Il titolo di questo “mini focus” pone un quesito preciso a cui salomonicamente si potrebbe rispondere: “In teoria sì, in pratica no”. La risposta dipende però in larga misura dal perché si fa analizzare o si analizza l’unifeed

Se il motivo per fare questa analisi è verificare il buon funzionamento della bilancia del carro e l’affidabilità dell’operatore, ci sono altre soluzioni più precise come l’utilizzo di interfacce elettroniche che registrano per ogni razione preparata quanti animali sono da alimentare, la quantità delle singole materie prime caricate e quanto unifeed viene scaricato. Esiste anche la possibilità di montare direttamente sui carri unifeed sistemi NIRS che analizzano ogni razione controllandone l’omogeneità e la correttezza rispetto a quella teorica.

Un secondo motivo è l’uso commerciale che si fa dell’analizzare l’unifeed di un allevamento fornito in termini di prodotti e di servizi da un concorrente. In questo caso, ovviamente, l’obiettivo è quello di dimostrare al cliente che la razione non è ben fatta in modo da invogliarlo a cambiare e proporsi come fornitore.

Nell’edizione 2.2 di Giugno 2021 del Libro delle Analisi, realizzato dal Laboratorio Analisi Zootecniche in collaborazione con Ruminantia, vengono pubblicati i risultati di 211 analisi di unifeed di allevamenti di bovine in lattazione dove si evidenzia molto chiaramente una grande variabilità analitica, che non ci dovrebbe essere in quanto i fabbisogni nutritivi di questi animali sono bene definiti e da molti condivisi. La variabilità riportata può essere principalmente dovuta alle oggettive difficoltà nel campionare l’unifeed da analizzare, dovute anche ad una voglia di non eccessiva accuratezza se l’obiettivo dell’analisi è dimostrare l’imperizia del concorrente.

 

I nutrizionisti e gli alimentaristi professionali hanno la saggia abitudine di analizzare più volte nel corso della stagione gli alimenti dotati di grande variabilità, come i fieni e gli insilati, e di tenere costantemente aggiornati gli archivi degli alimenti dei loro software di razionamento. In questi casi l’analisi degli unifeed è superflua mentre è importante controllare con regolarità, attraverso i dispositivi sopracitati, che la concentrazione dei nutrienti della razione teorica corrisponda il più possibile a quella reale, accettando come normalità comunque uno scarto di circa il 5%.

Analizzare i concentrati tipicamente utilizzati in Italia è superfluo se non per ragioni di controllo qualità o sospetta frode. I tenori analitici dichiarati nei cartellini dei mangimi sono da considerarsi affidabili visto il livello di controlli su di essi effettuati e l’elevato grado di precisione che i mangimifici hanno ormai raggiunto grazie all’automazione.