Con la più ampia partecipazione da parte del mondo della ricerca e con il coinvolgimento del mondo delle imprese, si è tenuto dal 13 al 16 giugno il 25°congresso dell’Associazione Scienze e Produzioni Animali (ASPA) a Monopoli (Bari). L’evento, che si tiene con cadenza biennale, ha anche celebrato il 50° anniversario dell’Associazione.

Dopo 47 anni, il Congresso dell’Associazione Scienze e Produzioni Animali (ASPA) è tornato in Puglia, precisamente a Monopoli (Bari). In occasione del 25° congresso dal titolo “Scienza delle Produzioni Animali: Innovazioni e Sostenibilità per le Generazioni Future”, nella suggestiva location di Torre Cintola Resort, è stato celebrato l’anniversario dei 50 anni dalla fondazione dell’Associazione. Con un totale di 463 contributi scientifici, 296 presentazioni orali, 167 poster e 24 invited speakers, l’evento ha riscosso il maggior numero di partecipazioni mai registrato finora. Il congresso si è articolato in 39 sessioni, ciascuna delle quali ha approfondito un filone di ricerca specifico nell’ambito della zootecnia e delle produzioni alimentari. Si è parlato di genetica e biodiversità, di nutrizione, di benessere, di sostenibilità e di qualità delle produzioni, con uno sguardo a filiere innovative, come ad esempio quella relativa all’utilizzo di insetti in alimentazione umana e animale.

La direttrice sulla quale si è voluto costruire questo importante appuntamento, fortemente voluta dal presidente del Comitato Organizzatore, Prof. Pasquale De Palo, e dalla presidente del Comitato Scientifico, Prof.ssa Angela Gabriella D’Alessandro, è stata quella della “apertura”. Pur in un contesto tipico di un congresso scientifico, dove i contributi hanno subito rigorosi processi di referaggio e valutazione, ed erano destinati alla comunità scientifica nazionale e non (significativa la presenza di ricercatori stranieri), si è voluto contaminare ed aprire le porte del più importante evento scientifico nazionale in tema di Scienze Animali al mondo delle imprese e delle associazioni allevatoriali, che da sempre cooperano in sinergia con i gruppi di ricercatori italiani per fare innovazione e incrementare competitività e qualità dei servizi per la zootecnia. Il Congresso pugliese ha voluto mettere in vetrina questa stretta cooperazione, con ben 11 sessioni dedicate alla presentazione di risultati derivanti da questa osmosi tra ricerca e imprese/associazioni allevatoriali.

Ulteriore elemento innovativo è stato introdotto nella cerimonia di apertura, dove solitamente una main lacture viene tenuta da ricercatori di particolare prestigio. In un momento come questo, dove la ricerca scientifica stenta a portare le proprie ricerche all’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori politici, il Congresso ASPA ha voluto invitare esponenti della politica europea e nazionale, chiedendo loro quale ruolo ha la comunità scientifica delle Scienze Animali nei processi di supporto alle decisioni politiche da assumersi per definire il futuro delle filiere dei prodotti di origine animale.

I risultati straordinari in termini di partecipazione sono stati raggiunti grazie alla entusiasta, vivace e massiva partecipazione di giovani ricercatori, che hanno rappresentato circa il 50% degli iscritti. Per loro l’associazione, in collaborazione con l’Italian Journal of Animal Science (IJAS), ha indetto una competition volta a stimolare e incoraggiare le giovani leve del mondo della ricerca, premiando le migliori presentazioni orali e i migliori poster del 25° congresso ASPA.

Inoltre, il congresso ha aperto un focus sul ruolo delle donne nella scienza, non solo dedicando le aule congressuali a quattro famose storiche scienziate, ma contando una rilevante partecipazione femminile che di poco ha superato quella maschile.

Visto il contesto, non poteva mancare anche l’attenzione al ruolo che storicamente ha avuto la zootecnia nelle aree marginali, ospitando una mostra fotografica sugli ambienti rurali e sulle razze autoctone del Sud Italia ivi plasmatesi, dando concretezza a quanto le pratica zootecnica crei bellezza, paesaggio e sistemi ecologici unici e ricchi di biodiversità. La mostra ha visto l’esposizione di fotografie di Fabio Pilla, Nunzio Colarocchio, Rocco Giorgio e Luigi Geraci.

Nell’organizzazione del congresso sono state attuate scelte concrete, volte a ridurre l’impatto ambientale dell’evento e ad accrescere l’attenzione alla sostenibilità e contestualmente cercando di migliorare la qualità dei servizi offerti. A titolo esemplificativo, i poster contenenti le ricerche condotte e che si è voluto presentare sono stati dematerializzati, rendendoli disponibili mediante desk touchscreen sparsi per la sede congressuale o comodamente sul proprio smartphone mediante una app apposita. Tutto il cibo e le bevande somministrate nell’intero congresso hanno visto l’uso di materie prime locali. Infine, tutto il cibo non consumato è stato devoluto ad associazioni di beneficienza operanti nel comune di Monopoli, aderendo al progetto “Food for Good”. Insomma, un congresso dialogante, vivo, dal quale sono emersi chiaramente i filoni di ricerca che vedranno impegnati i ricercatori italiani nel prossimo futuro: resilienza, misura e standardizzazione delle valutazioni di sostenibilità, adattamento ai cambiamenti climatici, economia circolare, qualità delle produzioni, servizi agro-ecosistemici ed efficienza produttiva sono gli assi di sviluppo sui quali la ricerca italiana sta puntando.

Come sottolineato dal Presidente dell’ASPA, Nicolò Pietro Paolo Macciotta, durante la cerimonia di apertura: “Questo evento segna l’inizio di una nuova era per l’associazione, che necessita di essere coinvolta sempre più nel processo di decision making, offrendo un contributo scientifico nelle decisioni politiche in ambito zootecnico e delle produzioni animali”. La prossima tappa è fissata a Torino nel 2025 dove si terrà il 26° congresso ASPA.

Autori

Lucrezia Forte (Dottoranda di Ricerca) e Alessandra Aloia (Contrattista di Ricerca) – Università di Bari A. Moro.