Il conflitto tra i due attori chiave del settore lattiero-caseario francese, Lactalis e l’Unell (Unione Nazionale Allevatori Lactalis), è emblematico delle tensioni che spesso sorgono tra produttori e grandi aziende agroalimentari riguardo alla determinazione del prezzo del latte. In questo caso, la disputa si è concentrata sul prezzo del latte per i mesi di gennaio, febbraio e marzo, con l’Unell che ha sostenuto la necessità di un aumento più sostanziale per coprire i costi di produzione degli allevatori.

Le trattative, lunghe e complesse, hanno evidenziato le divergenze di vedute tra le due parti: Lactalis ha proposto un aumento del prezzo del latte di 15 euro per 1.000 litri, mentre l’Unell ha mantenuto una posizione più rigorosa, richiedendo un aumento del 5% contro il 3,7% proposto da Lactalis. Questo dimostra le tensioni esistenti tra la ricerca di un equilibrio tra gli interessi dei produttori e la redditività delle grandi aziende.

Tuttavia, l’accordo finale ha segnato un punto di svolta. Il prezzo del latte è stato fissato a 425 euro per 1.000 litri per i mesi di gennaio, febbraio e marzo, con un ulteriore aumento per il latte di alta qualità. Questo accordo rappresenta un passo significativo verso la risoluzione delle dispute e il miglioramento delle relazioni tra Lactalis e gli allevatori.

Inoltre, le discussioni avvenute nell’ambito della Mediazione delle Relazioni Commerciali Agricole hanno permesso una riflessione più ampia sulle sfide economiche a lungo termine del settore lattiero-caseario. Si è parlato della valorizzazione dei diversi tipi di prodotti lattiero-caseari sul mercato francese e internazionale, nonché dell’importanza di ridurre l’esposizione al mercato dei prodotti industriali, soggetti a forti fluttuazioni dei prezzi mondiali.

L’aggiornamento della formula di calcolo del prezzo del latte, che ora tiene conto di una serie di fattori tra cui i costi di produzione agricoli e i prezzi dei mercati internazionali, rappresenta un tentativo di trovare un equilibrio più equo tra gli interessi delle parti coinvolte. Questo, insieme all’impegno continuo per definire una strategia a lungo termine, è un segno positivo per il settore lattiero-caseario francese e per tutti gli attori della catena del valore.