La palpazione transrettale rappresenta la procedura più utilizzata per l’esecuzione della diagnosi precoce di gravidanza nella specie bovina. Essa si è diffusa a partire dalla metà del secolo passato ma, nonostante la sua ampia diffusione, non vi sono dati sufficienti per stabilirne l’accuratezza e la sicurezza. La tecnica della palpazione non richiede esami di laboratorio, offre un risultato immediato e la possibilità di prendere decisioni immediate e se eseguita da un medico veterinario esperto, garantisce una buona accuratezza a partire dal giorno 35 dopo l’inseminazione. La diagnosi di gravidanza tramite palpazione si basa sul rilevamento di almeno uno dei seguenti quattro reperti: presenza dell’allantocorion, della vescicola amniotica, dei placentomi e del feto, considerando che non tutti si manifestano nello stesso intervallo di tempo.

La letteratura non è concorde circa l’effetto di tale procedura sul mantenimento della gravidanza e sono riportati sia dati circa l’assenza di conseguenze negative, sia evidenze opposte. Ad ogni modo, fino ad ora nessuno dei lavori eseguiti riporta informazioni circa il calving rate, o le anomalie congenite rinvenute nei vitelli partoriti. Alcuni Autori hanno osservato associazione tra palpazione dei sacchi durante la fase di sviluppo embrionale fino a 45 giorni di gestazione e aumento del rischio di atresia del colon e/o del digiuno nei vitelli neonati. Nell’atresia del colon e/o del digiuno una sezione dell’intestino è assente ed il tubo gastroenterico termina con un fondo cieco. Tale patologia è letale e la correzione chirurgica rappresenta l’unico approccio terapeutico. Alcuni Autori raccomandano di evitare la diagnosi di gravidanza tramite palpazione transrettale fino ai 45 giorni post inseminazione, ma al momento non sono disponibili studi randomizzati con gruppo di controllo che dimostrino se la palpazione dei sacchi embrionali sia responsabile di atresia del colon e/o del digiuno.

L’obiettivo del presente studio è stato quello di valutare l’effetto della palpazione transrettale per la diagnosi di gravidanza in vacche da latte in lattazione sulla perdita embrionale, sul calving rate e sull’insorgenza di anomalie congenite nei vitelli partoriti. A tal fine sono state impiegate due mandrie: la prima situata in Minnesota (A), la seconda in Texas (B). Ogni bovina in attesa di diagnosi di gravidanza era visitata tramite esame ultrasonografico tramite dispositivo portatile sul quale era montata una sonda endorettale lineare da 7.5 MHz. Le bovine con diagnosi positiva erano poi assegnate causalmente al gruppo di CONTROLLO (no palpazione transrettale) o TRATTAMENTO (palpazione transrettale). Non si eseguiva diagnosi di gemellarità in quanto al reperimento di una vescicola embrionale non seguiva la ricerca di una eventuale seconda. Ogni bovina era comunque riesaminata da 2 a 4 settimane dopo il trattamento, solo tramite ultrasonografia. La prima diagnosi ed il trattamento erano eseguiti sempre dallo stesso medico veterinario sia nella mandria A sia nella B. Il riesame era invece effettuato da due medici veterinari diversi nelle due aziende, rispettando i criteri della procedura in cieco rispetto al trattamento. Tutte le gravidanze erano seguite fino al parto ed i vitelli neonati erano tenuti sotto controllo fino a 5 giorni di vita per la diagnosi di malformazioni congenite. Eventuali aborti o vitelli nati morti erano sottoposti ad esame necroscopico per la ricerca di malformazioni o altre anomalie. Si definiva Calving Rate 1 la percentuale di bovine che partorivano rispetto al numero iniziale di bovine gravide. Il calving rate 2 era definito come la percentuale di bovine che partorivano rispetto alle gravidanze confermate al secondo controllo.

Nell’azienda A si riscontrava 11.5% e 13.2% di perdita embrionale precoce (19 di 165 vs 24 di 182, P = 0.64) nel gruppo controllo e trattamento mentre nella mandria B si registrava 11.2% e 8.8% (19 di 170 vs 14 di 159, P = 0.48). Non vi erano differenze significative né tra gruppo controllo-trattamento, né tra azienda A e B. Le perdite embrionali tardive raggiungevano il 7.6% e 5.2% per gruppo controllo e trattamento nella mandria A (11 di 145 vs 8 di 155, P = 0.39) mentre nella azienda B si osservava 3.7% e 6.3% (5 di 137 vs 8 di 127, P = 0.32), di nuovo senza differenze. In entrambe le aziende le perdite totali nella fase precoce di gravidanza erano maggiori delle tardive (11.2% vs 5.7%, P = 0.0005).

Il calving rate 1 era 81.2% (134 di 165) e 80.8% (147 di 182, P = 0.92) nell’azienda A per gruppo controllo e trattamento, rispettivamente. Sempre nell’azienda A, il calving rate 2 per i medisimi gruppi era 92.4% (134 di 145) e 94.8% (147 di 155, P = 0.68). Nella mandria B si ottenevano: calving rate 1 di 77.7% (132 di 170),  74.8% (119 di 159, P = 0.55) nel gruppo controllo e trattamento e calving rate 2 di 87.4% (132 di 151) e 82.1% (119 di 145, P = 0.20), rispettivamente. Due vitelle non gemelle nate a termine e con atresia del colon erano identificate all’esame necroscopico solo nel gruppo controllo dell’azienza A.

Il presente studio, come report precedenti, dimostra l’assenza di effetti negativi dell’esame palpatorio transrettale per la diagnosi di gravidanza sul mantenimento della gravidanza stessa.

L’incidenza di atresia del colon nel gruppo di controllo (0.6%) conferma report precedenti relativi alla razza Holstein (incidenza 0.76%, range 0% – 1.55% su 2367 nascite monitorate dal 1974 al 1983). All’attuale conoscenza degli Autori, questo è il primo studio randomizzato con gruppo controllo e procedura in cieco, che abbia utilizzato una popolazione non precostituita di vacche da latte, e che dimostra che la palpazione transrettale per la diagnosi precoce di gravidanza non è associata ad atresia del colon e/o del digiuno nel vitello. Si suggerisce di considerare l’insorgenza di atresia come risultato di una predisposizione genetica a singolo locus e due alleli, ed allele recessivo: uno studio in cui si utilizzavano otto tori sospetti di veicolare l’allele per la malformazione e 56 bovine sospette, si producevano 59 vitelli normali e otto affetti.

In conclusione, il presente studio supporta l’ipotesi che la diagnosi precoce di gravidanza tramite esame palpatorio transrettale, quando eseguita da un medico veterinario esperto su una popolazione casuale di bovine da latte rappresenta una procedura sicura per il conceptus. La palpazione nel periodo di sviluppo embrionale non incrementava il rischio di perdite di gravidanza né aveva effetti negativi sul calving rate o l’incidenza di atresia del colon e/o digiuno.

Effect of early pregnancy diagnosis by per rectum amniotic sac palpation on pregnancy loss, calving rates, and abnormalities in newborn dairy calves.

Romano J. E. et al.

Theriogenology 85 (2016) 419-427

http://dx.doi.org/10.1016/j.theriogenology.2015.09.004