutto della componente materna. A tale proposito, in quest’ultimo triennio ANASB, al fine di garantire una migliore accuratezza alla valutazione genetica, sta favorendo e sensibilizzando gli allevatori con campagne promozionali per la raccolta ed il deposito di DNA senza oneri per tutti gli allevatori soci che partecipano al programma genetico.

In conclusione, l’introduzione dei Gruppi Genetici nel modello di valutazione genetica della Bufala Mediterranea Italiana corregge un’incongruenza che per molti anni ha caratterizzato la stima degli indici genetici di questa specie e ne valorizza maggiormente tutte le informazioni disponibili, sia a livello di caratteri produttivi che morfologici.

L’obiettivo di ANASB è e rimane quello di avere informazioni complete per tutti gli animali, ma nel percorso di aggiornamento e miglioramento dell’informazione è importante sfruttare ed utilizzare tutti gli strumenti tecnici e metodologici che aumentano l’accuratezza del risultato finale.