Il latte in commercio è ancora considerato sicuro

Il 25 aprile la FDA ha ricevuto i primi risultati delle analisi condotte a livello nazionale in campioni di latte commerciale. L’agenzia continua ad analizzare queste informazioni; tuttavia, i risultati hanno mostrato che circa 1 su 5 dei campioni testati sono positivi alla reazione a catena della polimerasi quantitativa (qPCR) per i frammenti virali dell’HPAI, con una percentuale maggiore di risultati positivi provenienti dal latte in aree con allevamenti infetti.

I risultati positivi alla qPCR non rappresentano necessariamente un virus reale che potrebbe rappresentare un rischio per i consumatori. L’agenzia ha quindi effettuato ulteriori test per determinare se l’agente patogeno intatto è ancora presente e se rimane infettivo, per capire se esiste qualche rischio di malattia associato al consumo del prodotto.

Nell’ultimi aggiornamento, pubblicato il 26 aprile, la FDA ha dichiarato che i risultati dei test di inoculazione delle uova (un gold standard per determinare se è presente un virus infettivo) su campioni di latte commerciale positivi alla qPCR non hanno rilevato alcun virus vivo e infettivo.

Ad oggi – si legge nel comunicato diffuso dall’FDA – gli studi sul latte in commercio non hanno mostrato risultati che possano cambiare la nostra valutazione secondo cui la fornitura commerciale di latte è sicura“.

Obbligatori test per la movimentazione tra Stati

A partire da lunedì 29 aprile 2024 negli Stati Uniti i bovini da latte potranno essere spostati da uno Stato all’altro solo dopo aver effettuato un test per l’influenza aviaria H5N1 con esito negativo.

Lo ha reso noto il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, insieme al Servizio di ispezione sanitaria degli animali e delle piante (APHIS), in una nota diffusa per presentare le misure stabilite a livello federale per limitare la diffusione dell’influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità ormai riscontrata in 33 allevamenti in 8 Stati diversi.

Questi requisiti saranno immediatamente applicati nei bovini in lattazione che saranno spostati da uno Stato all’altro, mentre le altre classi di bovini da latte verranno testate sulla base di fattori scientifici riguardanti il virus e il suo profilo di rischio in evoluzione.

I proprietari di mandrie in cui i bovini da latte risultano positivi saranno tenuti a fornire informazioni epidemiologiche, compreso il tracciamento della movimentazione degli animali. Maggiori informazioni saranno fontite nelle linee guida dettagliate che sono al momento in fase di stesura.

Il test dovrà essere eseguito presso un laboratorio del National Animal Health Laboratory Network (NAHLN) approvato. I laboratori e i veterinari statali devono segnalare i risultati diagnostici sierologici e per il rilevamento dell’acido nucleico dell’influenza A (ad esempio PCR o sequenziamento genetico) positivi nel bestiame all’USDA APHIS.

Modalità di trasmissione confermate

L’USDA ha scoperto che il ceppo virale che colpisce i bovini può anche ritrasmettersi al pollame, oltre a diffondersi tra bovini all’interno della stessa mandria e tra gli allevamenti a causa della movimentazione dei capi e degli animali senza segni clinici che sono risultati positivi.

Il 16 aprile, i microbiologi dell’APHIS hanno identificato un cambiamento in un campione di H5N1 proveniente da una bovina del Kansas che potrebbe indicare che il virus si è adattato ai mammiferi. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) ha condotto ulteriori analisi della sequenza del campione che non ha modificato la valutazione del rischio per il grande pubblico, perché la sostituzione è stata osservata in precedenza in altre infezioni dei mammiferi e non influisce sulla trasmissione del virus.

Inoltre, i laboratori nazionali dei servizi veterinari dell’APHIS hanno trovato il virus H5N1 in un campione di tessuto polmonare di una bovina da latte asintomatica ma proveniente da una mandria colpita, fatto che ha sollevato dubbi sui portatori asintomatici e sugli effetti che ciò potrebbe avere sul settore della carne bovina.

Il nuovo movimento del virus H5N1 tra uccelli selvatici e bovini da latte richiede ulteriori test e tempo per sviluppare una comprensione critica a sostegno di eventuali linee d’azione future – scrive USDA. – Questo ordine federale è fondamentale per aumentare le informazioni disponibili.

Ancora scarso il rischio per la popolazione

Non è stata segnalata alcuna trasmissione da uomo a uomo. E’ stato per ora accertato un solo caso di trasmissione tra bovini e uomo in Texas, dove un lavoratore di un allevamento ha sviluppato alcuni sintomi lievi a seguito di uno stretto contatto con un animale infetto.

L’USDA ha inoltre ricordato che fino ad ora non sono state trovate modifiche al virus che lo renderebbero più trasmissibile agli esseri umani e tra le persone.

“Sebbene siano possibili casi tra esseri umani a diretto contatto con animali infetti, i nostri partner dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) ritengono che l’attuale rischio per la popolazione rimanga basso. Inoltre, continuiamo a vedere le vacche colpite riprendersi dopo le cure, con una mortalità minima o nulla.