Per molti anni le infestazioni da nematodi gastroenterici nella specie ovina sono state controllate con un buon rapporto costo/beneficio attraverso l’impiego di farmaci antielmintici ad ampio spettro, tra cui benzimidazoli, imidazotiazoli/tetraidropirimidine e lattoni macrociclici. Tuttavia, si è assistito ad una crescita delle resistenze a livello globale per cui la ricerca si è indirizzata verso l’utilizzo di strategie alternative quali la migliore gestione dei pascoli, la selezione per una maggiore resilienza degli animali, la manipolazione della nutrizione, la fitoterapia, la vaccinazione, l’omeopatia, l’impiego di foraggi con azione nutraceutica ecc.

Lo scopo di questa review è stato eseguire una ricerca in letteratura scientifica di quei lavori che hanno investigato l’effetto di trattamenti alternativi contro le parassitosi gastrointestinali della pecora in condizioni di campo.

Dai database scientifici si recuperavano lavori sull’effetto di alimenti nutraceutici (28), sull’aumento della resistenza genetica (12), sulla manipolazione nutrizionale (6), sull’omeopatia (2), sull’impiego di particelle di ossido di rame (2) e sul controllo biologico (1).

L’effetto random della meta-analisi evidenziava che l’escrezione fecale di uova era 1.61 volte maggiore nel gruppo controllo rispetto al trattamento, nei trial riguardanti l’impiego di trattamenti omeopatici (P < 0.01), con I2= 0.0% (P = 0.810). L’analisi dell’effetto di molecole nutraceutiche restituiva una eterogeneità molto alta e differenze significative nella conta fecale di uova tra gruppo trattamento e controllo (P<0.001). Anche la conta dei parassiti restituiva una differenza significativa e un numero maggiore di conte negli animali di controllo rispetto ai trattati (1.14 volte), nei lavori che indagavano l’effetto di molecole ad azione nutraceutica (P<0.03). Le differenze tra le conte parassitarie in controlli e trattati erano significative (P<0.01) nonostante l’alta eterogeneità. Dall’osservazione del funnel plot si ipotizzava la presenza di alcuni bias di pubblicazione, sebbene i test statistici non sempre fornissero risultati significativi.

Degli studi considerati, 45 erano utilizzati per l’esecuzione di una meta-regressione. Il design dello studio (infestazione artificiale o studio-controllo) non influiva sul risultato della meta-regressione, per cui i dati non erano stratificati in base a tale parametro. Il tipo di trattamento, invece, aveva influenza sulla varianza tra studi e spiegava il 38.5% della varianza totale ed il 6% dell’eterogeneità, nei lavori che consideravano la conta parassitaria come outcome. L’impiego di animali geneticamente resistenti comportava una conta fecale di uova ed una conta parassitaria maggiori rispetto agli studi che valutavano l’effetto dei nutraceutici.

Bisogna tenere in considerazione che una parte dei lavori inclusi in questa meta-analisi erano carenti dal punto di vista della randomizzazione dell’allocazione degli animali ai gruppi trattamento e controllo, oppure per il numero totale di ovini considerati. Per quanto riguarda l’effetto dei nutraceutici, ad essi è stato dedicato il numero maggiore di studi, con evidenza di un effetto protettivo nei confronti della conta fecale e parassitaria, negli studi con infestazione volontaria degli animali; al tempo stesso si osservava importante eterogeneità, probabilmente dovuta alle influenze di stagione, tipo di suolo, clima… sulla concentrazione di tannini negli alimenti (i tannini condensati hanno azione antielmintica). Il secondo intervento utile per il controllo delle infestazioni era rappresentato dalla selezione genetica per una migliore resistenza degli animali. La meta-analisi mostrava che linee resistenti ai nematodi gastrointestinali avevano una conta di uova nelle feci da 6 a 15 volte inferiore rispetto ai controlli.

Gli altri trattamenti alternativi, inclusi l’uso di principi omeopatici, non risultavano efficaci per mancanza di dati inclusi nella meta-analisi, per cui nessuna conclusione affidabile era possibile.

I lavori inclusi in questa meta-analisi erano per lo più condotti in aziende sperimentali, con un ridotto numero di animali o all’interno di strutture di ricerca: la validità esterna di questi risultati deve essere valutata attentamente.

Nonostante la necessità di maggiori studi su una popolazione più ampia e che più si avvicinino alle condizioni reali di campo, si poteva concludere che l’impiego di linee di sangue resistenti alle parassitosi gastrointestinali e l’uso di foraggi contenenti tannini condensati o altre sostanze bioattive, possono rappresentare una valida strategia di lotta alla resistenza ai prodotti anti-elmintici.

A systematic review-meta-analysis of primary research investigating the effect of selected alternative treatments on gastrointestinal nematodes in sheep under field conditions

Mederos A. et al.

Preventive Veterinary Medicine 104 (2012) 1-14

DOI: 10.1016/j.preventmed.2011.10.012