Oggi è rivolta un’attenzione marcata alla sanità di piedi e unghioli dei bovini, consapevoli della diretta correlazione con la redditività dell’allevamento. La pulizia della stalla e la gestione degli ambienti, nonché la biosicurezza, sono parametri direttamente coinvolti nella salute podale.

Le dermatiti digitali nei bovini sono infezioni batteriche con possibile decorso acuto o cronico che colpiscono indistintamente diversi soggetti della mandria, destinati alla filiera latte o carne. I primi casi di dermatite digitale sono stati approfonditi in Italia nel 1974 (Cheli e Mortellaro; 1974) e sono stati necessari diversi anni per chiarire la correlazione con le infestazioni di mosche. Allo stato attuale, queste patologie sono classificate tra le principali minacce dell’allevamento da latte per gli effetti negativi sull’economia aziendale.

Gli agenti eziologici

In primo luogo, è doveroso sottolineare il nutrito paniere di agenti batterici responsabili di queste gravi patologie che complicano di conseguenza anche le terapie necessarie. A chiarire in quadro, nel 2018, il Dottor Beninger descrisse 4 specie differenti del batterio Treponema appartenente al phylum delle Spirochaetes coinvolte nella determinazione dermatiti digitali, con discreta prevalenza della specie Treponema phagedenis.

L’infezione allo zoccolo evolve in zoppie molto dolorose che compromettono drasticamente il benessere animale e di conseguenza le produzioni.

Correlazione tra mosche e zoppie

La trasmissione di questi germi all’interno delle stalle è attribuita a vettori meccanici, con le mosche al primissimo posto. Infatti, poiché questi batteri sono stati isolati da deiezioni animali, e considerando le mosche assidue frequentatrici di queste matrici, basti solo pensare alla deposizione delle uova, la raccolta e diffusione di Treponema è in gran parte correlata con la presenza di mosche.

La mosca domestica, la mosca cavallina, nonché la mosca delle corna, risultano già note alla cronaca per l’azione vettoriale nei confronti di microrganismi responsabili di malattie nei bovini. Tuttavia, nelle aziende dove annualmente viene rinnovato un piano di controllo delle mosche, i casi di dermatite digitale a carico della mandria sono rari. Viceversa, nei complessi aziendali dove non risulta attivo un protocollo di demuscazione, le dermatiti digitali non solo sono presenti, bensì viene denunciato un progressivo aumento.

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Una gestione stagionale necessaria

Sopprimere le mosche adulte solo attraverso l’applicazione di insetticidi ad azione adulticida non solo non risulta fattibile ma potrebbe rivelarsi addirittura controproducente. L’infestazione muscina nelle aziende è sostenuta da specie diverse alle quali, oltre alle tre testé citate, si potrebbero accodare anche Fannia canicularis e Musca autumnalis. Specie infestanti diverse, con comportamenti distinti differenti, capaci quindi di influenzare l’efficacia degli adulticidi. Per tali ragioni è caldamente consigliato intervenire dalla fine dell’inverno e in maniera sistematica sugli stadi larvali delle mosche attraverso l’applicazione dei cosiddetti larvicidi. L’azione del larvicida come regolatore di crescita (IGR), in quanto selettiva, risulta particolarmente efficiente nella soppressione generale della densità di mosche nell’allevamento.

A partire dal mese di marzo quindi, è di fondamentale rilevanza l’applicazione del larvicida per bloccare la diffusione delle mosche nelle lettiere. Quanto alle modalità applicative si rimanda alle altre pubblicazioni all’interno della rubrica.

HOKO EX®, insetticida in granuli solubili a base di ciromazina.

Meno adulti sull’animale, meno rischio sanitario

La cosiddetta “punta dell’iceberg” è rappresentata dagli stadi adulti delle mosche. Sta di fatto che la percentuale di adulti volanti in stalla non supera il 20-25% della popolazione complessiva. Su di essi è auspicabile adottare la strategia “Attract&Kill” che consiste nell’applicazione in porzioni limitate delle stalle di moschicidi selettivi che a differenza dei tradizionali insetticidi contengono attrattivi per le sole mosche.

Uno scudo protettivo

La posa esterna di trappole per la cattura degli adulti consente di neutralizzare le mosche adulte prima dell’ingresso nei locali di stabulazione. Grazie alle facoltà di volo, gli adulti possono coprire distanze anche rilevanti. La pratica della cattura di massa, se ben condotta, cattura migliaia di adulti in 2-3 settimane riducendo a zone limitate l’applicazione dei moschicidi. Ciò è possibile grazie all’esca riversata all’interno della trappola. L’adulto in volo (di qualunque specie) percepisce l’esca alimentare e raggiunge la trappola entrandovi senza mai più uscire.

FLYBAG, trappola ecologica per la cattura di mosche e mosconi.

Per maggiori informazioni clicca qui o contatta il Dott. Stefano Cherubin (scherubin@newpharm.it)