Gli alti costi delle materie prime e le sempre maggiori esigenze dei ruminanti d’allevamento, siano essi da latte o da carne, impone agli allevamenti l’adozione delle tecniche di precisione, meglio conosciute come Precision Farming (PF).

Uno dei capisaldi di questa metodologia di allevamento degli animali è la nutrizione di precisione (Precision Feeding o PF), che consiste nel fornire agli animali tutti quei nutrienti di cui hanno bisogno evitando carenze o eccessi, entrambi potenzialmente dannosi per la salute umana e animale, l’ambiente e il profitto degli allevatori.

Adottare la PF significa conoscere perfettamente i fabbisogni nutritivi, le caratteristiche fisiche e chimiche, e i costi delle materie prime che s’intendono utilizzare. E’ ormai prassi che nelle razioni dei ruminanti i nutrizionisti inseriscano additivi con lo scopo di migliorare la salute, la  fertilità e la produzione degli animali, e in alcuni casi ridurre la concentrazione nutritive di proteina e amido e quindi i costi.

Scegliere l’additivo “di comprovata efficacia” e che abbia il miglior rapporto qualità/prezzo è oggettivamente difficile anche per  i nutrizionisti più esperti. Questi ultimi tengono innanzitutto conto della reputazione dell’azienda produttrice, di quanto essa investe in ricerca, di quante pubblicazioni scientifiche citano l’additivo in questione nei “materiali e metodi”, della plausibilità del meccanismo d’azione prospettato e della presenza di prove che lo dimostrino.

Alcuni amminoacidi essenziali come la metionina e la lisina sono ormai entrati in molte razioni e in molti mangimi, soprattutto in quelli destinati alla fase di transizione e alla prima metà della lattazione per bovine e bufale da latte, ma anche di capre e di pecore. Questi due amminoacidi si utilizzano anche in alcune fasi del ciclo produttivo dei bovini da carne.

Più in generale, la necessità di ridurre l’eliminazione dell’azoto nell’ambiente e il contenimento per ragioni di costi dell’uso di materie prime proteiche come la soia, hanno finalmente reso di prassi, soprattutto nella bovina da latte, il bilanciamento amminoacidico, una pratica consolidata nella nutrizione dei monogastrici che rappresenta l’unico strumento oggi conosciuto per rendere efficiente la nutrizione proteica e non solo.

Sarebbe superfluo ricordare che utilizzare la lisina e la metionina non rumino-protette è di fatto un investimento inutile, anche se capita ancora spesso di trovarli in mangimi ed integratori in forma non rumino-protetta. La rumino-degradabilità di questi due amminoacidi è molto elevata al punto che, ad esempio, della  DL-metionina nessuna quantità è in grado di superare indenne il rumine e giungere all’intestino tenue per essere assorbita (biodisponibilità). Pertanto, gli amminoacidi non rumino-protetti hanno un elevatissimo tasso di degradabilità ruminale e una bassissima, se non nulla, biodisponibilità intestinale. Nell’ottica della PF questo tipo di amminoacidi non è utilizzato nei ruminanti.

Per i nutrizionisti, gli alimentaristi e gli allevatori, come abbiamo già detto, è oggettivamente difficile capire quale possa essere la migliore preparazione di metionina da acquistare. Le principali aziende produttrici hanno un’elevata reputazione ma le varie referenze che offrono si differenziano per la percentuale di metionina che contengono, per la percentuale di by-pass che hanno e per l’effettiva disponibilità.

Queste informazioni sono tutte fornite dalle aziende che le producono ma è legittimo cercare strumenti oggettivi che permettano all’acquirente di scegliere un tipo di amminoacido rumino-protetto rispetto ad un altro utilizzando criteri oggettivi.

Adisseo, azienda leader nella produzione di metionina e lisina rumino-protette, e non solo, ha recentemente messo a disposizione un kit, dal nome NutrientSmart™, utile a verificare l’effettivo grado di by-pass o rumino-indegradabilità delle sue preparazioni a base di questi amminoacidi utilizzando la ninidrina. La molecola della ninidrina reagisce con il gruppo amminico presente negli amminoacidi e nelle proteine che esfoliano dalla cute. Se sono presenti amminoacidi provenienti dalla cute una soluzione con ninidrina si colora di un intenso color blu-porpora.

Il kit rapido studiato e brevettato da Adisseo, a base di una soluzione di ninidrina, permette di verificare la presenza di amminoacidi liberi in un additivo, ovvero quando la protezione ruminale è incompleta, parziale o ha subito alterazioni. La positività al test ed il grado d’intensità della colorazione blu-porpora sono un chiaro indicatore di incompleta protezione ruminale dell’additivo, in quanto l’ambiente del rumine (per pH, motilità, presenza fisica di foraggio, ecc.) è molto più aggressivo della soluzione test.

Il test NutrientSmart fornisce quindi indicazioni sul grado di protezione ruminale dell’additivo a base di amminoacidi (metionina protetta, lisina protetta, etc.).

La procedura con cui effettuare il test è molto semplice ed è riportata di seguito.

Protocollo del test NutrientSmart 

Prima di tutto la sicurezza. E’ importante operare in un ambiente ventilato, evitare il contatto con la ninidrina ed indossare guanti in lattice (i residui presenti sulla pelle possono dare reazioni positive al test). Poi:

  1. Inserire un grammo di additivo (1/4 di cucchiaino da caffè) SMARTAMINE in una provetta o contenitore in vetro.
  2. Creare un campione di controllo con una soluzione di 1 gr di DL metionina libera.
  3. Inserire 1 grammo (1/4 di cucchiaio da caffè) di Metionina protetta (prodotto commerciale tal quale). Ripetere se più prodotti commerciali sono da testare.
  4. Aggiungere 3 ml di acqua ad ogni provetta.
  5. Riscaldare un contenitore con acqua a 77° C. E’ possibile utilizzare il microonde. In alternativa è possibile utilizzare acqua a 42° C per simulare le condizioni ruminali con l’avvertenza che sarà necessario un tempo maggiore per poter verificare il risultato.
  6. Quando l’acqua raggiunge i 77° C aggiungere 8 gocce della soluzione di ninidrina del NutrientSmart test ad ogni provetta evitando ogni contatto con la soluzione.
  7. Mescolare lentamente capovolgendo la provetta 10 volte.
  8. Rimuovere il contenitore con l’acqua calda e inserire le provette a bagnomaria. Fare partire il cronometro.
  9. Entro 2-3 minuti il controllo positivo (scarsa protezione dell’aminoacido) incomincia a colorarsi di blu-porpora.
  10. Dopo 5 minuti agitare dolcemente di nuovo le provette scuotendole 5 volte.
  11. Una colorazione della soluzione leggermente translucida-porpora indica un danno alla protezione dell’amminoacido di circa il 15%. Colorazioni più scure indicano un danno alla protezione via via superiore fino a > del 50%. Il controllo negativo non deve avere alcuna colorazione.

Nota: la reazione del test è tempo-dipendente. E’ essenziale seguire le istruzioni ed in particolar modo la temperatura.

Leggere i risultati

Gli amminoacidi liberi, quindi non più protetti, reagiscono con la soluzione di ninidrina colorando la soluzione stessa. Più alto è il contenuto di amminoacidi liberi e più scura sarà la colorazione della soluzione. Più chiaro sarà il colore della soluzione e maggiore sarà la protezione ruminale degli amminoacidi.

Non solo test di campo ma anche sul mangime finito

Oltre al test qualitativo rapido di campo, e siccome la biodisponibilità reale della metionina è l’elemento che caratterizza il valore dell’additivo, Adisseo è al fianco dell’alimentarista e dell’azienda mangimistica fornendo il servizio di verifica nel mangime finito attraverso il servizio ELAB che include:

  • analisi sul mangime finito pellettato della quantità di METASMART (metionina protetta registrata e pellettabile);
  • analisi sul mangime finito dell’effettiva resistenza alla pellettatura di metionine protette da grasso (spray cooling) attraverso l’analisi microscopica del pellet e dell’azoto libero attraverso un protocollo brevettato con L’università di Bologna;
  • analisi del livello di protezione della Smartamine M dopo la miscelazione nel premix e nel mangime;
  • installazione di impianto per la somministrazione di Metasmart liquido nel mangime (forma più economica in assoluto di metionina by-pass).

Molto spesso capita di non avere risultati con l’impiego di metionie protette proprio perchè le fasi della lavorazione del mangime o integratore (pellettature, miscelazione ecc) compromettono la protezione della metionina; inoltre, esistono sul mercato metionine con una protezione ruminale molto scarsa in partenza.

Nel caso foste interessati a verificare nei vostri mangimi e integratori l’integrità delle vostre metionine by pass potete rivolgervi ad Adisseo e al Dott. Vezzani (claudio.vezzani@adisseo.com).

 

Maggiori informazioni sul NutrientSmart™ Test Kit sono disponibili qui.