Sarcocystis è un genere di parassiti protozoi intracellulari che include oltre 200 specie note. Tre di queste possono infettare gli esseri umani in seguito al consumo di carne cruda o poco cotta: è il caso di Sarcocystis suihominis, che può essere contratto in seguito all’ingestione di carne di suini o cinghiali infetti, e di Sarcocystis hominis e Sarcocystis heydorni, che possono essere contratti in seguito all’ingestione di carne di bovini infetti.

In questi ultimi possono albergare inoltre altre 5 specie di Sarcocystis, prive di potenziale zoonotico: Sarcocystis cruzi, Sarcocystis hirsuta, Sarcocystis bovifelis, Sarcocystis bovini e Sarcocystis rommeli. La validità di quest’ultima specie è ancora incerta.

Oltre al rischio rappresentato dalle specie zoonotiche, alcune Sarcocystis spp. sembrano essere associate all’insorgenza della miosite eosinofilica bovina, una patologia infiammatoria che provoca la comparsa di macchie grigio-verdastre sulla muscolatura dei capi interessati, con conseguenti perdite economiche importanti per gli allevatori causate dalla distruzione delle carcasse.

Alla luce della natura obsoleta dei dati relativi alla prevalenza della sarcocistosi bovina in Italia, nel 2021 abbiamo valutato la presenza di diverse specie di Sarcocystis in carcasse di bovini sani ed in carcasse di bovini affetti da miosite eosinofilica. I risultati di tale studio, che evidenziavano un’elevata prevalenza di Sarcocystis spp. nei capi affetti da miosite eosinofilica, erano stati riassunti nel seguente articolo pubblicato su Ruminantia (Miosite eosinofilica bovina: un’enigmatica miopatia e la sua associazione con Sarcocystis).

A distanza di tre anni, al fine di indagare ulteriormente l’eziologia della miopatia sopra citata, e di investigare la possibile presenza di una nuova specie di Sarcocystis, abbiamo deciso di valutare la diffusione di Sarcocystis spp. in tessuti intra-lesionali ed extra-lesionali di carcasse di bovini affetti da miosite eosinofilica. Sono stati pertanto raccolti 100 campioni di muscolo da 26 carcasse, ovvero due campioni di tessuto muscolare senza lesioni e da uno a cinque campioni di tessuto con lesioni per ogni carcassa. Le lesioni, caratterizzate da una colorazione verde-grigiastra e da una distribuzione variabile, sono state categorizzate macroscopicamente in lesioni focali e lesioni diffuse (Figura 1). 

Figura 1: Lesioni focali (A, D ed E) e diffuse (B e C) osservate nelle carcasse affette da miosite eosinofila bovina. (Rubiola, S., Moré, G., Civera, T., Hemphill, A., Frey, C.F., Basso, W., Colasanto, I., Vercellino, D., Fidelio, M., Lovisone, M., Chiesa, F., 2024. Detection of Sarcocystis hominis, Sarcocystis bovifelis, Sarcocystis cruzi, Sarcocystis hirsuta and Sarcocystis sigmoideus sp. nov. in carcasses affected by bovine eosinophilic myositis. Food and Waterborne Parasitology 34, e00220. https://doi.org/10.1016/j.fawpar.2024.e00220, CC BY license http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/).

Ogni campione è stato sottoposto ad estrazione del DNA e analizzato tramite una multiplex-PCR allo scopo di individuare e amplificare il DNA delle diverse specie di Sarcocystis che potevano celarsi nella muscolatura dei bovini interessati. Le specie di Sarcocystis non identificate dalla multiplex-PCR sono state caratterizzate morfologicamente (microscopia ottica e analisi istologica), ultrastrutturalmente (microscopia elettronica a scansione – SEM e a trasmissione – TEM) e a livello molecolare, amplificando e sequenziando il gene 18S rRNA e il gene mitocondriale Citocromo C Ossidasi subunità 1 (cox1 mtDNA).

Il 96,2% delle carcasse esaminate è risultata positiva alla presenza di almeno una specie di Sarcocystis. La presenza di DNA di Sarcocystis spp. è risultata più frequente nei campioni prelevati all’interno delle lesioni dovute alla miosite eosinofilica rispetto ai campioni privi di lesioni. Considerando le diverse specie, Sarcocystis bovifelis e Sarcocystis hominis sono risultati significativamente più frequenti nei campioni intra-lesionali (rispettivamente 41,7% e 50%) rispetto a quelli extra-lesionali (rispettivamente 1,9% e 15,4%). Non è invece stata evidenziata una differenza statisticamente significativa tra la presenza di Sarcocystis cruzi e Sarcocystis hirsuta nei campioni intra-lesionali ed extra-lesionali.

In due carcasse è stata infine evidenziata la presenza di una nuova specie di Sarcocystis, per descrivere la quale sono state eseguite ulteriori indagini morfologiche, ultrastrutturali e molecolari. Le cisti della nuova specie, isolate all’interno del diaframma di due capi, erano caratterizzate da una spessa parete con protrusioni compatte e ricurve, o sigmoidi, lunghe fino a 5 μm (Figura 2). Le sequenze del gene cox1 mtDNA delle cisti isolate hanno evidenziato meno dell’83,4% di identità con qualsiasi altra specie nota di Sarcocystis, riscontro confermato dal sequenziamento completo del gene 18S rRNA, che ha rivelato un’identità inferiore al 94,6% con altre specie di Sarcocystis

Figura 2: Morfologia delle cisti di Sarcocystis sigmoideus sp. nov. isolate dal diaframma di un bovino (Bos taurus) affetto da miosite eosinofila ed osservate tramite microscopia ottica (A) e microscopia elettronica a trasmissione (B). È possibile osservare la forma ricurva, con una “forma ad S”, o sigmoide, delle protrusioni della parete (B). (Rubiola, S., Moré, G., Civera, T., Hemphill, A., Frey, C.F., Basso, W., Colasanto, I., Vercellino, D., Fidelio, M., Lovisone, M., Chiesa, F., 2024. Detection of Sarcocystis hominis, Sarcocystis bovifelis, Sarcocystis cruzi, Sarcocystis hirsuta and Sarcocystis sigmoideus sp. nov. in carcasses affected by bovine eosinophilic myositis. Food and Waterborne Parasitology 34, e00220. https://doi.org/10.1016/j.fawpar.2024.e00220, CC BY license http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/).

Il presente studio contribuisce alla comprensione dell’importanza delle diverse specie di Sarcocystis nella patogenesi della miosite eosinofilica bovina, e ne sottolinea l’associazione con Sarcocystis hominis e Sarcocystis bovifelis. Il frequente riscontro di Sarcocystis hominis evidenzia la necessità di ulteriori studi a tutela del consumatore. Inoltre, nel contesto del presente lavoro è stata isolata e caratterizzata morfologicamente e molecolarmente una nuova specie di Sarcocystis che utilizza i bovini come ospiti intermedi, e il cui ospite definitivo rimane al momento sconosciuto. Nasce così Sarcocystis sigmoideus sp. nov., scoperto all’Università di Torino il 19 gennaio 2024. 

Questo articolo è una sinossi del lavoro pubblicato al seguente link https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2405676624000027?via%3Dihub