Biogas Italy 2024, al via ieri la prima delle due giornate della nuova edizione: traiettorie del biometano al 2030, misure per la prosecuzione della produzione di biogas.

Presente il ministro del MASE Gilberto Pichetto Fratin, che ha dichiarato “Firmato il decreto sulle misure agroecologiche”.

Si è svolta ieri a Roma la prima giornata della nuova edizione di Biogas Italy, l’appuntamento del CIB-Consorzio Italiano Biogas dedicato alla filiera del biogas agricolo. Presenti le aziende del settore, le Istituzioni italiane ed europee e le associazioni agricole per fare il punto sugli scenari futuri delineati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le traiettorie indicate dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) per raggiungere gli obiettivi di produzione al 2030. Presenti le 26 aziende sponsor e i partner dell’edizione che hanno animato l’Area Sponsor del Salone delle Fontane.

L’iniziativa, giunta ormai alla sua ottava edizione, è divenuta negli anni un punto di riferimento per la filiera del biogas e un momento di approfondimento e confronto importante sugli scenari futuri del settore.

In apertura dei lavori, il Presidente Piero Gattoni che ha sottolineato gli obiettivi delle due giornate: “Apriamo oggi una edizione molto importante di Biogas Italy, che si inserisce in un anno ricco di sfide per il settore, nella quale abbiamo voluto sottolineare l’impegno della filiera del biogas verso un’agricoltura carbon negative, costruendo una nuova traiettoria per la transizione energetica e climatica del Paese. E’ la sfida che come CIB ci sentiamo di sottoscrivere: fertilizzazione organica, agricoltura 4.0, nuove pratiche agricole per la tutela del suolo, produzione di energia rinnovabile. Un modello che in questi anni abbiamo anche racchiuso nel progetto Farming for Future e che rappresenta la strada possibile per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”.

Un’attenzione particolare all’Europa e al quadro di sviluppo al 2030 previsti dal REPowerEu. I dati europei per il settore sono incoraggianti: infatti, in Europa i gas rinnovabili (biogas e biometano) ammontano a 21 miliardi di metri cubi, rappresentando il 6% del consumo di gas naturale dell’Ue. La sola produzione di biometano è cresciuta del 20% in più rispetto al 2022. Parlando in sala, Anders Mathiasson, Presidente di EBA, l’Associazione Europea del Biogas, ha spiegato come l’Europa abbia tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo dei 35 miliardi di mc di biometano al 2030. Sul punto in collegamento da Strasburgo i parlamentari europei Paolo De Castro, Massimiliano Salini, Carlo Fidanza e Marco Zanni che hanno evidenziato le sfide future che il settore primario dovrà affrontare dopo le prossime elezioni europee di giugno, anche alla luce delle recenti tensioni che hanno attraversato i Paesi europei contro le politiche green della Commissione, e il potenziale dell’agricoltura per la transizione ecologica.

Nel corso della mattinata è intervenuto anche Francesco Corvaro, Inviato Speciale per il Cambiamento climatico, per discutere dell’interconnessione tra agricoltura e cambiamenti climatici, evidenziando il ruolo positivo del settore primario per mitigarne gli effetti.

I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con un focus sul mercato italiano del biogas e del biometano con gli interventi di Giovanni Perrella del Dipartimento Energia del MASE, Franco Cotana, AD RSE e Federico Mandolini, Funzione Procedure Competitive e Bandi PNRR – Direzione Fonti Rinnovabili del GSE che hanno sottolineato i risultati raggiunti con il decreto biometano del 2018 e le prospettive del settore per la fine dell’anno (con un potenziale di produzione di 1.1 miliardi di smc di biometano) senza tralasciare il potenziale dettato dal PNRR, in attesa di conoscere gli esiti della procedura competitiva aperta a dicembre, vero banco di prova che ha visto nelle prime tre procedure un potenziale di impianti che hanno presentato domanda pari ad altri 650 milioni Smc, anche grazie al recente intervento che ha adeguato le tariffe all’inflazione.

L’attuale scenario conferma il ruolo positivo del biometano e indica il settore agricolo come il maggiore contributore potenziale: il pieno dispiegamento del biogas rappresenta più del 10% della componente gas negli scenari tendenziali di medio termine. Secondo gli ultimi dati, sono circa 1.803 gli impianti biogas con una produzione di 2 miliardi e mezzo di mc di gas rinnovabile destinato soprattutto alla produzione elettrica e termica rinnovabile e per una quota minoritaria, pari a circa 600 milioni di Smc, immesso in consumo come biometano nel settore dei trasporti. Ma è per il futuro che il settore vede i propri obiettivi ancora più ambiziosi. E qui si inserisce anche la proiezione indicata all’interno della proposta di aggiornamento del PNIEC che vede nei prossimi sei anni una produzione di circa 6 miliardi di metri cubi di biometano.

In seguito, sono intervenuti anche Gervasio Ciaccia di ARERA, Nicola Battilana di Snam e Lorenzo Romeo di Italgas in un dibattito sull’importanza di avere un network infrastrutturale che possa consentire la distribuzione del biometano.

Ha preso parte ai lavori della prima giornata dell’appuntamento del CIB anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin che ha annunciato dal palco di Biogas Italy la firma del decreto sulle misure agroecologiche: “Un intervento importante volto alla modernizzazione e all’efficientamento del sistema agricolo grazie alla possibilità di acquisto di nuovi trattori a biometano e una serie di interventi che sono sicuro faciliteranno la modernizzazione del settore. Uno stimolo maggiore al percorso di transizione delle aziende agricole”.

Ha aggiunto il Presidente Gattoni: “Siamo in una fase cruciale per lo sviluppo del settore biogas e biometano, in Italia e in Europa. Quest’anno entreremo nel vivo nella realizzazione delle misure del Pnrr con l’avvio dei primi cantieri e degli investimenti. La notizia della firma del decreto sulle misure agroecologiche è un passo significativo verso sistemi agricoli sostenibili, rispettosi degli ecosistemi e a impatto climatico zero. Al contempo, però, è necessario intervenire per definire urgentemente il valore dei prezzi minimi garantiti per gli impianti biogas. Non possiamo più attendere: il ritardo di ARERA sta rischiando di bloccare la filiera, creando ancora più incertezza, minando la stabilità delle nostre imprese. A partire da questo quadro, occorrerà lavorare nel corso dell’anno per predisporre da subito le regole che consentiranno lo sviluppo del settore ‘post Pnrr‘ e le traiettorie dei prossimi cinque anni, anche alla luce degli scenari che si apriranno dopo il voto europeo di giugno che potrebbe portare a un nuovo Patto tra agricoltura e industria. Un sistema definito che ci permetterà di guardare con maggiore certezza al futuro”.

In chiusura anche le associazioni agricole: Cristiano Fini, Presidente CIA e Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, hanno rilanciato dal palco le prossime sfide dell’agricoltura, tra le richieste di una politica agricola più equa che bilanci produzione di qualità e tutela dell’ambiente.