Gli allevamenti di bovine da latte, piccoli o grandi che siano, di pianura o di montagna, condividono più o meno gli stessi problemi. Il più importante di tutti è l’ingiustificata cattiva reputazione di cui godono presso l’opinione pubblica e la sempre maggiore difficoltà a trovare mano d’opera specializzata. Tutto ciò, unito ad una non sempre ottimale qualità della vita degli allevatori e ad una inadeguata remunerazione, ha spinto molte stalle a cessare l’attività.

La tecnologia sta consentendo a molti allevamenti di riconvertirsi in “allevamenti di precisione” (Precision Livestock Farming o PLF) risolvendo alcuni dei problemi prima elencati. L’avvento della mungitura automatica (AMS) sta dando una soluzione a molti problemi, e anche i sensori indossabili e quelli ambientali stanno aiutando gli allevatori e i tecnici specializzati a tenere meglio sotto controllo i singoli animali e l’intero allevamento. Inoltre, la produzione di energie rinnovabili (biogas e fotovoltaico), oltre a generare una fonte di reddito complementare, sta aumentano considerevolmente la sostenibilità delle produzione zootecniche.

Negli allevamenti di ruminanti, ed in particolare della bovina da latte, la tecnica maggiormente utilizzata per dare da mangiarne agli animali è l’unifeed, anche detto TMR, oppure la variante PMR quando in stalla esistono anche autoalimentatori o robot di mungitura. Il metodo unifeed è in grado di garantire il miglior funzionamento possibile del rumine, a patto che le ferree regole della sua preparazione e gestione siano rispettate. I ruminanti sono animali abitudinari per cui la costanza degli orari e della composizione e granulometria della razione sono fattori di successo. Le bovine da latte in particolare, amano poco i cambi di razione, sia nella composizione che nella granulometria, perché ogni qualvolta che questi variano si rimette in discussione il precario equilibrio dell’ecosistema ruminale. 

Ad oggi le razioni unifeed vengono somministrate nella maggior parte dei casi da carri orizzontali o verticali, trainati o semoventi, gestiti da un operatore, che utilizzano combustibili fossili (quasi sempre gasolio).

A questi si sta rapidamente affiancando la tecnologia dell’alimentazione automatica (AFS), ossia carri elettrici completamente autonomi nella preparazione della razione, la somministrazione e l’accostamento. Sappiamo che l’attuale gold standard ritiene ottimale la doppia somministrazione giornaliera e i quattro accostamenti (push-up), ma ciò è realizzabile solo nei grandi allevamenti, e non sempre avviene. 

Grazie a GEA, ed in particolare a Carla Bellucci, è stato possibile organizzare una mattina di studio in presenza presso la loro sede di Modena, dal titolo “Siamo pronti con l’ alimentazione automatica delle bovine da latte?”, alla quale hanno partecipato Carlo Bisaglia, del CREA-IT di Treviglio; Carolina Hennings, esperta per GEA Germany di questo argomento; Gianluca Bussoli, di GEA Italia; Enrico Dubini, nutrizionista libero professionista; Luciano Bertocchi, nutrizionista di Veronesi; e Luciano Comino, nutrizionista dell’ARA Piemonte. Nel pubblico era presente una rappresentanza del mondo accademico, degli allevatori, dei veterinari, degli zootecnici e del personale della GEA. A condurre l’incontro è stato Alessandro Fantini, Dairy Production Medicine Specialist e direttore di Ruminantia.

A Carlo Bisaglia, esponente della comunità scientifica, è stata affidata la lectio magistralis.

A Carolina Hennings Gianluca Bussoli è stata affidata la parte pratica e la presentazione della proposta di AFS di GEA: il DairyFeed F4500.

Nel corso della successiva tavola rotonda ci si è chiesti se esista un modo perfetto di fare l’unifeed, ossia un gold standard, e se sia giunto il tempo di passare all’inevitabile alimentazione automatica delle bovine da latte.

Sempre più aziende producono corrente elettrica dalle fonti rinnovabili, per cui l’abbandono delle attrezzature alimentate a combustibili fossili è inevitabile. Trovare personale specializzato che gestisca l’unifeed è diventato impossibile, per cui la scelta dell’alimentazione automatica non sarà procastinabile a lungo a patto che vengano rispettate tutte le regole di granulometria e omogenità analitica che compongono il gold standard dell’unifeed. 

Informazioni più dettagliate sul DAIRYFEED F4500 sono disponibili qui.

Per approfondimenti è possibile scrivere all’indirizzo info@bellucci.it o chiamare il numero 059334330.