Il Ministero della Salute ha finanziato il progetto “Ruminant Welfare” per la definizione dei sistemi di valutazione del benessere e della biosicurezza nelle diverse tipologie di allevamento:

  • Bovina da latte a stabulazione fissa (IZS LER L. Bertocchi)
  • Bovino da carne (IZS LER L. Bertocchi)
  • Vitello a carne bianca (IZSLER L. Bertocchi / UNIMI – Prof. Sgoifo Rossi)
  • Linea vacca-vitello (IZSUM G. Filippini)
  • Pecora da latte (IZS-SARDEGNA P. Nicolussi)
  • Capra da latte (IZSLER Sez. Bergamo A. Gaffuri)
  • Bufala (IZSMPORTICI – E. De Carlo)

Il metodo utilizzato dal CReNBA per la valutazione del benessere si basa principalmente sui risultati ottenuti da due progetti europei (Welfare Quality e AWIN) e sui pareri, documenti prodotti da EFSA.

Welfare Quality ha definito quattro principi di benessere per gli animali:

  1. Stabulazione adeguata
  2. Alimentazione corretta
  3. Buona salute
  4. Comportamento appropriato.

All’interno di questi principi sono stati evidenziati 12 criteri di benessere, distinti ma complementari e 30 misure (vedi la tabella sottostante).

Nella valutazione del benessere animale EFSA ha, inoltre, introdotto la valutazione del rischio (Risk assessment), processo su base scientifica costituito da quattro fasi: individuazione del pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell’esposizione al pericolo e caratterizzazione del rischio.

A seguito della valutazione del rischio, viene effettuata la gestione del rischio (Risk management) che consiste nell’esaminare alternative d’intervento tenendo conto della valutazione del rischio e di altri fattori pertinenti e, se necessario, compiendo adeguate scelte di prevenzione e di controllo.

Prendendo in considerazione la normativa, la letteratura scientifica, i pareri EFSA e gli “Expert opinion” è stata predisposta una check-list che consente di confrontare diversi allevamenti sulla base degli stessi criteri, garantendo la maggiore oggettività della valutazione delle condizioni di benessere in cui gli animali vivono.

Le tappe della stesura della check-list sono state le seguenti:

  1. Individuazione della popolazione bersaglio: ovino da latte, tipologia di allevamento: semi-estensivo.
  2. Individuazione degli scenari espositivi (categorie di valutazione): pecore in lattazione, pecore in asciutta, agnelli svezzati/rimonta, agnelli fino a 30 giorni di vita, arieti.
  3. Individuazione dei pericoli generali e specifici: cause che influenzano negativamente il BA.
  4. Caratterizzazione dei pericoli (conseguenze sugli animali): effetti avversi sugli animali conseguenti al verificarsi del pericolo.
  5. Caratterizzazione del rischio: stabilire le condizioni normali e negative che vedono trasformarsi il pericolo in rischio per il BA degli animali e misurarne l’entità.
  6. Gestione del rischio: approntare le misure necessarie per impedire che il rischio possa verificarsi.

La check-list è strutturata su tre livelli di risposta:

  • INSUFFICIENTE (mancato soddisfacimento delle esigenze biologiche e mancato godimento delle 5 libertà per uno o più animali)
  • ACCETTABILE-MIGLIORABILE (soddisfacimento per tutti gli animali delle esigenze biologiche in condizione accettabile tale da consentire un maggior rispetto delle 5 libertà, anche in un contesto intensivo)
  • OTTIMALE (soddisfacimento per tutti gli animali delle esigenze biologiche in condizione ottimale e rispetto delle 5 libertà, anche in un contesto intensivo.

Nella check-list sono presenti 5 macro-aree oggetto di osservazione:

  • Area A Management personale e aziendale
  • Area B Strutture e attrezzature
  • Area C Animal Based Measures
  • Area Biosicurezza
  • Grandi Rischi e Sistemi di Allarme.

Esaminando i risultati ottenuti nell’applicazione della check list in 70 allevamenti ovini della Sardegna e della Sicilia, si evidenzia che le aree più critiche sono la biosicurezza (54% insufficiente), la conduzione aziendale (52% insufficiente) e le Strutture e Attrezzature (45% insufficiente), mentre condizioni ottimali per l’area ABMS sono presenti nel 78% degli allevamenti esaminati e nel 47% per l’area Grandi rischi.

 

“Il contenuto di questo articolo si riferisce alla relazione presentata nel corso del webinar “Aggiornamenti sul benessere negli ovini e nei caprini”, organizzato dalla Società Italiana di Patologia e di Allevamento degli Ovini e dei Caprini (SIPAOC). La registrazione integrale del webinar è disponibile sul sito della SIPAOC (www.sipaoc.it).”