Sembra essersi risolto positivamente, seppur con tempi lunghissimi, il blocco della produzione del Fiore Sardo DOP.

Una vicenda dai mille risvolti che ha fortemente penalizzato i piccoli produttori di questo formaggio che racconta la tradizione millenaria della Barbagia. 

Sono infatti in arrivo le placche di caseina su cui apporre il marchio di tutela che per oltre 2 mesi non sono state consegnate ai produttori causando un blocco all’intero settore lattiero-caseario senza precedenti. 

Il Ministero ha incaricato l’IFCQ, un organismo di controllo terzo, di San Daniele del Friuli, di distribuire le placche di caseina su cui va apposta la DOP come da disciplinare, per far riprendere così produzione e commercializzazione.

Tutto inizia nel 2022 con le violazioni riscontrate da Guardia di Finanza e Ispettorato Centrale Repressioni Frodi della Sardegna (I.C.Q.R.F.) che hanno portato al sequestro di 670 tonnellate di Fiore Sardo contraffatto. I prodotti, pur fregiandosi del marchio DOP, infatti non erano lavorati a latte crudo, come previsto da Disciplinare, ma a latte termizzato. Si trattava di prodotti ‘industriali’, lontani dalla storia e dalla tradizione del Fiore Sardo custodita dai pastori-casari della Barbagia.

Il Consorzio a quel punto non poteva più svolgere la sua funzione di tutela, di fatto non esercitata in fase di controllo.

Dopo qualche tempo (siamo a novembre dello scorso anno), si arriva al blocco delle produzioni deciso dal Ministero, con ripercussioni pesantissime anche sui pastori-casari, rimasti coinvolti involontariamente nella vicenda.

Il Ministero ha deciso di fatto il commissariamento della Dop del Fiore Sardo affidandola ad un ente terzo, l’IFCQ, stabilendo la revoca al Consorzio dell’autorizzazione a fornire i bollini di caseina e la cessata vendita degli strumenti di marchiatura, e fermando quindi completamente la produzione. 

La notizia di questi giorni è che dopo le pressioni esercitate dai piccoli produttori è stato sbloccato l’invio delle placche caseina e quindi l’IFCQ può inviare nuovamente gli strumenti di marchiatura ai produttori.

Il Fiore Sardo torna in produzione e soprattutto torna nelle mani di chi sapientemente lo ha protetto e fatto conoscere in tutto il mondo come ‘ambasciatore’ dei valori della Sardegna.