Prima di trovare spiegazioni al fatto che a volte può succedere che l’aggiunta di metionina rumino-protetta nelle razioni per vacche in lattazione non migliora la concentrazione proteica del latte, è bene ricordare questa affermazione:

“Nella bovina in lattazione non gravida la mammella ha la priorità metabolica, per cui l’uptake degli amminoacidi per la sintesi delle proteine del latte sarà assoluto. La carenza di anche solo uno di essi ridurrà la sintesi della caseina e causerà carenze secondarie ad altri tessuti”.

Abbiamo introdotto questo argomento con un precedente articolo dal titolo “Come capire se nel latte ci sono le giuste proteine”, riportando anche alcune informazione derivanti da trial effettuati da Adisseo in Francia su 20 allevamenti dove è stato osservato che nell’80% di essi la sommatoria di grasso e proteina percentuale del latte è aumentata di 0.21 punti dopo l’inserimento di MetaSmart.

Le ragioni principali per cui in alcuni casi l’aggiunta di metionina rumino-protetta non procura un miglioramento nella concentrazione di proteina/caseine nel latte sono:

  • Il prodotto scelto non è di “comprovata efficacia”, ossia non ha alle spalle prove scientifiche nè di campo, per cui non si è certi del suo essere “effettivamente by-pass” e della sua reale biodisponibilità.
  • L’allevamento di bovine da latte è geneticamente molto negativo alla proteina del latte, e se sono di razza frisona e socie ANAFIBJ questo si può oggettivamente accertare consultando il Profilo Genetico Allevamento.
  • Le proteine del latte sono vari tipi di caseina e di siero proteine. Abbiamo caseine come la αS1e  la αS2, con le loro tre principali varianti genetiche; le β, con tre varianti genetiche (A1, A2 e B); e la K-caseina, con le varianti A e B. Ognuno di questi tipi di caseina ha una specifica concentrazione dei potenziali 20 amminoacidi (tabella uno). Anche se manca uno solo degli amminoacidi che la compongono non avviene la sintesi. Nella tabella 2, è riportata come esempio la sequenza dei 209 amminoacidi della β-caseina A2.

Tabella 1.

Tabella 2.

  • Non esiste un confine netto tra amminoacidi essenziali e non essenziali perché nella sintesi mammaria delle caseine molti amminoacidi vengono utilizzati per produrne altri. E’ quindi spesso difficile stimare se ci sono altri amminoacidi limitanti oltre ai noti metionina e lisina.
  • Ci sono alcune situazioni di grave carenza di colina che riducono molto la disponibilità di metionina per la sintesi delle caseine. Il 30% della metionina serve alla sintesi della colina attraverso la metilazione della fosfatidiletanolamina con un gruppo metilico da s-adenosil-l-metionina.
  • Sappiamo che le grandi quantità di glucosio utilizzate dalla bovine da latte per sintetizzare il lattosio del latte derivano maggiormente dalla gluconeogenesi epatica perché la capacità di assorbirlo dall’intestino è molto limitata. Per fare ciò, questi animali utilizzano principalmente propionati e lattati ma anche gli amminoacidi glucogenetici. In questa categoria di sostanze organiche troviamo 13 amminoacidi di cui 4 essenziali, e tra questi ultimi troviamo anche la metionina. In situazioni di grave bilancio energetico negativo, e in considerazione della priorità metabolica che ha la sintesi del latte, si possono creare delle carenze negative importanti proprio di metionina. La quantità aggiunta che abitualmente si  fa di questo amminoacido può risultare troppo bassa per la sintesi caseinica.
  • Durante gli stati infiammatori sistemici, come quello indotto dalle endotossine (LPS) di origine gastro-intestinale, mammaria o uterina, diminuisce molto sensibilmente la concentrazione ematica di buona parte degli amminoacidi.

In un’interessante meta-analisi effettuata da Adisseo dal nome “Identificazione di fattori dietetici e fisiologici che possono ostacolare le risposte delle vacche da latte in lattazione alla fortificazione dietetica in metionina metabolizzabile” gli autori Lahlou Bahloul e Christelle Loncke hanno approfondito il tema di cui stiamo discutendo, ossia perché si possono ottenere risultati diversi rispetto a quelli dimostrati da Ralquin.

Per una data concentrazione di metionina, il contenuto di proteine del latte diminuisce quando aumenta il livello di estratto etereo digeribile.

Per un dato livello di metionina, il contenuto proteico del latte aumenta quando aumenta il livello di acido glutammico digeribile.

Per una concentrazione di treonina digeribile superiore al 5% della MP, non c’è nessuna variazione della risposta alla produzione di proteine del latte alla metionina.

A parità di livello di metionina, la produzione di proteine del latte aumenta quando il livello di digeribilità dell’istidina o della leucina aumenta.

Conclusioni

E’ innegabile che l’interesse primario di un allevatore di bovine da latte sia avere un latte con un’elevata concentrazione di caseina. Per raggiungere questo obiettivo, accanto ad una selezione genetica mirata, si approntano piani alimentari che massimizzano l’apporto di proteina metabolizzabile. L’aggiunta in razione, direttamente o tramite i mangimi, di metionina rumino-protetta, specialmente nelle bovine di alta produzione, aiuta a raggiungere questo obiettivo.

In caso di fallimento, anche parziale, è bene adottare un approccio olistico ed esaminare in maniera approfondita quale ragioni ci siano in modo da correggerle.