Da sempre, il meridione d’Italia è considerato la culla dellallevamento ovi-caprino, che rappresenta una risorsa importante per l’economia locale. Infatti, in queste regioni vengono allevate diverse razze e popolazioni che, a causa del crescente interesse verso le razze cosmopolite e selezionate, stanno progressivamente riducendo la propria consistenza. Tali popolazioni locali costituiscono un importante patrimonio di diversità genetica, poiché ogni popolazione/razza, nel tempo si è adattata alle particolari condizioni ambientali e storiche del sistema produttivo in cui si è originata; esse sono il frutto della selezione svolta da generazioni di allevatori.

Questa sinergia tra le popolazioni locali e il territorio in cui si sono conservate, si esprime generalmente in termini di rusticità, frugalità, resistenza alle malattie, capacità di produrre e riprodursi in ambienti difficili e con basse potenzialità, con indubbio vantaggio rispetto alle razze specializzate, per le quali la carenza di condizioni ottimali può influenzare negativamente non solo la produzione, ma anche la salute degli animali.

Negli ultimi anni, da parte delle istituzioni, si è registrato un crescente interesse per la messa a punto di piani di recupero, tutela e valorizzazione delle risorse genetiche animali locali, come la caratterizzazione genetica e morfologica per le popolazioni non ufficialmente riconosciute, o la conservazione genetica per le razze a rischio estinzione. Infatti, ad oggi, diverse risorse genetiche animali risultano scarsamente documentate e potrebbero andare perdute prima che ne venga studiato e riconosciuto il loro ruolo potenziale nel far fronte ai cambiamenti climatici.

In Sicilia sono allevate diverse razze/popolazioni ovine, alcune delle quali dichiarate a rischio estinzione. Tra queste vi è la Noticiana, una razza ovina autoctona che prende il nome dalla città di Noto. La Noticiana deriva dalla razza Comisana e viene allevata con un sistema semi-estensivo nella zona sud-orientale della Sicilia (nelle zone costiere e collinari della provincia di Siracusa e nelle aree limitrofe della provincia di Ragusa), caratterizzata da condizioni ambientali difficili. In questo contesto la razza è apprezzata sia per i suoi prodotti lattiero-caseari che per la sua resistenza alle criticità ambientali in cui è inserita.

I soggetti di razza Noticiana presentano una taglia media (85 cm di altezza al garrese per i maschi e 75 cm per le femmine), con testa di colore rosso mattone; in rari casi può presentare una striscia leggermente slavata sulla zona fronto-nasale. Il vello è prevalentemente bianco. Generalmente è priva di corna. Gli arti sono ben sviluppati, con pigmentazione più o meno estesa. Anche se è inquadrata tra le razze a duplice attitudine, è allevata prevalentemente per la produzione di latte destinato alla caseificazione: la lattazione ha una durata di circa 100 giorni per le primipare e di 200 giorni per le pluripare. 

Dal 2002 è iscritta nel Registro anagrafico delle popolazioni ovine e caprine a limitata diffusione, e per i dieci anni successivi la popolazione era di circa 4.000 individui. Successivamente, la consistenza demografica della Noticiana è diminuita drasticamente a causa di incroci con altre razze. Ad oggi vengono allevati circa 400 individui in pochi allevamenti, dei quali soltanto l’allevamento Roccuzzo risulta iscritto ad ASSONAPA (ente selezionatore per le specie ovina e caprina). Per tale motivo, la razza è stata inserita dalla FAO nell’elenco delle popolazioni a rischio di estinzione. 

Data la scarsissima consistenza numerica della popolazione, è importante porre attenzione alla salvaguardia della razza Noticiana, anche attraverso la valorizzazione delle produzioni zootecniche che ne derivano.

Grazie ad un progetto del PSR Sicilia 2014-2020 (MISURA 10 – Sottomisura 10.2 – sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura, Operazione 10.2b – Conservazione delle risorse genetiche animali in agricoltura) il Dipartimento SAAF dell’Università degli Studi di Palermo ha avviato delle attività per la conservazione genetica on farm della razza Noticiana, con un primo studio tendente a stimare e valutare i livelli di variabilità genetica e la struttura di popolazione, nonché a confrontare le relazioni della razza con altre popolazioni/razze ovine italiane. L’indagine è stata svolta usando le tecnologie genomiche di ultima generazione.

I risultati hanno mostrato livelli moderati di variabilità genetica, simili a quelle di altre popolazioni ovine locali. Contrariamente a quanto ci si aspettava, data l’assenza di adeguati programmi di accoppiamento e la ridotta consistenza della popolazione, la razza evidenzia livelli medi di consanguineità.

Le analisi hanno evidenziato la presenza di geni potenzialmente sotto selezione associati a caratteri produttivi (latte e carne) e di adattamento all’ambiente.

Per quanto concerne l’aspetto della struttura di popolazione, i diversi approcci usati hanno mostrato la netta separazione tra la Noticiana e il resto delle popolazioni ovine italiane, sottolineando l’unicità della razza. Inoltre, in accordo con le sue origini, sono state individuate relazioni genetiche e componenti ancestrali condivise con la razza Comisana.

I risultati ottenuti con questo studio possono risultare utili a fotografare lo stato di conservazione attuale della razza, oltre a fornire agli allevatori strumenti operativi e indicazioni importanti per ottimizzare il management aziendale, per garantire la salvaguardia della razza, anche attraverso la gestione degli accoppiamenti, al fine di valorizzare la vocazione alla duplice attitudine della razza e la sua adattabilità ad ambienti estremi. Nell’ottica globale dei cambiamenti climatici, la conservazione di questa razza e l’esaltazione dei caratteri di adattabilità all’ambiente arido in cui si è originata, possono risultare di fondamentale importanza per il futuro della zootecnia della regione. 

In conclusione, visto lo stato attuale di particolare criticità in termini di consistenza numerica, i soggetti pubblici dovrebbero programmare in maniera più precisa, costante e puntuale delle risorse finanziarie da destinare agli allevatori custodi. Inoltre, le autorità dovrebbero incentivare il trasferimento di innovazioni dagli enti di ricerca agli allevatori, nonché le forme di aggregazione per la costituzione di un consorzio di tutela per prodotti già in essere e ben affermati, affinché possano essere valorizzate le produzioni di sola Noticiana. Uno o più prodotti mono-razza certificati, permetterebbero indirettamente di incentivare la conservazione della razza, poiché il valore aggiunto delle produzioni ne renderebbe economicamente sostenibile l’allevamento anche in assenza di sussidi pubblici.

 

Tratto da: “High-density SNP markers elucidate the genetic divergence and population structure of Noticiana sheep breed in the Mediterranean context“, Giorgio Chessari, Andrea Criscione, Marco Tolone, Salvatore Bordonaro, Ilaria Rizzuto, Silvia Riggio, Vito Macaluso, Angelo Moscarelli, Baldassare Portolano, Maria Teresa Sardina e Salvatore Mastrangelo. Front. Vet. Sci., Sec. Livestock Genomics. Volume 10 – 2023 | https://doi.org/10.3389/fvets.2023.1127354