Negli ultimi anni stiamo assistendo al cambiamento, da parte di una fetta piuttosto rilevante di consumatori, di alcune abitudini alimentari. Tra queste, sta prendendo piede piuttosto velocemente la sostituzione del latte vaccino con bevande vegetali. Ma chi intraprende questa strada è a conoscenza delle sostanziali differenze nella composizione nutrizionale di questi alimenti? E soprattutto, ci sono degli studi pubblicati che consentono di fare una valutazione oggettiva sui risvolti salutistici? A tal proposito, la Società Italiana di Nutrizione Umana ha recentemente pubblicato questo articolo tratto dalla rivista scientifica Nutriens, che offre degli interessanti spunti di riflessione sul tema.

Il consumo di latte vaccino è raccomandato nella maggior parte delle linee guida dietetiche in quanto fonte di importanti nutrienti, tra cui proteine di elevata qualità e calcio. Tuttavia, negli ultimi anni, un numero crescente di consumatori preferisce ridurne o eliminarne il consumo per diverse ragioni che vanno dalle allergie e le intolleranze alimentari reali o “autodiagnosticate”, all’aumentata preoccupazione ambientale e per il benessere degli animali. La riduzione del consumo di latte vaccino è accompagnata da un aumento del numero di consumatori che preferiscono alternative vegetali a base di cereali, pseudocereali, frutta secca e legumi.

Le bevande proposte come alternative al latte vaccino possono presentare dei profili nutrizionali molto differenti tra di loro in base alla materia prima di partenza, al processo produttivo, agli ingredienti e alle possibili fortificazioni. Numerosi studi hanno mostrato che non tutte le alternative vegetali sono paragonabili o equivalenti al latte vaccino in termini di composizione nutrizionale, e in particolare che solo le bevande di soia, opportunatamente fortificate con Ca, vitamina A e D, sono simili al latte vaccino al punto da essere state incluse nel gruppo di alimenti lattiero-caseari dalle linee guida dietetiche per gli americani. In seguito all’aumentata tendenza dei consumatori di consumare le bevande vegetali al posto del latte vaccino e delle differenze nutrizionali presenti tra la maggior parte di questi prodotti rispetto al latte, una revisione sistematica della letteratura (1) risponde all’urgente necessità di comprendere gli effetti del consumo di bevande a base vegetale anziché di latte vaccino a breve e lungo termine. Il lavoro ha analizzato e riassunto i principali risultati degli studi di intervento condotti sull’uomo che hanno confrontato l’effetto della sostituzione del consumo di latte con diverse bevande vegetali su un’ampia varietà di marcatori di salute.

Sono stati selezionati studi di intervento che hanno valutato gli effetti di tale sostituzione su parametri di salute in soggetti maggiorenni; ad eccezione dell’età, non sono stati presi in considerazione altri criteri di esclusione riguardanti i partecipanti agli studi (ad esempio, indice di massa corporea, condizioni di salute e livello di istruzione).

Nonostante il crescente interesse nei confronti di questi prodotti alternativi al latte, la ricerca bibliografica, condotta su PubMed e Scopus, ha individuato un totale di 29 studi. Il numero limitato di studi si è concentrato principalmente sulla bevanda di soia (n = 27, di cui 1 ha valutato anche la bevanda a base di mandorla), mentre gli studi rimanenti hanno valutato la sostituzione del latte con la bevanda a base di riso (n = 2). Tale risultato risulta di interesse poiché, nonostante sul mercato ci siano oltre 20 diverse bevande vegetali provenienti da cereali, legumi, noci, pseudo-cereali e semi, il numero di bevande vegetali attualmente analizzate è limitato.

Tra gli studi che hanno analizzato gli effetti della sostituzione del latte con le bevande a base di soia, i parametri di salute più studiati sono stati quelli antropometrici (n = 13), quelli riguardanti il profilo lipidico (n= 8), l’infiammazione e / o lo stress ossidativo (n = 7), le risposte al glucosio e all’insulina (n = 6) e la pressione arteriosa (n = 4).

Sorprendentemente, è stato identificato un unico studio che ha valutato l’effetto della sostituzione del latte con le bevande vegetali, in questo caso a base di soia, sui marcatori della salute ossea (es. densità minerale ossea). È interessante soffermarsi su tale risultato in quanto, grazie al loro contenuto di proteine ad alto valore biologico e di calcio, il consumo di latte e latticini contribuisce al mantenimento dello stato di salute delle ossa in tutte le fasi della vita dell’uomo. La mancanza di studi di intervento che valutano l’impatto della sostituzione del latte vaccino con queste alternative vegetali è quindi di grande rilevanza, soprattutto considerando che le principali differenze nutrizionali tra il latte e le bevande vegetali non fortificate riguardano proprio quei nutrienti come calcio, vitamina D e proteine che hanno un forte impatto sulla salute delle ossa. Sarà quindi fondamentale condurre nuovi studi che valutino l’effetto di tale sostituzione sui marcatori della salute ossea.

Per quanto riguarda le altre variabili, è emersa una forte difficoltà nel confrontare i risultati degli studi inclusi a causa dell’elevata variabilità riscontrata. Ad esempio, considerando i 27 studi che hanno indagato le bevande vegetali a base di soia, è stata notata un’elevata variabilità in termini di dosi e composizione nutrizionale delle bevande vegetali (ad esempio, fortificate o non fortificate) e del latte vaccino (ad esempio, scremato, parzialmente scremato o intero), del disegno dello studio, delle caratteristiche dei soggetti reclutati oltre che della durata e dei marcatori di salute considerati.

Nonostante la scarsità e l’eterogeneità degli studi individuati, dai risultati è emerso che il consumo della bevanda di soia potrebbe influenzare positivamente la pressione arteriosa e il profilo lipidico sierico, soprattutto nei soggetti ipercolesterolemici e sovrappeso/obesi. Questi effetti, se supportati da futuri studi di intervento, potrebbero essere degni di nota perché rappresentano i principali fattori modificabili che influenzano le malattie cardiovascolari, la principale causa di morte prematura a livello globale. Per quanto riguarda altri risultati relativi alla salute, non sono state individuate differenze interessanti tra il consumo delle bevande vegetali e il latte.

Nel complesso, i risultati ottenuti nella presente revisione sottolineano che l’evidenza degli effetti benefici della sostituzione del latte con le bevande vegetali è ancora limitata, specialmente per marcatori diversi dal profilo lipidico e dalla pressione arteriosa. Inoltre, nonostante la mancanza di evidenze scientifiche derivanti da studi di intervento, il possibile effetto negativo dell’esclusione del consumo di latte o della sua sostituzione con le bevande vegetali non fortificate con Ca sulla salute delle ossa non può essere sottovalutato.

In conclusione, tale revisione sottolinea l’importanza che il consumatore sia consapevole delle differenze nutrizionali che possono esistere tra le bevande vegetali attualmente in commercio e il latte. Pertanto, è di estrema importanza la lettura dell’etichetta dei prodotti attualmente in commercio al fine di selezionare il prodotto più adeguato alle proprie esigenze.

Paola Biscotti e Valentina Vinelli, Università degli Studi di Milano

Riferimento bibliografico

  1. Biscotti, P.; Del Bo’, C.; Carvalho, C.; Torres, D.; Reboul, E.; Pellegrini, B.; Vinelli, V.; Polito, A.; Censi, L.; Porrini, M.; Martini, D.; Riso, P. Can the Substitution of Milk with Plant-Based Drinks Affect Health- Related Markers? A Systematic Review of Human Intervention Studies in Adults. Nutrients 2023, 15, 2603. https://doi.org/10.3390/nu15112603