La shelf life, o ‘vita a scaffale’, rappresenta il periodo di tempo durante il quale un prodotto può essere conservato senza subire deterioramenti significativi nella qualità, sicurezza o caratteristiche organolettiche.

I produttori di formaggi utilizzano test microbiologici e chimici per valutare la qualità e la sicurezza del prodotto nel tempo, oltre a valutarne le caratteristiche organolettiche attraverso la degustazione guidata da un panel di esperti.

La shelf life viene quindi determinata in base a queste analisi, a cui spesso si aggiungono anche gli stress test per simulare condizioni non ottimali a cui il prodotto potrebbe essere sottoposto, come problemi di trasporto, stoccaggio o nel confezionamento, per controllarne la tenuta.

Nel formaggi, la shelf life varia in base a diversi parametri, tra cui il pH, il contenuto di acqua, il livello di acidità e la presenza di conservanti, quindi sarà determinata dalla composizione di un prodotto, dai processi di produzione e dalle condizioni di conservazione.

Nelle etichette viene spesso riportata anche la distinzione fra shelf-life primaria e secondaria.

La shelf-life primaria è il periodo successivo alla produzione e al confezionamento, in cui l’alimento mantiene ottimali condizioni di conservazione. Quella secondaria o pantry shelf-life riguarda invece il periodo successivo all’apertura della confezione in cui un alimento deve mantenere caratteristiche accettabili; si potrebbe definire una shelf life qualitativa, non legata alla scadenza.

La data di scadenza fa riferimento alla shelf life primaria ed è obbligatoria sulle confezioni di prodotti deperibili (latte e prodotti lattieri freschi, formaggi freschi, pasta fresca, carni e pesci freschi) con la dicitura ‘da consumarsi entro’ seguita dalla data. Sulla confezione devono essere riportate anche le condizioni per una corretta conservazione.

Nei prodotti non deperibili la data di scadenza è sostituita dal termine minimo di conservazione (TMC), che viene espressa dalla dicitura ‘da consumarsi preferibilmente entro’.

Una volta stabilita la shelf-life, la data di scadenza deve essere indicata in etichetta secondo quanto disposto dalla normativa europea (Reg UE 1169/2011).

La Commissione europea, nell’ambito della strategia “Farm to Fork” sulle questioni di politica climatica e ambientale, è intervenuta sul tema per mettere un freno allo spreco e sensibilizzare i consumatori sulla differenza fra ‘consumare entro’ e preferibilmente entro’. La mancata comprensione della dicitura, si è stimato, causa solo in UE ogni anno 9 milioni di tonnellate di prodotti ancora commestibili.

La proposta sul quale si sta lavorando e che deve ancora trovare l’accordo fra tutti gli stati membri è la cosiddetta etichetta anti-spreco, una dicitura aggiuntiva alla TMC ‘spesso buono oltre’, per evidenziare che sicurezza e qualità sono due aspetti differenti e vanno quindi gestiti diversamente.

In conclusione, comprendere la shelf life dei formaggi è essenziale per massimizzare la loro freschezza e sicurezza. Rispettare le date di scadenza consigliate, conservare correttamente i formaggi e adottare pratiche consapevoli possono contribuire a ridurre lo spreco alimentare e garantire una gestione responsabile degli alimenti.