In attuazione della politica nazionale sull’impiego prudente degli antimicrobici, la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute ha pubblicato una versione aggiornata delle linee guida in materia di uso prudente dell’antibiotico nell’allevamento bovino da latte.

Le Linee guida, alla loro 3ª revisione, sono state predisposte da un gruppo multidisciplinare, tenendo in debito conto gli aggiornamenti scientifici e le nuove disposizioni normative europee. Il documento è stato oggetto di consultazione telematica della sub-area sanità animale del coordinamento interregionale prevenzione, senza ricevere ulteriori osservazioni.

Relativamente al settore bovino, al fine di contenere il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, l’attenzione di tutte le figure coinvolte (medici veterinari, operatori e personale addetto alla cura degli animali) deve essere focalizzata su alcuni punti critici di fondamentale importanza come:

  • la corretta gestione dei vitelli;
  • la prevenzione delle patologie podali;
  • la corretta gestione del parto e degli animali in fase di transizione;
  • la profilassi delle mastiti in asciutta;
  • l’adozione di un appropriato percorso diagnostico finalizzato all’uso il più possibile mirato dell’antibiotico.

A tal proposito, le presenti Linee Guida, ponendo particolare attenzione alla diagnostica e alla terapia delle più frequenti patologie nel bovino, riassumono, con finalità operative, i punti critici e gli interventi volti a incentivare l’uso prudente degli antibiotici, riducendone l’utilizzo inappropriato.

Esse si propongono come strumento non cogente, utile per condividere le problematiche poste dalla resistenza antimicrobica fra medici veterinari che operano nel settore della produzione primaria e quelli impiegati in istituzioni pubbliche (Regioni, Aziende Sanitarie, Istituti Zooprofilattici Sperimentali, Università, etc.), per una migliore tutela della salute pubblica e della salute animale, con la finalità di attuare un confronto costante tra autorità competenti, operatori e veterinari aziendali, circa le scelte ragionate di trattamento dell’animale.

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