In un contesto in cui ogni cittadino europeo ha generato 188,7 kg di rifiuti da imballaggio nel 2021, cifra che è inevitabilmente destinata ad aumentare fino a 209 kg nel 2030 qualora non vengano adottate misure aggiuntive, il Parlamento europeo e il Consiglio, il 4 marzo u.s., hanno raggiunto un accordo provvisorio su nuove norme per rendere gli imballaggi utilizzati nell’UE più sostenibili e ridurre i rifiuti da imballaggio.

L’accordo, che rappresenta una pietra miliare nella transizione verso un’economia circolare, prevede misure che comprendono l’intero ciclo di vita degli imballaggi, puntando a ridurne l’eccesso, promuoverne il riciclo e garantirne la sicurezza. In particolare, l’accordo si concentra su diversi aspetti chiave:

Obiettivi di riduzione e limitazione di imballaggi

L’accordo stabilisce obiettivi ambiziosi di riduzione degli imballaggi, con una diminuzione del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040. Si pongono particolare attenzione alla riduzione dei rifiuti da imballaggio in plastica, vietando alcuni formati di imballaggi monouso a partire dal 2030, come quelli per frutta e verdura fresca, alimenti e bevande consumati nei bar e ristoranti e mini-imballaggi per prodotti da toilette.

Divieto di sostanze chimiche dannose

Per prevenire effetti negativi sulla salute, il Parlamento ha ottenuto l’introduzione di un divieto sull’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” (sostanze alchiliche per e polifluorurate o PFAS) negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

Incentivare riutilizzo e ricarica

I negoziatori hanno concordato di fissare un obiettivo specifico per gli imballaggi riutilizzabili per le bevande alcoliche e analcoliche (eccetto latte, vino, vino aromatizzato, liquori) entro il 2030 (almeno il 10%). Gli Stati membri possono concedere una deroga di cinque anni a tali requisiti a determinate condizioni.

I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore dei servizi di ristorazione sarebbero obbligati a offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore. Dovrebbero inoltre impegnarsi a offrire il 10% dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile entro il 2030.

Inoltre, su richiesta del Parlamento, gli Stati membri sono tenuti a incentivare ristoranti, mense, bar, caffetterie e servizi di ristorazione a servire acqua del rubinetto (ove disponibile, gratuitamente o a un costo di servizio basso) in un formato riutilizzabile o ricaricabile.

Raccolta e riciclaggio migliorati

Tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili, con esenzioni per alcuni materiali come legno leggero, sughero e tessuti. Sono stati fissati obiettivi minimi di contenuto riciclato per le parti in plastica degli imballaggi e requisiti più rigorosi per il riciclaggio. Inoltre, il 90% dei contenitori per bevande monouso in plastica e metallo dovrà essere raccolto separatamente entro il 2029 attraverso sistemi di deposito-restituzione.

Le dichiarazioni

La relatrice Frédérique Ries ha affermato: “Per la prima volta in una legge ambientale, l’UE sta fissando obiettivi per ridurre il consumo di imballaggi, indipendentemente dal materiale utilizzato.”

Diversa sul punto, invece, la visione del ministro dell’agricoltura che in un comunicato stampa chiarisce: “La riduzione dal 90 all’80% della differenziata e i target ridotti al 2025 dimostrano che il negoziato di ieri tra le Istituzioni europee sul regolamento imballaggi comincia ad accogliere alcune delle richieste del Governo Meloni. Tuttavia, resta per noi inaccettabile, il divieto per alcuni imballaggi monouso, come quello per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg.  Auspico che il Consiglio europeo tenga conto degli sforzi del Parlamento Ue che aveva votato per una maggiore flessibilità nell’attuazione del regolamento, contro il divieto di imballaggi monouso nell’ortofrutta e per l’esclusione del vino e degli spumanti dai target di riutilizzo imposti nella proposta originale della Commissione europea. Non può essere penalizzata una Nazione, come l’Italia, che da anni è fortemente impegnata nel settore dell’economia circolare e rappresenta un’eccellenza a livello europeo per la gestione dei rifiuti da imballaggio”. Questo quanto dichiarato dal ministro Lollobrigida.

I prossimi passi

L’accordo dovrà ora essere formalmente approvato da Parlamento e Consiglio prima che possa entrare in vigore. L’applicazione delle nuove regole è prevista entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore. Con queste nuove norme, l’UE si prepara a fare importanti progressi verso un’economia circolare e sostenibile, affrontando la crescente problematica dei rifiuti da imballaggio nell’ambito di un’Europa più verde.

Fonte:

https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20240301IPR18595/deal-on-new-rules-for-more-sustainable-packaging-in-the-eu

https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2024/03/04/packaging-council-and-parliament-strike-a-deal-to-make-packaging-more-sustainable-and-reduce-packaging-waste-in-the-eu/